Fm Bullonerie hanno inaugurato un nuovo Centro Logistico a Modena. La società di Reggio Emilia, specializzata nella produzione e commercializzazione di bulloneria e fasteners, dispone anche di sedi operative a Milano, Udine e Napoli.
FM Bullonerie apre un centro logistico a Modena
Interporto d’Abruzzo pronto per l’avvio
Ad inizio 2012, dopo circa due anni dall’avvio dei lavori, sarà pronto il raccordo autostradale che servirà l’Interporto d’Abruzzo di Manoppello. Lo hanno annunciato oggi pomeriggio, nel corso di una visita istituzionale alla struttura logistica, il presidente della Regione, Gianni Chiodi, e l’assessore ai Trasporti Giandonato Morra (rispettivamente a destra e al centro nella foto). Dei 12 milioni necessari per completare l’opera, 8 saranno stanziati dalla Regione e gli altri 4 provengono da privati.
Nell’interporto, al momento, operano due società: Interporto Val Pescara Spa, concessionaria del Ministero e della Regione quale gestore unico del raccordo ferroviario, e Intermodale Srl, sempre concessionaria della Regione Abruzzo, per la gestione delle opere di ampliamento e completamento, come piazzali, capannoni, uffici e raccordo autostradale. “Questa struttura – ha detto il presidente Gianni Chiodi – è considerata a livello nazionale strategica per la logistica del Centro Italia. Per questo l’Interporto è soprattutto un’occasione di crescita della Regione e di cambio culturale. Dobbiamo creare una rete di efficienza. Per conto nostro – ha aggiunto il presidente Chiodi – la Regione sarà vicino a chi vorrà assumere la gestione dell’Interporto d’Abruzzo. Anzi è pronta ad intervenire direttamente, perché sappiamo che proprio la gestione è la parte più complicata dell’opera”.
Lo stesso Chiodi ha poi confermato che parte “dei Fondi Fas verranno impiegati per il completamento dell’Interporto. I tempi – ha spiegato – non dipendono da noi perché, come sapete, i Fondi Fas sono stati bloccati dal Governo perché legati alla crisi internazionale. Ma sono convinto che a breve questi fondi verranno sbloccati, anche perché tutte le regioni hanno programmato in prospettiva Fas”.
Porto di La Spezia: per l’ingresso dei Tir arriva la informatica
C’è il problema dei tempi di attesa per il carico/scarico, ma pure quello di alleggerire il traffico dei mezzi pesanti sulla rete urbana. E così il porto di La Spezia volta pagina e lancia una piattaforma informatica attraverso la quale contrarre i tempi e snellire
La piattaforma informatica – definita Ap Net – è stata ideata dall’Autorità portuale e servirà a gestire on line tutte le funzioni del sistema operativo portuale (compreso il monitoraggio e l’organizzazione dei flussi delle merci su strada) e sulla quale sarà possibile l’interfacciamento tra tutte le realtà operative e istituzionali che operano nel porto spezzino. Un sistema innovativo che mira ad eliminare tutto il traffico dei documenti cartacei e a snellire le procedure, adottando una serie di progetti sperimentali che faciliteranno le operazioni doganali e di scambio documentale. “La piattaforma – ha precisato Lorenzo Forcieri, presidente dell’Autorità portuale di La Spezia – consentirà agli autotrasportatori di vedere in tempo reale la situazione all’interno del porto e di programmare al meglio il loro viaggio. Prevediamo inoltre di installare sistemi wi-fi nelle aree di sosta autostradali, che consentiranno agli autotrasportatori di fare una sorta di ‘check in informatico’ in modo tale da giungere a destinazione già in possesso di tutte le autorizzazioni necessarie”. “Altro obbiettivo – aggiunge Maurizio Pozella, dirigente dell’area Lavoro e coordinatore del tavolo tecnico – è quello di separare il flusso dei camion da quello ferroviario e di indirizzare i tir verso le aree di destinazione, evitando il congestionamento ai singoli varchi”.
Costi minimi: Matteoli riporta la discussione nell’Osservatorio
Tutto si era bloccato il 9 giugno. Poi il 12 giugno le tabelle ministeriali relative ai costi dell’autotrasporto sono diventate applicabili anche ai contratti scritti. Si è creata una situazione di stallo che giovedì 23 giugno ha cercato di sbloccare lo stesso ministro dei Trasporti, Altero Matteoli, convocando le parti sociali e invitando gli stessi a riprendere i lavori per la definizione dei costi minimi di sicurezza all’interno dell’Osservatorio, sede naturale prevista dalla legge. E specificando che laddove non si arrivi a una soluzione in tempi brevi sarà lo stesso ministero ha farsi carico della trattativa e quindi dell’individuazione dei costi. Alla fine si è così definita subito una data per il prossimo incontro dell’Osservatorio, individuata per giovedì 30 giugno.
Sanzioni ai committenti irrispettosi dei costi minimi? Ci pensa il ministero
Nel decreto Sviluppo ci doveva essere di tutto e di più. Poi qualcosa è sparito, qualcosa è rimasto (magari in alcuni casi modificato), qualcosa è piovuto dal cielo. Così, per esempio è stata confermata la proroga del Sistri al giugno 2012 per le imprese produttrici di piccole dimensioni. Ma questa disposizione, quindi, non interessa gli autotrasportatori.
Molto interessante, invece, una disposizione giunta all’ultimo momento relativa a un momento applicativo dell’art. 83 bis della legge 133/2008: l’individuazione dell’ente deputato a emanare sanzioni. Vale a dire a comminare alla imprese committenti, che paghino trasporti a prezzi inferiori a quelli indicati nei costi minimi di sicurezza, l’esclusione per sei mesi dai bandi pubblici e dai benefici fiscali e previdenziali. Ebbene, la legge, nella sua stesura originaria, parlava di un’Autorità da definire per decreto del ministero dei Trasporti. Però, in mancanza del decreto e con il superamento del termine del 12 giugno (che di fatto ha reso applicabili anche ai contratti scritti le tabelle ministeriali sui costi), c’era urgenza di attivare l’intera procedura e individuare tutti gli attori che vi partecipano. Ecco perché il Decreto Sviluppo ha assegnato la competenza a comminare le sanzioni proprio al ministero. E così il cerchio è chiuso.
Veicolo da rottamare? Citroën lo supervaluta
Sconti e soluzioni per l’after market sono all’ordine del giorno (anzi, del mese, visto che le varie iniziative promozionali dei costruttori vengono quasi tutte lanciate mese per mese). C’è però chi preferisce altre strade e gioca le sue carte sul terreno dell’acquisto e in particolare nella valutazione dell’usato da ritirare. A impostare la sua proposta su tali basi è Citroën, che per il mese di giugno propone, a fronte dell’acquisto di un Jumper 35 Heavy L4H3, una supervalutazione dell’usato fino a 12 mila euro. Una strategia analoga, anche se con valori inferiori, è stata messa a punto anche per il resto della gamma di “commerciali”.
Consegnato il primo Daily WWVAN
Vendere automezzi in Internet. È da quando la rete ha cominciato a diffondersi che se ne parla, anche con varie forme di impiego delle potenzialità del web. Una nuova iniziativa in tal senso viene da Iveco. Il costruttore torinese intende incentivare l’uso di Internet, con la sua proposta del Daily WWVan, una versione offerta a un prezzo interessante e acquistabile soltanto on line.
Realizzata sulla base del Daily 29L10V è un furgone a tetto basso, passo di
Antonio Spanò è il primo proprietario del Daily WWVan, ritirato alla Concessionaria Ceriani di Nerviano (Mi).
Il nuovo Daily WWVan affronterà presto una missione che unisce volontariato e passione per i motori. Antonio Spanò è Presidente del Gruppo Quad Italia, un’associazione che sta sviluppando un programma di raduni per disabili. Attraverso l’uso dei quad, moto a quattro ruote destinate a percorsi fuoristrada, queste persone possono raggiungere nei week-end le mete turistiche, principalmente alpine, assistite dal gruppo di volontari. Il furgone Daily WWVan servirà per il trasporto dei quad e, durante la settimana, sarà utilizzato dal suo neoproprietario anche a supporto della sua attività di imprenditore edile.
In foto: da sinistra Fabrizio Capello Responsabile Mkt Iveco Italia, Biagio Petrarolo AD della Concessionaria Ceriani Group, Antonio Spanò e Giuseppe Cereda Resp. Comm. Ceriani Group
Partnership con VW e Scania? Per MAN si può fare
Una partnership con Volkswagen e Scania? Secondo il CEO di MAN Georg Pachta-Reyhofen si può fare. Lo ha dichiarato nel corso dell’Assemblea generale annuale di Man Se, specificando che “il comitato esecutivo e quello di vigilanza sono convinti che una più stretta cooperazione tra MAN, Scania e Volkswagen porterà considerevoli vantaggi e permetterà importanti sinergie negli acquisti, nello sviluppo e nella produzione”. Tutto questo senza far perdere identità ai singoli marchi.
D’altra parte, bisogna anche ricordare che il 31 maggio Volkswagen aveva volutamente superato il 30% di partecipazione nella casa di Monaco, rendendo così obbligatorio il lancio dell’Opa. Soltanto che l’offerta avanzata, pari a 95 euro per azione ordinaria e poco meno di 60 per le privilegiate, erano poca cosa rispetto ai prezzi di mercato, tanto che da parte di MAN c’era stato un diniego. Però, superato la soglia del 29 giugno senza una accettazione dell’Opa, Volkswagen avrà campo libero per acquistare azioni di MAN direttamente sul mercato. E la casa tedesca in questo momento ha in cassa un tale livello di liquidità che avrebbe difficoltà a rastrellare quanto più desidera.
Guardando poi all’andamento del Gruppo, Pachta-Reyhofen ha aggiunto che il Gruppo MAN ha riconfermato l’outlook positivo per l’anno fiscale in corso e si attende una crescita nei ricavi del 7-10% e un punto percentuale in più come ritorno sulle vendite.
Nel primo trimestre la raccolta ordini della società è salita del 26%, portando a un incremento dei ricavi di oltre il 19%, a 3,72 miliardi di euro. Rispecchiando la situazione positiva del mercato, nel primo trimestre l’utile operativo ammonta a 325 milioni di euro.
Una delle ragioni principali per la positiva situazione finanziaria della società è il successo ottenuto nei mercati BRIC (Brasile, Russia, India e Cina), nei quali MAN è leader di mercato.
Infine, l’assemblea si è espressa positivamente sulla proposta del cda di distribuire un dividendo di 2 euro per azione, quando lo scorso anno era stato di 25 centesimi.
Il ministero pubblica i costi di maggio
Sul sito del ministero dei Trasporti sono apparse le tabelle relative al Costo chilometrico medio relativo al consumo di carburante registrate nel mese di maggio. Questi dati hanno assunto particolare importante dallo scorso 12 giugno, visto che, in virtù della marcata determinazione da parte dell’Osservatorio dei costi minimi di esercizio, sono diventate applicabili anche ai contratti scritti.
Rispetto ad aprile si segnala una leggera diminuzione dell’incidenza del gasolio sui costi totali di esercizio, visto che dal 37,9% di aprile è passata al 37,2%.
Ricordiamo comunque che già nel corso di questa settimana – per la precisione giovedì 30 giugno – dovrebbero iniziare gli incontri all’interno dell’Osservatorio, per giungere alla definizione dei costi.
Mercedes-Benz presenta il nuovo Actros/VIDEO
Dal 1 luglio prossimo, si potrà scegliere se acquistare l’attuale modello (che resterà disponibile sino a gennaio 2014) oppure optare per il nuovo, disponibile sia in versione Euro5 sia in Euro 6.
Il nuovo MB Actros è stato realizzato pensando esclusivamente alle esigenze del trasporto di linea coprendone tutti i settori di impiego, compresi quelli che fino a oggi erano soddisfatti da Axor (che uscirà dal listino nel 2013). Alla base del nuovo Actros troviamo un sistema di produzione modulare: sette cabine, di cui cinque con pianale piatto, nuovi allestimenti interni, un nuovo brillante motore a sei cilindri, un nuovo telaio ed elevati livelli di sicurezza e affidabilità assicurati dagli accurati collaudi – sotto lo slogan “Trucks you can trust” – che si traducono in oltre 2.600 ore di messa a punto nella galleria del vento, 50 milioni di chilometri di sperimentazione dei motori sui banchi prova e in marcia e 20 milioni di chilometri di prove su strada.
Per quanto riguarda i consumi in Mercedes-Benz dichiarano che con il nuovo Actros, nella versione Euro 5, vengono abbattuti di circa il 6% rispetto al modello precedente, mentre nella versione Euro 6 del 3%, a cui va aggiunto un calo dei consumi di AdBlue che arriva fino al 40%. I costi di acquisto invece salgono: +4% circa per la versione Euro5, +10% per quella Euro6.