Il Comitato portuale di Napoli ha approvato all’unanimità le linee di indirizzo per lo sviluppo dello scalo campano. Sono previsti investimento per 335 milioni di euro stanziati dalla Regione Campania dai fondi comunitari per la programmazione 2007-2013. In particolare serviranno a ridisegnare l’assetto dell’area portuale, a realizzare strutture di accosto in grado di adeguare i traffici commerciali alle esigenze delle grandi compagnie già attive sul porto. Ma non è tutto perché altre risorse saranno finalizzate a far progredire l’intera filiera portuale della Campania, compreso quindi anche il porto di Castellammare.
Il progetto è stato ora inviato agli organi comunitari e, al tempo stesso, si stanno avviando i confronti con il ministero delle Infrastrutture rispetto alla realizzazione di alcune opere. Con 700 milioni di euro annui di fatturato aggregato, 4800 dipendenti diretti e 10.000 unità di lavoratori impiegati nell’indotto, il Porto di Napoli rappresenta la prima realtà economica della Regione.
C’è un nuovo casello lungo la A14, a Porto Sant’Elpidio. Per ora sarà possibile accedervi solo dalla rotatoria all’altezza della zona industriale lungo la Faleriense. In 2-3 mesi sarà invece costruita una bretella per il collegamento con la Statale.
Occhio alla circolazione in provincia di Ferrara. Nei primi giorni di agosto, infatti, sono state installate una serie di postazioni per il controllo della velocità sia puntuale che media, di tipo tutor. In particolare i tratti di provinciale interessati dai controlli tutor sono uno di 2,8 km sulla SP 15 via del Mare, compreso tra Denore e Final di Rero, e uno di 2 km sulla SP 2 via Copparo, tra Boara e Corlo.
Il velox sulla Virgiliana entrerà in funzione contestualmente ai tutor nel tratto di SP 69 nelle vicinanze di Vigarano Pieve, in direzione Bondeno. Un altro dispositivo di rilevazione velocità puntuale entrerà in funzione in autunno sulla SP 60 Gran Linea, dopo l’abitato di Jolanda di Savoia. ,
L’investimento complessivo messo in campo dalla Provincia per l’operazione all’insegna della sicurezza stradale è di 690mila euro, di cui 306mila provengono da un cofinanziamento della Regione Emilia-Romagna.
Via libera al progetto per la bonifica dell’area ex Alumix di Porto Marghera di 38 ettari di dimensione. Intervento importante anche perché servirà per realizzare il Terminal per le Autostrade del Mare, che interessa gli operatori dell’autotrasporto, e quello per i traghetti. Ma va anche detto che stavolta pure la procedura burocratica ha funzionato. Il commissario per l’escavo dei fanghi ha sbloccato l’iter in tempi ristretti. In più, come sottolineano anche all’Autorità Portuale, “si tratta del primo Project Financing che con fondi privati riesce a bonificare recuperare e rimettere in valore aree industriali dismesse producendo così effetti positivi per tutto il territorio grazie alle attività commerciali che vi sorgeranno”. L’intervento di risanamento ambientale prevede di asportare tutti i rifiuti e i terreni più contaminati presenti nell’area, di impermeabilizzare il sito e di attuare la bonifica della falda, avviando le acque contaminate agli impianti del Progetto Integrato Fusina.
Nuovi sistemi tecnologici per migliorare il livello di sicurezza dei sistemi per il controllo degli accessi ai varchi, degli impianti antintrusione e di quelli di videosorveglianza. Sono questi i primi segni tangibili di “Rivalta Security”, un progetto dell’Interporto di Rivalta Scrivia finalizzato a incrementare le dotazioni di sicureza dell’infrastruttura alessandrina.
Più in particolare il progetto prevede l’installazione di 94 telecamere fisse e 35 brandeggiabili (Speed – Dome) sia all’interno sia all’esterno di alcuni magazzini, collegate al sistema di registrazione e video analisi tramite rete in fibra ottica o apparati radio.
Inoltre, è previsto il posizionamento di 7 telecamere fisse a protezione del varco stradale, del varco ferroviario e dei cancelli ubicati lungo il confine della palazzina uffici di Rivalta Terminal Europa.
Il nuovo sistema elettronico di controllo degli accessi verrà installato anche sulle nuove sei piste (tre di accesso e tre di uscita) che verranno attivate presso il nuovo varco di Rivalta Terminal Europa, permettendo di monitorare, abilitare e documentare l’accesso al sito grazie anche all’acquisizione di immagini digitali e videoclip.
A progetto ultimato il prevede un numero complessivo di circa 200 telecamere collegate alla centrale operativa presidiata 24/24 h, la fornitura, per gli operatori sprovvisti, di sistemi firewall e di software antivirus e antispyware per la prevenzione attiva e passiva in merito a intrusioni nei sistemi informativi aziendali.
“Rivalta Security” è parte di UIRNET Security, progetto cofinanziato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che mira a fornire ai principali interporti italiani strumenti utili per incrementare la sicurezza.
Per la Piastra Logistica del porto di Taranto sembra veramente la volta buona. La Corte dei Conti ha registrato il decreto del Cipe di finanziamento e così, ora, per la cantierizzazione manca solo il trasferimento dei fondi all’Autorità portuale di Taranto, cosa che dovrebbe avvenire nell’arco di poche settimane. I lavori previsti ammontano a 190 milioni di euro, da utilizzare oltre che per la piattaforma logistica, anche per la realizzazione della strada dei moli e l’ampliamento del quarto sporgente e della darsena più a ovest. La realizzazione della piastra logistica consentirà di offrire servizi avanzati, a valore aggiunto e con elevata ricaduta occupazionale.
L’Albo degli Autotrasportatori con un comunicato laconico, diramato soltanto nel pomeriggio di venerdì 29 luglio (in pratica a poche ore dalle scadenza delle ore 14 del 1° agosto), ha posticipato di dieci giorni il termine di scadenza delle domande di ammissione alla riduzione compensata dei pedaggi. Ciò significa che il nuovo termine diventa il 10 agosto, alle ore 14,00. Giustificazioni ufficiali non ci sono, ma sembra probabile che problemi tecnici abbiano rallentato la procedura.
Tempi duri quando il futuro non batte il passato. In Mercedes è un rischio che non si corre. E il nuovo Actros, fresco di lancio, non ci ha messo molto a dimostrarlo. Così, visto che il record mondiale sui consumi nel segmento pesante era detenuto dall’attuale versione dell’ammiraglia della Stella, la nuova ammiraglia le ha gettato un guanto di sfida: luogo prefissato per il confronto, la direttrice tra Rotterdam-Stettino e ritorno, vale a dire una delle tratte est-ovest tipiche del trasporto a lungo raggio europeo. L’attuale Actros si è presentato puntuale, in veste 1844 LS, con le armi affilate sul circuito di Nardò, vale a dire con tutti quegli accorgimenti per contenere al massimo la resistenza all’avanzamento che gli aveva procurato la conquista del primato. E diciamolo subito: ha fatto faville. Alla fine dei 10.000 km di test ha fatto registrare un consumo di 27,1 litri/100 km. Praticamente un soffio sotto i 3,7 km con un litro! Ma il nuovo Actros in versione 1845 LS non ha battuto ciglio. E un po’ spavaldamente si è presentato in una doppia veste, come a voler dire: ti batto due volte, sia in versione euro 5 che euro 6. E alla fine tanto è stato. Anzi, almeno in un caso la vittoria può essere definita schiacciante. Per quanto riguarda l’euro 6 la sciabolata vincente è servita a dare un taglio netto del 4,5% ai consumi fatti registrare dal predecessore, arrivando a viaggiare con appena 25,9 litri per 100 km: qualcosa di più di 3,86 km con un litro! E quasi per umiliare l’avversario ha gettato sul piatto non soltanto la riduzione di circa l’80% delle emissioni di CO2, ma pure un drastico contenimento del 40% dei consumi di AdBlue: 1,55 l/100 km per il 1844 LS e appena 0,86 l/100 km per il1845 LS in versione Euro 6. Fantascienza, direte voi. Invece no, perché il nuovo Actros in versione euro 5 è riuscito a fare di meglio. E pure di molto: il 7,6% in meno. Che in termini assoluti significa appena di più di 25 litri per 100 km o, detto altrimenti, 4 km con un litro di gasolio. Ha fatto peggio dell’euro 6 soltanto rispetto ai consumi di AdBlue: poco meno di 1,1 l/100 km.
Precisazione Non stiamo raccontando storielle, ma di un record di consumo codificato e quindi certificato. Il rilevamento è avvenuto sotto la supervisione di un esperto Dekra che, oltre alle operazioni di rifornimento di carburante, si è occupato anche del controllo generale del test.
Conclusione Il record dell’Actros è per una parte del motore, ma per una parte ancora più considerevole degli accorgimenti del veicolo. Perché tutti abbiamo ormai imparato che tanto più si tagliano le emissioni, quanto più si alzano i consumi. Con una contraddizione evidente. Il motore euro 6 di Daimler, invece, equipaggiando un mezzo dall’aerodinamica ottimizzato e con una serie di soluzioni mirate (a partire dal funzionamento dei gruppi secondari), riesce a consumare meno di un motore euro 5 peraltro montato su un veicolo già avanzato in termini di resistenza al rotolamento. Segno che il nuovo Actros giunge al record non soltanto sprigionando una tecnologia motoristica superiore, ma anche perché contiene delle soluzioni innovative, concepite proprio per compiere un salto tecnologico in avanti.
Oggi a Roma il presidente di FerCargo Giacomo Di Patrizi e la deputata del Parlamento Europeo On. Debora Serracchiani, attualmente Relatore della proposta di recast ferroviario presso il Parlamento Europeo si sono incontrati per affrontare temi caldi come il rilancio del trasporto ferroviario. È emersa in primo luogo la necessità di istituire, a livello nazionale ed europeo, un’Authority indipendente di settore per il controllo e la regolazione del mercato ferroviario: un organo di controllo con lo scopo di risolvere con tempestività l’anomalia di una liberalizzazione che è avvenuta in assenza di un soggetto controllore indipendente. In secondo luogo la necessità di dare vita a una nuova e condivisa modalità di accesso all’infrastruttura di rete per tutti gli operatori privati che operano nel settore ferroviario merci e passeggeri. Infine, l’urgenza di effettuare scelte chiare in merito alla volontà politica di investire sulla modalità di trasporto ferroviario rilanciandolo. L’auspicio condiviso è quello di arrivare a nuove e lungimiranti decisioni, da parte dei legislatori di ciascuno degli Stati Membri, che portino a chiarire e a delineare nel medio-lungo periodo le strategie e gli orientamenti per il rilancio della modalità ferroviaria. Per l’On. Serracchiani: “Dobbiamo proseguire il cammino aperto dal legislatore comunitario, che ha permesso il progressivo costituirsi di un mercato ferroviario unico europeo, una maggiore apertura alla concorrenza e la conseguente caduta delle barriere protezionistiche nazionali. In questa logica, il contributo degli operatori privati all’elaborazione della nuova legislazione europea è in linea con i principi ispiratori dell’aquiscommunitaire. In particolare è utile il confronto con chi opera in un settore quale quello del trasporto merci, che deve ancora veder aprirsi i suoi notevoli orizzonti potenziali di sviluppo”. Il presidente di FerCargo, Di Patrizi, ha dichiarato: “Sono estremamente soddisfatto dell’incontro avuto con l’On. Serracchiani che, a livello europeo, sta sostenendo con forza e convinzione alcune istanze che FerCargo reputa fondamentali per il rilancio del settore del trasporto ferroviario delle merci”. “Collaborazione e confronto tra operatori e istituzioni, nazionali e sovranazionali. Sono fondamentali per l’ottenimento dei risultati che tutti auspichiamo e mi auguro che questo primo incontro con l’On. Serracchiani sia il primo passo nel percorso che spero porterà al raggiungimento di obiettivi ragionevoli e condivisi”.
Il ministro dell’Economia Giulio Tremonti ha firmato il decreto che mette a disposizione 130 milioni di euro destinati agli sconti sui pedaggi autostradali per le aziende dell’autotrasporto. Ne da’ notizia il sottosegretario ai Trasporti, Bartolomeo Giachino. ”Con queste risorse – spiega la nota – sono già 360 i milioni messi a disposizione dalla Finanziaria 2011, per un settore importantissimo per la nostra economia che, come è noto, viaggia al 90% su strada. A questi vanno aggiunti ulteriori 250 milioni per il rimborso delle accise 2010”. Gli sconti sono scaglionati per tipologia di veicolo e sono tanto più alti quanto più i veicoli sono moderni e meno inquinanti (Euro5). Per quanto riguarda i mezzi Euro 0 ed Euro 1 non sono previsti sconti per pedaggi autostradali.