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BRT, due nuovi manager con inedite funzioni per trasformarsi in meglio

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BRT, operatore leader in Italia del trasporto espresso, continua a cambiare pelle. E la traccia più tangibile della trasformazione in corso, intrapresa già con l’ingresso della società nel gruppo Geopost – nuova designazione di una realtà di profilo mondiale presente sul mercato come DPD fino al 1° marzo 2023 – si coglie nel rinnovamento del management aziendale, intrapreso partendo «dalla testa», a seguito cioè dell’arrivo come Ceo di Stefania Pezzetti. Adesso la squadra di manager si arricchisce ulteriormente con l’ingresso di due nuove figure, chiamate a svolgere ruoli e funzioni inedite e quindi strategiche: Maurizio Bortolan e Marianna Tranchida, infatti, saranno rispettivamente nominati Chief Strategy & Transformation Officer e Chief Legal, Corporate & Compliance. Andiamo a conoscerli meglio e a capire cosa faranno in concreto.

Il ritmo della trasformazione

Maurizio Bortolan

Maurizio Bortolan ha alle spalle una carriera nel mondo della logistica, che ha attraversato occupando punti di vista e funzioni diversi, da quelli più commerciali a quelli maggiormente operativi, sia in ambito nazionale sia internazionale, al servizio sia di realtà radicate nella penisola (Number 1) sia di multinazionali del settore (TNT, Ceva, Maersk). Il suo bagaglio professionale pratico, poi, è stato arricchito a livello formativo con un Master in Business Administration alla SDA Bocconi e un Exchange Program con specializzazione in Supply Chain Management alla Rotterdam School of Management. In BRT avrà la responsabilità non soltanto delle tradizionali funzioni Marketing & Comunicazione e Customer Care, ma si farà carico anche di una funzione tutta nuova, espressione tipica degli attuali tempi fluidi: Transformational Change. Quindi, in qualche modo dovrà ritmare le trasformazioni di contesto con i cambiamenti aziendali. Ecco perché Bortolan si dice «particolarmente emozionato di entrare in questo momento di profonda trasformazione e cambiamento». “La sfida che ci aspetta è affascinante e stimolante – aggiunge – e ci porterà grandi soddisfazioni». 

Servizi legali e compliance a supporto del business

Marianna Tranchida

Marianna Tranchida ha alle spalle una formazione giuridica: è avvocato con PhD e LLM in trasporti europei e diritto comunitario applicati ai trasporti e alla logistica, dispone di uno spiccato retroterra internazionale e ha maturato una forte specializzazione nei settori regolamentati e nell’antitrust. Nel corso della sua carriera ha ricoperto vari ruoli; da ultimo quello di responsabile degli Affari Legali, Istituzionali e Regolamentazione di Aeroporto G. Marconi di Bologna S.p.A.

Il suo arrivo in BRT è strategico giacché coincide con la creazione di una Direzione Legal Corporate & Compliance (LCC), in cui saranno convogliati gli attuali presidi Legal e Compliance. Lo scopo di questa nuova entità all’interno della nuova organizzazione aziendale sarà quello di garantire un approccio business oriented dei servizi legali e di compliance a supporto delle funzioni aziendali. Una partita complessa che Tranchida affronterà – sono sue parole – con la consapevolezza «della sfida che rappresenta». Quella, cioè, di «garantire un’adeguata compliance degli assetti organizzativi e regolamentari», ma soprattutto quella di «portare la qualità e l’innovazione del servizio ad elevatissimi standard e di conseguire obiettivi di business sempre più brillanti».

Webfleet presenta il nuovo Assistente con l’Intelligenza Artificiale

Webfleet, divisione di Bridgestone per la gestione del parco veicoli, ha presentato allo IAA Transportation 2024 il suo nuovo AI Assistant. Lo strumento, che sfrutta la tecnologia GenAI, semplifica la gestione del parco veicoli, consentendo ai fleet manager di interagire con i dati dei mezzi in modo intuitivo e semplice. Lanciato come progetto beta in collaborazione con i clienti Webfleet, AI Assistant si concentrerà per il momento sulla soluzione Webfleet OptiDrive.

Lo strumento di intelligenza artificiale fornisce sia dati storici che info in tempo reale sugli indicatori chiave delle prestazioni della flotta, tra cui consumo di carburante ed energia, e sugli eventi di guida come stazionamento a motore acceso, eccesso di velocità e frenate brusche.

I gestori della flotta possono digitare richieste come, ad esempio: «Forniscimi statistiche sul tempo di guida e sul chilometraggio totale dei miei conducenti, aggregate per gli ultimi cinque mesi» oppure «Qual è l’andamento del consumo di carburante negli ultimi tre mesi?», ottenendo panoramiche precise in pochi secondi. Possono inoltre accedere a suggerimenti predefiniti e a consigli relativi alle domande di approfondimento.

Poiché la sicurezza dei dati è una priorità assoluta, il software di gestione del parco veicoli di Webfleet è certificato ISO 27001, soddisfacendo così più elevati standard del settore in termini di sicurezza, qualità e disponibilità delle informazioni. I dati vengono poi archiviati su OptiDrive nell’ambiente Webfleet.

«Poiché i veicoli e gli asset delle flotte creano dati sempre più connessi – spiega Raghunath Banerjee, vicepresidente delle soluzioni dati di Bridgestone Mobility Solutions – abbiamo il compito di trasmettere ai responsabili delle flotte informazioni utili in modo semplice e veloce. Il nostro nuovo AI Assistant lo fa con la semplicità di un’intelligenza artificiale intuitiva: interagendo direttamente con i dati e ponendo domande, i fleet manager possono prendere così decisioni più rapidamente e con maggiore trasparenza».

ZF all’IAA 2024 col rimorchio elettrificato TrailTrax

Allo IAA 2024 ZF si è presentata particolarmente agguerrita con tutti i suoi prodotti pensati per il trasporto pesante, tra cui la trasmissione ibrida TraXon 2, il software per lo chassis cubiX e la versione più recente di OnGuardMAX, il sistema di assistenza alla frenata di emergenza.

Una delle novità che ha suscitato maggiore interesse è stato sicuramente il rimorchio elettrificato TrailTrax.

Nel 2025 i test sul campo dei costruttori di rimorchi

Il concept ZF per l’elettrificazione del rimorchio integra la soluzione sviluppata internamente AxTrax 2 e-Axle da 210 kW, l’EBS del rimorchio e un sistema a batteria. Costruttori leader di trailer, così come il fornitore di telai per rimorchi e assali BPW, stanno già testando ed adottando le tecnologie TrailTrax. Kässbohrer ha presentato ad esempio ad Hannover un rimorchio centinato e Krone ha messo in mostra un trailer refrigerato, entrambi elettrificati con Trailtrax.

L’inizio dei test sul campo dei rimorchi Kässbohrer è previsto in tutta Europa all’inizio del 2025. L’entrata in servizio dei primi rimorchi elettrificati avverrà dopo il completamento dei processi normativi e di sicurezza.

Come funziona TrailTrax

Il sistema TrailTrax assicura propulsione e recupero energetico in frenata, generando energia e fino al 16% di risparmio in termini di CO2, quando associato a un truck a combustione interna. Il sistema può anche ridurre le emissioni di anidride carbonica fino al 40% in modalità plug-in. TrailTrax si associa anche all’assale elettrificato AxTrax 2 della piattaforma di e-Drive di ZF. integrandolo all’interno del telaio del rimorchio in combinazione con altri componenti del sistema; converte efficacemente una combinazione truck-rimorchio a combustione interna in un ibrido; aumenta l’autonomia se adottato in un veicolo elettrico.

Novità: il ventilatore di ricircolo dell’idrogeno

Alla fiera tedesca ZF ha poi mostrato in anteprima mondiale un ventilatore di ricircolo dell’idrogeno (Hydrogen Recirculation Blower) che migliora l’efficienza energetica nei veicoli commerciali alimentati a celle a combustibile. Il ricircolo dell’idrogeno è fondamentale per la longevità e l’efficienza della pila di combustibile. Il ventilatore funziona insieme al compressore d’aria (Fuel Cell Air Compressor), facendo ricircolare l’idrogeno inutilizzato per migliorarne il consumo e le prestazioni. Altamente efficiente, il dispositivo assorbe la minima potenza dal sistema di celle a combustibile per ridurre l’utilizzo di idrogeno. Il compressore fornisce aria alla pila di celle a combustibile, facilitando la reazione chimica tra idrogeno e ossigeno, e utilizza tecnologie turbo per una maggiore efficienza.

L’Hydrogen Recirculation Blower è costruito per durare per tutto il ciclo di vita del veicolo, contribuendo a ridurre il costo totale di proprietà (CTO). Si tratta di un componente compatto e leggero. Il suo motore elettrico ad altissima velocità può raggiungere fino a 100.000 giri/min, utilizzando la tecnologia dei cuscinetti ad aria per eliminare la necessità di lubrificazione e prevenire la contaminazione della pila di celle a combustibile. Ciò garantisce un’efficienza ottimale e flussi di massa elevati. Inoltre, il sistema include anche un inverter integrato che supporta sistemi ad alta tensione da 800 V. Grazie infine all’utilizzo della tecnologia brevettata del motore elettrico a media-gap, il separatore d’acqua verrà integrato direttamente nel dispositivo e verrà eliminata la necessità di raffreddamento attivo, con vantaggi nel confezionamento e una minore complessità nell’assemblaggio del sistema.

Autiste e magazziniere: ecco la parità di genere nel contratto collettivo di lavoro

Inclusione di alcuni settori del ferroviario nel contratto di lavoro dell’autotrasporto e della logistica con un ampliamento del Ccnl che lo porterebbe a diventare uno dei più “affollati” e diffusi tra i lavoratori dipendenti, attenzione alla parità di genere con misure ad hoc per camioniste e magazziniere, impegno per il cambiamento culturale con l’obiettivo di mettere la persona al centro e documenti di valutazione dei rischi aggiornati ai cambiamenti climatici che, in particolare nel periodo estivo, incidono sulla sicurezza e sulla salute dei lavoratori. Sono queste le tematiche affrontate nella riapertura del confronto tra i sindacati (Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti) e le associazioni datoriali dopo la pausa estiva. Le trattative, che vanno avanti da novembre 2023 e hanno toccato vari punti relativi ai diritti e gli indennizzi, non hanno ancora affrontato le rivendicazioni economiche (che ammontano a un aumento complessivo del 18% come riportato in uno dei nostri articoli precedenti) e sono ripartite in salita con tempi troppo lunghi rispetto alle aspettative iniziale dei sindacati che puntavano a chiudere l’accordo entro la fine del 2024. Ora si attendono i prossimi appuntamenti, fissati per il 1° e il 9 ottobre, per capire come procedere e se, eventualmente, andare verso la proclamazione dello stato d’agitazione.

Il Ccnl esteso al cargo ferroviario

Il contratto di lavoro nazionale dell’autotrasporto e della logistica, per ammissione del Cnel, interessa circa 600mila addetti (ma forse la stima è al ribasso) e si colloca già come uno dei più ampi nel panorama dei Ccnl. La proposta, presentata dalla parte datoriale, è quella di ampliarlo maggiormente fino ad includere anche alcuni rami del trasporto ferroviario, ovviamente per le aziende che trasportano merci sui binari o prestano servizi inerenti all’intermodalità e aziende che fanno traslochi, trasporto e montaggio di mobili.

Attenzione per le camioniste e magazziniere

La parità di genere entra nel contratto dell’autotrasporto e della logistica. Il no alla violenza di genere è sancito con un articolo ad hoc nel Ccnl per dire sì a “un clima di lavoro improntato al rispetto e alla reciproca correttezza, ritenendo inaccettabile qualsiasi comportamento indesiderato basato sul sesso e lesivo della dignità personale”. Bandite le molestie sessuali che possono essere denunciate anche all’interno delle aziende, è riconosciuta l’astensione dal lavoro per tre mesi per le vittime della violenza di genere. Inoltre, un altro elemento a favore dell’integrazione femminile è il riferimento alle attrezzature da lavoro (DPI) che dovranno tenere conto della diversità di genere.

La persona al centro

In generale il contratto vuole fare un salto culturale e generazionale, mettendo al centro dei processi la persona, in linea con le scuole di pensiero più recenti nell’ambito dell’HR. Si parla di tutela e valorizzazione delle diversità, inclusione e benessere organizzativo. 

Più sicurezza e salute considerando anche il meteo

I cambiamenti climatici entrano nel contratto in particolare per autisti e magazzinieri: il documento di valutazione dei rischi (DVR) dovrà tenere conto delle temperature e predisporre misure adeguate per i periodi più caldi o freddi dell’anno che verranno identificate con la contrattazione di secondo livello. 

e-CMR operativa da domani in Italia: al via un progetto di Unioncamere e Uniontrasporti a sostegno della lettera di vettura digitale 

Un test per la digitalizzazione del trasporto su strada e della logistica, diffusione di nuove conoscenze anche attraverso un webinar gratuito per tutti gli operatori programmato per il prossimo 23 ottobre e un’indagine tra le aziende per capire esigenze e criticità dell’applicazione dell’e-CMR, la lettera di vettura digitale per i trasporti internazionali operativa da domani, 26 settembre anche in Italia. Sono gli elementi principale del nuovo progetto di Unioncamere e Uniontrasporti che evidenziano come “l’introduzione dell’e-CMR costituisca un significativo passo in avanti verso una sempre maggiore digitalizzazione, efficienza e sostenibilità del trasporto su gomma delle merci”. A sancire l’apertura all’utilizzo di questo strumento è stata l’adesione dell’Italia, lo scorso marzo (legge n. 37 dell’8 marzo 2024), al Protocollo addizionale alla Convenzione sul contratto di trasporto internazionale merci su strada, relativo proprio alla lettera di vettura elettronica. 

Il sistema camerale per la transizione digitale della logistica

“Unioncamere e Uniontrasporti – si legge in una nota – hanno accompagnato l’intero percorso che ha condotto a questo importante capitolo della transizione digitale del settore che continueranno a sostenere, restando a fianco delle aziende e degli operatori della logistica e dei trasporti, con un progetto denominato “Paving the way for digitalization of the road transport documentation in Italy”, cofinanziato dall’IRU (International Road Transport Union)”.  Le attività già svolte e quelle programmate, che prevedono tra l’altro un webinar il prossimo 23 ottobre, si pongono in continuità con il progetto pilota “Towards the implementation of the e-CMR in Italy”, sviluppato tra il 2022 e il 2023, servito a testare preventivamente l’applicazione delle lettere di vettura elettroniche, valutandone i benefici e proponendo linee guida per affrontare le sfide operative della loro completa adozione.

Il nuovo progetto

Le attività principali del nuovo progetto riguardano, in primo luogo, la diffusione della conoscenza delle nuove tendenze, anche normative, della digitalizzazione dei documenti di trasporto su gomma, a cui si affiancheranno incontri di networking per riunire gli stakeholder coinvolti nella trasformazione digitale dei documenti di trasporto, inclusi aziende/operatori, fornitori di tecnologia, autorità e loro organi tecnici. Verrà successivamente svolta un’indagine coinvolgendo le imprese della catena logistica al fine di valutare come sia cambiata negli ultimi due anni la percezione delle imprese del settore rispetto al tema della digitalizzazione dei documenti di trasporto, individuare le esigenze, eventuali criticità e proporre soluzioniIl progetto includerà una campagna di comunicazione attraverso il sito web “ecmritaly.it” e i canali social di Unioncamere e Uniontrasporti, che comprenderanno aggiornamenti sugli interventi, sulle attività, promozione di webinar, seminari e la presentazione dei risultati in un evento finale. 

A Ferentino prende vita il polo del freddo più grande del centro-sud Italia

Sta per nascere a Ferentino, in provincia di Frosinone, un nuovo polo del freddo che – a detta dei suoi costruttori – sarà il più grande e innovativo magazzino logistico automatizzato del centro-sud Italia. È stata infatti poggiata ieri la prima pietra del nuovo «cold store» di NewCold, specialista globale del magazzinaggio e della logistica del surgelato nel settore alimentare. La struttura sorgerà nei pressi dello stabilimento a Ferentino di Froneri, seconda potenza al mondo nel settore del gelato confezionato.

La particolarità dell’impianto è che prevederà anche la costruzione di un «tunnel del freddo» che unirà il centro di produzione dei gelati Froneri di Ferentino con il nuovo «maxi polo» di New Cold, in modo da ampliare le potenzialità di sviluppo del business di Froneri e al contempo contenere i costi di logistica e guadagnare in termini di sostenibilità.

«Lo stabilimento entrerà in funzione nel 2026 – annunciano i promotori – e sarà determinante nella strategia della società per coprire logisticamente l’area del centro-sud Italia. Prevederà oltre 70 milioni di euro di investimenti e creerà dai 150 ai 200 nuovi posti di lavoro».

La nuova struttura – all’interno della quale, insieme ai prodotti Froneri, verranno immagazzinati in minor quantità anche i prodotti di altre aziende – fornirà 62.000 spazi pallet e supererà i 40 metri di altezza, presentando innovazioni all’avanguardia nel carico e scarico automatizzato dei veicoli, nonché l’automazione completa dei processi di prelievo. Il magazzino di New Cold sarà all’avanguardia anche dal punto di vista energetico: il nuovo hub utilizzerà infatti il 50% di energia in meno rispetto ai magazzini tradizionali, sfruttando diverse fonti energetiche rinnovabili.

Il nuovo cold store si inserisce all’interno della rete in espansione di Newcold in Italia, che già include importanti centri logistici a Piacenza (Fiorenzuola d’Arda) e Borgorose.


Rapporto operatore logistico-trasportatore, abusivo il recesso con preavviso di soli tre mesi

Una delle questioni più rilevanti nel settore del trasporto merci è la dinamica di potere che si viene a creare nelle relazioni contrattuali tra grandi operatori logistici e autotrasportatori. Una recente sentenza del Tribunale di Milano – segnalata dallo Studio Legale Scoccini & Associati – ha fornito un’interpretazione interessante del problema, riconoscendo in sostanza la situazione di dipendenza economica dell’autotrasportatore nei confronti di un operatore dominante nel settore logistico e qualificando di conseguenza come abusivo il recesso esercitato da quest’ultimo. Un verdetto che sicuramente aprirà un’accesa discussione sulle pratiche commerciali e sulla necessità di equilibrio e giustizia nei rapporti di potere in ambito economico.

IL FATTO

La vicenda prende il via dal contenzioso relativo al regolamento dei rapporti di dare/avere tra DHL, il noto operatore logistico, e un suo autotrasportatore, con il primo che pretendeva ulteriori somme alla chiusura del rapporto contrattuale ed il secondo che affermava di aver effettuato servizi di trasporto per il corriere senza essere stato completamente pagato. In questo caso il tema su cui dibattere è evidentemente quello della dipendenza economica di chi effettua le operazioni di trasporto rispetto alla committenza.

Come riferisce lo Studio Scoccini, il Tribunale meneghino apprendeva innanzitutto di una relazione ventennale durante la quale l’autotrasportatore ha lavorato in via esclusiva per quell’operatore di logistica, adattando continuamente la sua operatività alle esigenze e direttive di DHL. Questo ha incluso l’acquisto e la manutenzione di veicoli specificamente per i servizi dell’operatore di logistica, così come l’adattamento dei processi lavorativi ai protocolli del corriere, con una palese perdita di autonomia gestionale da parte dell’autotrasportatore.

LA DECISIONE

Ciò premesso – spiega il giudice – la decisione di DHL di recedere improvvisamente dal contratto con un preavviso di soli tre mesi, nonostante appunto la durata e la natura della relazione commerciale, è apparsa non solo sproporzionata, ma anche contraria ai principi di buona fede oggettiva. Il Tribunale ha sottolineato infatti che il recesso ha aggravato la già precaria situazione economica dell’autotrasportatore, lasciandolo senza le risorse necessarie per pagare i sub-vettori e causando così la sua liquidazione.

La Corte, insomma, ha evidenziato e riconosciuto la dipendenza economica dell’autotrasportatore da DHL, caratterizzata da un’evidente disparità di potere. Questo squilibrio è stato inquadrato all’interno della legge n. 192/1998, che censura l’abuso dello stato di dipendenza economica e protegge la parte più debole in una relazione commerciale. Il Tribunale ha inoltre stabilito che il recesso, pur essendo diritto contrattualmente previsto, deve essere esercitato in conformità con i principi di correttezza e buona fede, ovvero considerando le ripercussioni sulla controparte.

LE CONSEGUENZE

Il Tribunale delle Imprese del capoluogo lombardo ha così deciso di condannare DHL a rifondere più di mezzo milione di euro all’azienda di trasporto sua appaltatrice. Questo perché la società avrebbe esercitato un «effettivo controllo societario» sul suo subappaltatore che «non era in grado di determinare autonomamente le proprie scelte strategiche», poiché tutta «l’attività d’impresa era sottoposta al controllo, alle direttive e agli standard di DHL Express Italy».

Quali sono le conseguenze di questa condanna? Concordiamo con i difensori dell’azienda di trasporto che il caso evidenzia l’importanza di esaminare in modo approfondito le condizioni di dipendenza economica e di un uso consapevole dei diritti contrattuali, specialmente in contesti dove la disparità di potere può portare a decisioni che, pur legali, possono risultare eticamente e socialmente discutibili.

La sentenza del Tribunale di Milano stabilisce in questo senso un precedente significativo che potrebbe influenzare la condotta delle grandi imprese nei confronti di fornitori e partner commerciali più piccoli e vulnerabili. In particolare, la decisione ricorda alle imprese che il potere economico porta con sé una significativa responsabilità nei confronti dei partner commerciali e della società nel suo insieme.

-17,5% è il calo delle vendite di rimorchi e semirimorchi ad agosto. Unrae: “Anno nero. Serve un fondo ad hoc”

Un nuovo passo indietro verso il rinnovo del parco dei veicoli pesanti. Secondo i dati diffusi da Unrae le immatricolazioni di rimorchi e semirimorchi con massa totale a terra superiore alle 3,5 t sono diminuite del 3% (1.362 unità) a luglio e del 17,5% ad agosto (745 unità), con un trend di trend negativo che porta il dato consolidato dei primi otto mesi dell’anno a -12,1%, con 9.375 rimorchi e semirimorchi immatricolati contro 10.660 dello scorso anno e una perdita in volume di 1.285 unità sul 2023, già in flessione sull’anno precedente.

Le vendite ad agosto e nei primi 8 mesi dell’anno

Dopo le speranze di ripresa alimentate dai risultati di giugno – ha commentato Michele Mastagni, Coordinatore del Gruppo Rimorchi, Semirimorchi e Allestimenti di UNRAE – il calo delle immatricolazioni non si è arrestato durante il periodo estivo. Il 2024 si conferma un anno nero, con ben sette mesi su otto in flessione rispetto al 2023, che già aveva chiuso con un -7,4% sul 2022. Il quadro delineato è dunque estremamente preoccupante e, senza interventi mirati e concreti da parte del Governo, temiamo che le difficoltà del comparto non possano essere risolte in tempi brevi”. 

Un fondo ad hoc di almeno 70 milioni nella Legge di Bilancio

Unrae ritiene indispensabile agire subito “in vista della prossima Legge di Bilancio 2025 – è la proposta – l’Esecutivo valuti l’istituzione di un Fondo pluriennale ad hoc, con risorse pari ad almeno 70 milioni di euro. Solo in questo modo sarà possibile accelerare la sostituzione dei veicoli trainati vetusti, migliorando la sicurezza del trasporto merci”. Infatti, secondo l’associazione che riunisce le case straniere “molte aziende di autotrasporto non sono attualmente in grado di rinnovare le proprie flotte di veicoli trainati e lo stallo negli investimenti sta inevitabilmente aggravando l’età media del parco circolante italiano, che ha ormai superato i 17 anni”

“Nonostante la gravità della situazione, – continua Mastagni – ci auguriamo che il mercato possa reagire, anche grazie ai fondi destinati per il 2024 all’acquisto di veicoli di ultima generazione, compresi quelli per il trasporto intermodale di liquidi pericolosi in regime ADR. Tuttavia, crediamo che i 7,5 milioni di euro stanziati per il rinnovo del parco siano decisamente insufficienti, considerando che si contano oltre 450.000 veicoli trainati in Italia”.

TMT sul podio allo IAA nella categoria Body

TMT International, azienda marchigiana produttrice di semirimorchi, è stata premiata allo IAA di Hannover con il Trailer Innovation Award 2025 nella categoria Body. L’impresa italiana si è classificata terza con la sua ultima innovazione, il semirimorchio Huckepack Semitrailer Intelligent Full Autonomous Connected con apertura totale e assale elettrico.

È la seconda volta consecutiva che TMT riceve questo prestigioso riconoscimento, dato che nel 2023 aveva vinto in questa categoria con il container Intermodale Moving Floor, l’unico al mondo con l’utilità del pianale mobile.

Il nuovo veicolo premiato della serie Scrigno Intermodale è stato realizzato con l’obiettivo di limitare i consumi di carburante e raggiungere una maggiore efficienza logistica, riducendo le corse a vuoto e ottiizzando le operazioni di carico e scarico merci. In questo modo si ottiene, secondo l’azienda di Ascoli Piceno, un vantaggio non solo economico (con riduzione dei costi operativi del 55% ed esterni del 92%), ma anche in termini di diminuzione delle emissioni di anidride carbonica fino al 94%, grazie alla combinazione di trasporto intermodale e assale elettrico.

Tecnicamente l’innovatività del Huckepack Semitrailer Intelligent Full Autonomous Connected consiste nel combinare in un unico prodotto quattro principali benefici: trasporto intermodale, assale elettrico, tecnologia 4.0 e versatilità di utilizzo grazie all’apertura totale. In sostituzione dell’assale centrale è stato montato l’assale elettrico SAF dotato di generatore di corrente Parker, che consente di rigenerare elettricità in frenata e accelerazione tramite la conversione dell’energia cinetica del veicolo in energia elettrica e di inviarla alla power unit del semirimorchio. L’energia accumulata viene poi trasmessa al motore elettrico, collegato a sua volta ad una pompa oleodinamica che alimenta il sistema di movimentazione del pianale mobile.

Questo sistema garantisce un’autonomia fino a 4 ore nelle fasi di carico e scarico – senza la necessità di ricorrere al trattore – e la massima potenza continua fino a 20 kW. In sostanza il semirimorchio non necessiterà più del trattore che lo alimenta per il carico e lo scarico della merce. Questo permetterà di superare la difficoltà tipica del trasporto intermodale, ovvero quella di garantire la compatibilità del sistema di alimentazione tra il trattore e il semirimorchio, rendendo il veicolo completamente autonomo nelle sue operazioni.

Una delle caratteristiche più importanti del semirimorchio è l’assenza del piantone interposto, tipica del modello Scrigno TMT. Il veicolo a pianale mobile offre infatti un’apertura totale laterale di 12,30 m e un’altezza di carico continuo da 2,57 m, che permette di caricare e scaricare con facilità qualsiasi tipo di materiale di lunghezza superiore a 6,3 m (per es. billette di alluminio o pannelli). Oltre a garantire la facilità di carico e scarico e ridurre il rischio di danneggiamento del materiale, questa configurazione consente anche un notevole risparmio di tempo.

Riguardo all’applicazione della tecnologia 4.0, il semirimorchio è dotato di un sistema di monitoraggio e comando da remoto tramite piattaforma web e/o applicazione mobile, attraverso il quale possono essere controllati e trasmessi i dati di telemetria (posizione, velocità, peso sugli assi, stato delle porte posteriori e del tetto, allarme pressione olio per sistema di carico e scarico automatico del pianale mobile, ecc). Per quanto riguarda il comando da remoto si può ad esempio dare il consenso per l’attivazione del sistema di scarico e carico in automatico oppure per l’apertura delle porte posteriori. Questo sistema è infine dotato di una batteria tampone che ne garantisce il funzionamento anche senza l’alimentazione elettrica del trattore.

Anche io volevo il mare: storie di donne nello shipping nel libro di Wista Italy

Anche io volevo il mare. Potrebbe intitolarsi così – riecheggiando la rubrica di Uomini e Trasporti che da anni racconta l’audace conquista da parte delle donne del mondo del trasporto stereotipato come maschile – il libro che racconta l’ascesa femminile nel marittimo, che per gender gap non fa eccezione. Il volume, che giovedì 26 settembre sarà presentato contemporaneamente in diversi porti italiane ed europei con flashmob che celebrano la presenza femminile nelle professioni del mare, si intitola Donne sul ponte di comando. Trent’anni di storia e storie delle professioniste del mare (edito da Mursia), ed è un libro che, per la prima volta, racconta l’altra metà del mare, quella delle donne dello shipping, del trading e della logistica. 

Le tappe dei flashmob

Un lavoro corale di Wista Italy

Si tratta di un lavoro corale realizzato dalle socie di Wista Italy, la sezione italiana della Women International Shipping and Trading Association, che quest’anno festeggia i trent’anni di attività e che è stato fondata a Genova nel 1994 da cinque donne pioniere del cluster marittimo proprio con l’obiettivo di facilitare la strada delle donne in questo mondo. “Un libro corale che finalmente dà voce alle professioniste italiane del mare, alle loro carriere e alle loro storie professionali e vuole illuminare un problema: nel mondo marittimo siamo molto lontani dalla parità di genere. Per il bene di tutto il sistema Paese dobbiamo farcene carico – dice Costanza Musso, presidente di WISTA Italy – Nel settore marittimo siamo ancora molto lontane dal raggiungimento della parità di genere: a livello mondiale i marittimi-donne sono solo il 2% su circa 2 milioni di addetti; le donne che lavorano a terra sono invece il 29%. In Italia la situazione non è migliore: la percentuale di donne che lavorano nei porti e nei servizi a terra è del 6,7%, migliore la percentuale di donne impegnate nelle Autorità di Sistema Portuale, 46%. Peccato che dal 1994, anno della riforma dei porti, su un centinaio di presidenti abbiamo avuto solo due donne ai vertici delle Autorità. Non pervenuto invece il dato delle donne italiane imbarcate come comandanti o ufficiali anche se grazie ai dati forniti dall’Accademia Mercantile sappiamo che nel triennio 2020-2023 le allieve ufficiali erano il 12%. Ma quante di loro hanno poi preso la via del mare?”.

La storia delle protagoniste del mare

La prima presidente Marisa Marciani Vignolo è stata tra le prime broker a sbarcare a Londra negli anni Sessanta e a smuovere le acque e organizzare il primo nucleo di professioniste del mare, lo ha fatto conFulvia Linari, seconda Presidente Wista Italy, che è stata anche presidente Wista International dal 1996 al 2001. Dopo Linari la presidenza passa a Alessandra Boccone, Maria Gloria Giani, Daniela Fara, Michela Fucile, Daniela Aresu, Paola Tongiani e oggi Costanza Musso. Attraverso le testimonianze delle nove presidenti di Wista Italy che si sono succedute in tre decenni il racconto incrocia le fatiche e l’impegno per farsi spazio in un settore su cui gravano ancora oggi pregiudizi secolari – primo fra tutti che quelli del mare “non siano lavori per donne” perché erano tradizionalmente legati alla forza fisica. Nella seconda parte del volume sono invece le voci delle socie a farsi sentire. Sono donne che occupano posti apicali: armatrici, imprenditrici, dirigenti, comandanti e ufficiali che si raccontano con un obiettivo, ispirare altre donne a prendere la via del mare che offre occasioni di lavoro a bordo, nei porti, nella logistica, nelle Forze Armate. La terza ed ultima parte è dedicata ai numeri del gender gap con un contributo di Greta Tellarini, docente di diritto marittimo e uno della presidente Musso.

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