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Nuovo fermo TU dal 24 al 28 ottobre

Dopo il secco “niet” della Commissione di Garanzia Scioperi che ha invitato Trasporto Unito a revocare il fermo proclamato dal 3 al 7 ottobre (per mancato rispetto dei tempi di preavviso: 25 giorni), l’associazione risponde con nuove date proclamando così il Fermo Nazionale dei servizi di Autotrasporto dal 24 al 28 ottobre 2011.

Nella lettera inviata in data 29 settembre 2011 alla Commissione di Garanzia, al ministro dei Trasporti e ai presidenti di Camera, Senato e Consiglio dei Ministri TrasportoUnito ha tenuto a precisare che «si riserva di approfondire ulteriormente le ragioni per le quali le attività degli imprenditori del settore, solo nel caso degli scioperi, vengono classificate come “servizio pubblico essenziale”, mentre in materia di tariffe dei servizi e dei costi di gestione deve rispondere alle estreme logiche del mercato. La protesta infatti si propone di denunciare, al Governo e al Paese, il fatto che all’autotrasporto italiano vengono imposte norme che nei diritti sono inapplicabili, e nei doveri sono tempestive e particolarmente punitive.».

Si apre quindi un altro atto su questa vicenda che qualcuno ha definito «operetta inscenata da dilettanti allo sbaraglio».

Giachino: “la liberalizzazione della manovra non tocca i costi minimi”

Tutto era nato con un titolo di prima pagina del Sole 24 Trasporti che annunciava l’imminente abrogazione dei costi minimi di sicurezza, previsti dall’art. 83 bis della legge 133/08, da parte della manovra detta di Ferragosto. Un titolo che aveva sollevato polemiche tra le associazioni dell’autotrasporto, le quali pronte hanno bussato alla porta della Consulta e del suo presidente (nonché sottosegretario ai Trasporti), Bartolomeo Giachino. Il quale adesso, risponde puntuale e a chiare lettere: “la liberalizzazione di cui parla la manovra non c’entra niente con i costi minimi dell’autotrasporto”.  
In pratica Giachino sostiene che una cosa è il caso previsto dall’art. 83 bis, altra cosa è quella prevista dalla manovra all’art. 3, comma 9, lettera h), articolo che contiene il riferimento – da cui aveva preso le mosse l’articolo del Sole Trasporti – relativo all’abrogazione di tutte le restrizione consistenti “nell’imposizione di prezzi minimi”.
L’argomento usato dal sottosegretario fa perno proprio sul concetto di “prezzo”: “esula dal concetto di costo minimo – spiega Giachino – qualsiasi riferimento ad un margine di profitto (concetto intrinseco nel termine ‘prezzo’), né si fa riferimento a criteri di determinazione, anche indiretti, di tale margine. A ciò va aggiunta l’interpretazione teleologica dell’art. 83 bis, comma 4, che espressamente richiama i superiori ed indispensabili interessi pubblici alla sicurezza della circolazione stradale ed alla regolarità del mercato dell’autotrasporto”.
Di seguito il sottosegretario Giachino ricorda pure che lo stesso art. 83 bis è stato riformulato dalla manovra, allo scopo di riproporre la possibilità di concludere accordi di settore. E non sarebbe stato logico da una parte modificare una norma e dall’altra provvedere a cancellarla.
 

Siglato accordo tra autorità portuali di Genova e New York

Giorno importante quello di ieri che a Manhattan ha visto la firma dell’accordo tra le Autorità Portuali di Genova e di New York che porterà nuovi scambi commerciali. L’intesa – sottoscritta dal presidente del porto di Genova, Luigi Merlo e dal direttore dell’Autorità Portuale di NYC Richard Larrabee – ha un carattere fortemente innovativo perché  teso a costruire un’alleanza per intercettare meglio i traffici del Far East.
Oggi il porto ligure movimenta in export circa 1 milione e 50 mila tonnellate verso NYC ed è in costante crescita. «L’intesa di oggi – ha detto il presidente del porto di Genova, Luigi Merlo – garantirà uno scambio comune di servizi, stabilizzando anche i rapporti di carattere doganale. Con questo accordo si risparmierà in tempo e denaro. Si avrà uno snellimento delle pratiche burocratiche, e i tempi saranno più rapidi. In poche parole avremo maggiore efficienza con margini di errore inferiori».

Via libera Ue per l’acquisizione di Man da VW

Volkswagen procede verso la creazione di un colosso nel settore dei veicoli commerciali e industriali. Il gruppo di Wolfsburg ha infatti ottenuto il via libera della Commissione europea il 27 settembre scorso all’acquisizione del controllo di Man Se, società di Monaco di Baviera specializzata nella produzione di camion. Il gruppo di Wolfsburg punta a creare una propria unità che sia attiva nel settore dei veicoli pesanti attraverso l’integrazione tra la sua sussidiaria svedese Scania e MAN. Secondo Bruxelles l’operazione non crea ostacoli alla concorrenza europea nel settore dei veicoli industriali.

Trasporto Unito proclama fermo, la Commissione di Garanzia intima la revoca

L’associazione dell’autotrasporto, TrasportoUnito aveva proclamato un fermo del settore dal 3 all’8 ottobre. Dalla Commissione di Garanzia per lo Sciopero, però, è arrivato un secco “niet”, accompagnato con l’intimazione a tornare indietro revocando l’iniziativa che non sarebbe stata comunicata con il dovuto preavviso. In base a quanto riferisce la Commissione, infatti, la proclamazione sarebbe avvenuta il 19 settembre, mentre la comunicazione al ministero è arrivata il 21, quando invece il termine entro cui preavvisare in caso di fermo nazionale è di 25 giorni.
Trasporto Unito non ci sta e, presa carta e penna, ha stilato un comunicato di fuoco, difendendo il fatto che la Commissione ha ricevuto e pubblicato l’annuncio di fermo “venti giorni fa”, quindi la giustificazione addotta dalla stessa Commissione poggerebbe soltanto sul mancato invio tempestivo di copia dell’annuncio al ministero dei Trasporti. Insomma, una questione meramente burocratica alla quale TrasportoUnito intende rispondere con un’azione legale, sorretta da una motivazione originale: la preventiva comunicazione alla Commissione interessa esclusivamente i servizi di pubblica utilità, ma da sempre  “all’autotrasporto questo ruolo nessuno lo riconosce mai e tanto meno lo retribuisce”, ha argomentato il segretario nazionale Maurizio Longo. Insomma, TrasportoUnito non intende fare un passo indietro e quindi, almeno a quanto dichiarato, il fermo rimane proclamato.

Polizze telefoniche per van: è partita la corsa

Anche il mondo delle assicurazioni ha messo i veicoli commerciali nel mirino. La compagnia telefonica Genertel, del Gruppo Generali, ha lanciato il prodotto “Genertel Furgoni & Van”, ideato appositamente per le piccole aziende artigiane e commerciali che impiegano piccoli veicoli immatricolati come autocarri. Ciò significa che la proposta guarda ai furgoni veri e propri, ai cassonati, ma anche ai modelli “derivati” che le Case realizzano sulla base di autovetture.
La polizza in questione comprende alcune caratteristiche innovative:
–       copertura contro gli eventuali danni causati a terzi nelle fasi di carico e scarico;
–       possibilità di sospenderne la validità nei periodi di inutilizzo del mezzo;
–       ampia assistenza nella gestione dei sinistri attraverso numero “verde”;
–       soccorso stradale 24 ore su 24 e veicolo sostitutivo;
–       possibilità di pagare il costo della polizza in dieci rate mensili, se in possesso della carta di credito  Genertel Visa.

Mercedes-Benz “promuove” con leasing

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Mercedes Benz non si limita all’impegno costante per essere punto di riferimento per la qualità, anche nel settore dei veicoli commerciali. Nella sua articolata strategia non manca un ampio portafoglio di proposte finanziarie per affrontare l’acquisto dei modelli con la Stella. Con le soluzioni di Merfina (Mercedes Finanziaria) tutti i modelli della gamma possono essere acquistati con un piano finanziario “tagliato su misura” in base alle specifiche esigenze dell’azienda acquirente. Per esempio uno Sprinter Friendly 313 CDI 37/33 D03 HH9, con prezzo di listino di 27.432 euro, con 1.000 euro di messa in strada, viene proposto in leasing con anticipo di 7.597 euro, 39 canoni da 309 euro, e un valore residuo di 8.242 euro. Il TAN praticato è di 4,81% e il TAEG è del 6,21%.

Quando il futuro profuma di passato

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Il mercato ha l’affanno, ma non i progettisti delle Case costruttrici, che – al contrario – mostrano molta creatività.
Nelle ultime settimane sono stati svelati alcuni prototipi che delineano altrettante proposte nel settore dei van. È il caso del Citroën Tubik esposto al Salone di Francoforte, così come del Renault Frendzy, anch’esso concepito con doppia personalità, per una “carriera” come autovettura ma anche come veicolo commerciale. E filosofia analoga è alla base della proposta del prototipo Bully della Volkswagen, svelato al salone di Ginevra dello scorso marzo.
In questa attività colpisce la ricorrente impronta “retrò”. Il VW Bully è ispirato al leggendario transporter degli Anni 50; il Citroën Tubik con il nome strizza l’occhio a un modello degli Anni 30 e nella forma del muso, nonostante le rotondità, riesce a ricordare lo squadratissimo Type H, prodotto dalla Casa del Doppio Chevron niente meno che dal 1947 al 1981. Sembra quasi che in questo genere di prodotti non si sappia guardare al futuro senza evocare la lezione del passato.
Senza influenze stilistiche dal passato il Frendzy (immaginabile come sostituto del Kangoo), che propone la motorizzazione ibrida e tutta una serie di dotazioni volte al comfort e alla praticità.

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SISTRI: Unatras chiede applicazione a stranieri e semplificazione. E i soldi spesi indietro…

Il Sistri? In linea di principio è condivisibile, ma così com’è stato concepito presenta almeno un paio di punti da rivedere assolutamente. È questa in estrema sintesi la posizione unitaria espressa dalle associazioni aderenti all’Unatras, che hanno ribadito per l’ennesima volta che il “rigoroso controllo della movimentazione e gestione dei rifiuti pericolosi per combattere fenomeni d’illegalità e le ecomafie” è un fine assolutamente da sottoscrivere. Ci sono però due cose da fare, se non si vuole compromettere  anche questo obiettivo principale:

–        estendere il Sistri anche agli operatori stranieri. Il Parlamento, in sede di approvazione della manovra, ha approvato un ordine del giorno sul tema. Ma le associazioni sembrano non “aver mangiato la foglia” e così ribadiscono questo punto come prioritario, perché – insistono – se il Sistri vale soltanto per le imprese italiane, si finisce per consegnare un vantaggio concorrenziale alle imprese estere operanti in Italia. Senza considerare che, eccettuate queste dal sistema, si allargano le maglie della tracciabilità, in quanto queste stesse imprese straniere sfuggirebbero ai controlli;

–        semplificare il sistema, agganciandolo alle esigenze operative. Così come era stato concepito il Sistri non funziona, né potrà mai funzionare. Perché – sostengono all’Unatras – come hanno anche dimostrato i click day di maggio e luglio 2011 problemi di collegamento e di operatività. E allora, tanto vale – propongono le associazioni dell’autotrasporto – circoscrivere l’applicazione del Sistri esclusivamente alle imprese che trasportano rifiuti pericolosi. Quelli cioè per i quali le problematiche legate a interessi mafiosi sono di certo più pregnanti.

Da ultimo c’è il “latte versato”, vale a dire quei contributo che le imprese di autotrasporto hanno giù sborsato per sostenere il sistema Sistri negli anni passati o per acquistare strumentazioni poi rivelatesi inutili. Che ne sarà di quei soldi? Per adesso all’interno di atti ufficiali non è mai comparsa nemmeno una bozza di risposta. Ragion per cui le associazioni passano alle vie legali, intentando un’azione collettiva per chiedere il rimborso di tutto quanto speso.

Leyland Trucks celebra il 100,000° DAF LF

Graham Bellman, responsabile del gruppo di trasporto di Travis Perkins plc, ha ricevuto le chiavi del nuovo DAF LF dalle mani di Andrea Thompson, MD di Leyland Trucks.
Travis Perkins, società del Regno Unito specializzata nella costruzione di materiali di consumo conta di un vasto parco veicoli che comprende 1.000 DAF LF. Il modello LF è la spina dorsale della nostra flotta operante su 1.800 sedi in tutto il Regno Unito”, ha detto Bellman “è un prodotto ideale per le nostre multi consegne e operazioni a corto raggio. Rappresenta la più elevata qualità, affidabilità e garantisce un’eccellente efficienza del carburante oltre che a regalare una grande immagine alla nostra azienda”.

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