Sono trascorsi diversi mesi dalle dimissioni del segretario Gianni Montali. Ma in CNA-Fita c’erano tante cose da sistemare, tanti contrasti da appianare, tanti compromessi da raggiungere. Adesso, la presidenza nazionale si sente pronta a deliberare il nominativo del nuovo coordinatore nazionale dell’Unione. Si chiama Mauro Concezzi, già responsabile regionale dell’Umbria. Si tratta in effetti di una comunicazione ufficiale, ma lo stesso Concezzi già da diverse settimane partecipava a “incontri romani”, evidentemente per familiarizzare nel ruolo.
Comunque sia adesso la sua partita è iniziata. Peraltro in un momento caldo dell’autotrasporto con i costi minimi sempre più osteggiati dalla committenza.
Intanto però una soddisfazione la CNA-Fita se l’è tolta: quella nei confronti di Autostrade per l’Italia, condannata dall’antitrust a causa dei grandi disagi causati nello scorso dicembre, in occasione di una abbondante e prevista nevicata, proprio a seguito di un ricorso della CNA-Fita.
Adesso l’assoziazione rilancia e attraverso i propri legali, promuove un’azione risarcitoria collettiva, chiedendo per gli autotrasportatori coinvolti una somma stimabile in almeno 10 milioni di euro per il ristoro di tutti i danni materiali e morali subiti, singolarmente quantificati (in via equitativa come prevede la legge) in un minimo di 100 euro per ogni ora di sofferenza della persona e un minimo di 300 euro per il blocco del mezzo nella rete viaria, oltre a tutti gli ulteriori danni singolarmente dimostrabili.
In bocca al lupo, allora. Sia per l’azione risarcitoria, sia a Concezzi.
Mauro Concezzi è il nuovo coordinatore nazionale CNA-Fita
Cresce nel mondo il trasporto merci ferroviario: la Russia traina
La UIC (Federazione internazionale delle ferrovie) ha diffuso i dati 2010 dei suoi associati, dai quali emerge un aumento medio complessivo del 3,4%, misurato in tonnellate per chilometro (ton/km), per il settore mondiale delle merci. L’autentica locomotiva, in tal senso è il settore merci della Russia, che segna un incremento dell’8% e rappresenta quasi un quarto di tutte le ton/km trasportate nel mondo. Stati Uniti e Canada hanno registrato una crescita del 4% con una quota del 25% del mercato, mentre la Cina – che rappresenta ben il 70% del settore in Asia e Oceania – ha vissuto un decremento. Altre performance di crescita interessanti sono quelle dell’India (+ 9%) e del Kazakistan (+ 8%). L’Europa, d’altro canto, segna un lusinghiero 7% di incremento, mentre l’Africa si ferma a un +1,5%.
La Cina sbarca nell’Est europeo
La Cina, ormai, è dietro l’angolo. Dopo aver fatto man bassa di aziende e aver realizzato infrastrutture in Africa, dopo aver incamerato una quota stellare (1.000 miliardi di dollari) di bond americani), dopo aver messo il naso alla finestra dell’Europa, acquistando imprese e titoli di stato di Portogallo, Grecia e Irlanda, adesso sbarca in maniera imperiosa anche all’Est.
Lo ha detto chiaramente il primo ministro cinese, Wen Jiabao nel corso di una visita, ricordando che “il commercio della Cina con i Paesi dell’Europa centrale e orientale era di soli 3 miliardi di dollari nel 2000. E ha superato nel 2010 i 40 miliardi, mostrando una crescita annuale del 38,7 per cento”.
Pechino ha cominciato ad acquistare aziende, per esempio la BorsodChem, società leader nel settore chimico magiaro, ma anche centri logistici. Molto imponente, al riguardo, quello finalizzato alla fornitura dei componenti del gigante dell’elettronica e delle telecomunicazioni Huawei.
Diversi progetti stanno prendendo forma anche in Romania, paese in cui è previsto un piano di sviluppo sull’energia eolica da un miliardo di euro. Ma anche in Moldova,
Queste relazioni tra Est e Cina sono comunque storia recente. Agli inizi del 2000 l’allora premier Viktor Orban, si permetteva addirittura di incontrare il Dalai Lama, proprio per provocare il governo cinese. Certo, adesso la Cina non è più quella di allora. E anche Orban quando lo scorso anno ha incontrato il leader tibetano ha evitato di stringergli
Hupac, il franco svizzero forte rende la ferrovia debole
Il trasporto ferroviario delle merci ha veramente tanti nemici. Adesso ci si mette pure l’euro, che con la sua svalutazione ha fatto apprezzare enormemente il franco svizzero, rendendo quindi meno concorrenziale il traffico su rotaia rispetto a quello su strada. La considerazione, a essere precisi, emerge dall’andamento del primo semestre 2011 della società di trasporti elvetica Hupac, che ha incrementato dell’11,7% il volume del «trasporto combinato non accompagnato» (container, semirimorchi e casse mobili) nel primo semestre 2011, ma al tempo stesso – precisa un comunicato – la forza del franco sull’euro rende il traffico su rotaia meno concorrenziale rispetto alla strada. «A causa della perdita del cambio dell’euro, gli incassi subiscono una flessione massiccia e non riescono più a coprire i costi del trasporto ferroviario svizzero», ha spiegato Bernhard Kunz, direttore di Hupac SA. Con l’apertura dei tunnel di base del San Gottardo, probabilmente nel 2017, e del Ceneri, nel 2019, Hupac prevede un’ulteriore crescita del trasporto combinato.
Fatta eccezione di questo segmento, comunque, i numeri Hupac del semestre brillano, al punto che con le 375.893 «spedizioni stradali» (container e camion) sui treni, supera il record stabilito nel 2008. Il traffico attraverso il Brennero ha segnato una crescita del 42,5% e il traffico non transalpino del 16,6%. Più modesto invece l’incremento dei trasporti transalpini attraverso la Svizzera (+6,5%).
Porto Ancona, approvato il progetto Banchina Marche
Il Consiglio superiore dei Lavori pubblici ha approvato il progetto definitivo per
Il Consiglio superiore ha dato mandato all’Autorità portuale di adeguare il progetto alle prescrizioni formulate, per passare alla fase esecutiva e quindi all’appalto delle opere.
Per quanto riguarda la copertura economica, alcune osservazioni del Consiglio, insieme a un affinamento progettuale, dovrebbero aiutare a rivisitare i costi e a coprire l’intera opera con i fondi disponibili e con quelli del ribasso d’asta risultante dall’appalto del Molo Nord.
Roma, Brescia, Chieti: paese che vai, divieto che trovi
L’Italia dei mille comuni procede in ordine sparso rispetto alla distribuzione urbana delle merci. Così ognuno stabilisce precise regole che spesso però si differenziano in maniera sostanziale rispetto a quelle del comune vicino. Tutto ciò rischia di mettere in crisi coloro che operano su più province, se non su più regioni. Fatto sta che questo pacthwork normativo in queste settimane estive si sta aggiornando. Passiamo in rassegna le ultime novità.
Partiamo da Roma, dove la Giunta ha riscritto le regole per l’accesso dei veicoli autocarro alle Zone a Traffico limitato del centro storico e di Trastevere, contenute in una delibera propedeutica alla redazione del Piano Merci, destinata a entrare in vigore il 1 novembre 2011. Due le novità più rilevanti: l’introduzione di un “sistema di premi” per quelle aziende che si doteranno di veicoli a basso impatto ambientale; la redazione di un programma di medio periodo (fino al 2016) che regolamenta sia gli importi dei permessi sia le “date di uscita” dei veicoli più vecchi dal sistema.
Gli orari di accesso alle ZTL vengono modificati seguendo sempre un criterio che premia i veicoli a meno inquinanti. E proprio per infondere certezza e continuità a tale strategia, a settembre verranno introdotti incentivi per l’acquisto di autocarri a basso impatto.
Ultima novità è il ricorso anche agli ausiliari del traffico per il rispetto delle piazzole di carico/scarico.
E saltiamo a Brescia, dove è stata avviata una pedonalizzazione del centro storico che mostra non poche difficoltà per chi trasporta.
La pedonalizzazione del centro storico iniziata lo scorso 22 luglio porta con sé non qualche difficoltà. Più precisamente i veicoli adibiti a carico-scarico merci l’accesso a corso Mameli e piazza Paolo VI tra le 6,30 e le 10, dal lunedì al venerdì per un tempo di 15 minuti e con esposizione dell’orario di arrivo. Una finestra oggettivamente troppo piccola per rendere sufficiente lo svolgimento della missione soprattutto per i corrieri. Anche perché i camion pesanti giungono in città proprio intorno alle 6,30 e a quel punto si avvia lo smistamento dei colli. Le consegne vere e proprie, quindi, iniziano intorno alle 9. Morale: per riuscire a “coprire il giro” resta a disposizione appena un’ora. Ragion per cui in poche settimane si sono moltiplicate le giacenze e la situazione diventa difficile da gestire. Gli operatori del trasporto – va precisato – non contestano la pedonalizzazione, ma chiedono piuttosto una finestra o più ampia o da gestire in maniera più flessibile.
Chiudiamo con Chieti. Qui ha iniziato a marciare il Progetto “City Logistic”, finanziato dal Ministero dell’Ambiente per creare una piattaforma logistica per la raccolta e la distribuzione delle merci destinate al centro storico cittadino tramite il ricorso a mezzi ecologici.
La fase sperimentale del progetto prenderà il via il 1° settembre 2011 e avrà una durata di 16 mesi concludendosi, pertanto, il 31 dicembre 2012.
Durante questo periodo, le merci saranno convogliate all’Interporto di Manoppello per poi essere trasportate in città a bordo di vettori elettrici.
In questo modo, valutano in Comune, verranno tolti dalle strade circa 1.000 veicoli ogni anno. Con tutte le positive ricadute in termini di traffico, inquinamento, rumore.
Pubblicata l’edizione aggiornata del Conto Nazionale Infrastrutture e Trasporti
E’ un’autentica Bibbia per tutti coloro che si occupano di trasporti, un compendio di numeri, statistiche, tabelle con cui interpretare e cogliere tendenze e cambiamenti di tutte le singole modalità. Stiamo parlando del Conto Nazionale Trasporti edizione 2009-2010 appena pubblicato sul sito del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti.
Con un semplice link è possibile scaricare il documento in pdf, sfogliarlo, stamparlo, analizzarlo…
Ultimatum dell’Aite (eccezionali) al governo: o risposte concrete entro settembre o fermo
Il settore dei trasporti eccezionali attende da tempo semplificazioni e snellimenti burocratici in grado di metterlo in condizione di competere con omologhe imprese europee. E stavolta tra decreto Sviluppo e dintorni ci si attendeva qualcosa di concreto. E invece tutto è stato vanificato, al punto che adesso l’AITE-Associazione Italiana dei Trasporti Eccezionali (aderente a Confetra) ha fatto un cerchio rosso sul calendario: se entro il 30 settembre non arrivano risposte certe si spengono i motori e si fermano i servizi di trasporto.
Cosa vuole nei fatti l’Aite? “Un pacchetto di modifiche legislative – risponde il Presidente dell’associazione, Antonio Catiello – per semplificare e razionalizzare almeno in parte il complesso regime autorizzatorio dei trasporti eccezionali. Sono modifiche a costo zero per lo Stato che apporterebbero benefici alle imprese del settore e le avvicinerebbero ai competitor europei dove le procedure per i trasporti eccezionali sono molto più snelle che nel nostro Paese”.
Esempi? Alcuni sono di natura burocratica, come l’allungamento della validità delle autorizzazioni o l’introduzione di termini brevi per l’ottenimento delle autorizzazioni stesse. Altri hanno carattere più tecnico, come l’interpretazione omogenea alle disposizioni in materia contenute nel Codice della Strada, quali la natura e la tipologia della merce da trasportare, gli agganciamenti tra motrici e rimorchi, la sporgenza laterale del carico.
Interporto di Guasticce, 900 mila euro per le nuove celle frigo
Un nuovo magazzino con celle frigorifere sarà realizzato nell’area doganale dell’Interporto di Guasticce. A finanziare la costruzione sarà
“Con questo intervento – spiega l’assessore regionale alle Infrastrutture, Luca Ceccobao – vogliamo qualificare ulteriormente un’infrastruttura di scambio importantissima e strategica per i commerci in Toscana come l’interporto di Guasticce”.
“La realizzazione del nuovo magazzino a celle frigo – precisa inoltre l’assessore – sarà finanziata attraverso il recupero di ‘economie’, cioè di soldi derivanti da fondi Cipe previsti per precedenti interventi e non utilizzati”.
In pratica nelle delibere Cipe n.142/99, n.84/00 e n.138/00 venivano assegnate alla Toscana risorse destinate alle infrastrutture e assegnate a una serie di interventi specifici tramite l’Accordo di programma quadro tra Regione e Governo. Sulla base di questo accordo sono stati realizzati nell’interporto di Guasticce il Magazzino di logistica per l’autotrasporto, il secondo stralcio della bonifica idraulica della Piana, il sistema antintrusione, la deviazione del metanodotto, il Gate Ovest ecc.
In tutto sono stati utilizzati 6.022.058 euro dei circa 6.908.496 stanziati dal Cipe. Da qui l’avanzo per cui oggi è stata individuata la spesa.
Amazon sceglie la provincia di Piacenza come centro logistico
Sono mesi ormai che si fa un gran parlare dello sbarco di Amazon in Italia. Il sito è ormai operativo dalla fine dello scorso anno e adesso sembra sia stata definita anche l’ubicazione del sito logistico. Si parla della provincia di Piacenza, per la precisione a Valtidone, nell’area logistica di Castelsangiovanni. La notizia non è stata ancora ufficializzata, ma un’intervista al country manager di Amazon (su lineaedppmi.it) non lascerebbe spazio a dubbi.