GLS per garantire puntuali consegne a Venezia si avvale non solo di 35 furgoni ma anche di 4 imbarcazioni. Per la consegna di merci ingombranti vengono utilizzate imbarcazioni dotate di una gru per l’imbarco sicuro delle spedizioni e l’isola del Tronchetto, antistante la città lagunare, funge da centro di smistamento. Qui le spedizioni vengono caricate dai camion sulle imbarcazioni e viceversa. Sono numerosi i vaporetti di linea, i taxi d’acqua, le gondole e i mezzi per il trasporto merci che viaggiano tra i canali. E in estate e a Carnevale, quando i turisti si impadroniscono di Venezia affollando canali e calli, è obbligatoria una buona pianificazione delle rotte e degli orari sia per i furgoni sia per le imbarcazioni.
“Tecnologia e automazione contribuiscono in modo decisivo all’elevata qualità di GLS”, spiega Klaus Schädle AD GLS Italy e Managing Director Europe South. “Nonostante la standardizzazione dei processi a livello europeo, ci adattiamo alle condizioni particolari dei nostri territori di competenza; tra queste il trasporto delle spedizioni a Venezia via mare”.
Consegne serenissime
Togliere i 400 mln all’autotrasporto? Unatras: «atto irresponsabile»
Spunta fuori un emendamento per spostare altrove i 400 milioni destinati all’autotrasporto? Il fronte delle associazioni di categoria, per bocca di Unatras, lo giudica senza mezzi termini un «atto irresponsabile». Secondo il coordinamento nazionale delle aziende di autotrasporto, infatti, in una contingenza difficile in cui il settore è già da incrementi dei costi di gestione (carburante, assicurazioni, pneumatici, pedaggi), tassazione per le accise e imposta provinciale di trascrizione (IPT), «mettere in discussione i fondi per l’autotrasporto, così come proposto da alcuni senatori del Pd, senza mutare il contesto economico generale in cui si opera e magari peggiorandolo predisponendo un nuovo accesso alla professione penalizzante per le imprese in attività, pregiudicherebbe in modo definitivo il futuro dell’intero comparto. Significherebbe chiudere le nostre imprese per legge e a quel punto a fermarle ci penseremmo noi un attimo prima».
Costi minimi ed evasione fiscale: due casi a Cassino e Reggio Calabria
I costi minimi sono lì, scritti una volta per tutte e normativamente obbligatori. Non indicano cifre stellari: sono la soglia sotto la quale non si sopravvive. Certo, poi è vero che sul mercato – lo si sa – si trova di tutto. Si trova pure quello che continua a viaggiare a 0,80 centesimi, sotto gli occhi attoniti di tutti, che si arrovellano chiedendosi: “ma come faranno a starci dentro?”.
Le risposte sono tante. E le conoscono tutte. Ma una la si trova ogni mattina accendendo il computer. Provate a fare questo gioco. Andate su Google e digitate le seguenti parole di ricerca: «evasione fiscale autotrasporto». Scorrere tutti i risultati è impossibile. Fermiamoci ai primi due.
Ieri, la Guardia di Finanza di Cassino ha scoperto un’evasione fiscale di un’impresa cassinate, operante nel settore dell’autotrasporto, che ha conseguito reiterati e consistenti indebiti risparmi di imposta nel corso degli ultimi anni. Tale impresa, proprietaria di numerose motrici utilizzate per il trasporto di autovetture, ha nascosto al fisco ricavi per circa 6,5 milioni di euro, rendendosi altresì responsabile di violazioni in materia di imposta sul valore aggiunto per oltre 2 milioni di euro. Le indagini hanno consentito di rilevare che l’amministratore della società operava transazioni riferibili all’azienda attraverso i propri conti correnti personali, con ciò occultando al fisco l’avvenuta effettuazione di operazioni economiche.
Spostiamoci un po’ più a sud, ad Africo, in provincia di Reggio Calabria. Cambia il contesto territoriale, cambia pure la tipologia di impresa, in questo caso monoveicolare, ma il reato rimane lo stesso: evasione fiscale. Anche qui la Guardia di Finanza ha sequestrato un immobile di undici vani e altre due pertinenze, quattro terreni e un’auto per un totale di 360.000 euro a un imprenditore di Africo indagato per evasione fiscale. Le indagini sono scaturite da una verifica fiscale nei confronti di una ditta individuale dell’autotrasporto che ha consentito di accertare redditi sottratti al fisco per un milione ed un’imposta Iva evasa per 250 mila euro.
Bisogna andare avanti? Forse non serve. Una delle tanti possibili risposte alla domanda iniziale è già venuta fuori.
Dalla logistica patchwork a network
La logistica europea e in particolare quella italiana devono passare da una condizione di «patchwork» – di elementi, cioè, differenti e scollegati fra loro – a una di «network», cioè di rete funzionale e operativa che favorisca il trasporto ordinato e coordinato delle merci e l’ottimizzazione della logistica. Almeno nelle considerazioni di Cesare Bernabei della DG Mobilità della Commissione europea, presentate alla Conferenza internazionale del Freight Leaders Council e Freight&Logistics su «La capacità di anticipare i cambiamenti/cogliere le evoluzioni: la Vision 2020 e la possibile crescita della competitività europea della supply chain». Bernabei ha insistito in particolare sulla necessità di passare dal concetto di «co-modalità» (come indicato dall’aggiornamento del Libro Bianco 2001) a quello di «integrazione modale», prevista dall’ultimo Libro Bianco sui Trasporti, varato proprio quest’anno dalla Commissione europea.
A Bernabei ha risposto il sottosegretario ai Trasporti, Bartolomeo Giachino, per annunciare che chiederà di destinare all’intermodalità parte dei 400 milioni stanziati dal governo nella legge di Stabilità a sostegno del settore dell’autotrasporto per il 2012 e ha ricordato l’iter della legge di riforma degli interporti, approvata nei giorni scorsi in commissione alla Camera, che prevede, fra l’altro, il potenziamento dei poteri del ministero dei Trasporti e di quello di programmazione delle Regioni con l’istituzione dei Comitati interregionali per l’intermodalità e la logistica e la realizzazione di un Piano generale dell’intermodalità che verrà elaborata dalla Consulta per l’autotrasporto e la logistica, coinvolgendo nei lavori anche i rappresentanti delle imprese ferroviarie e degli stessi interporti.
Il Fondo di Garanzia si allarga a pedaggi ed ecobonus
Dopo l’approvazione dei costi minimi da parte dell’Osservatorio, ecco un’altra buona notizia per l’autotrasporto. Il ministero dei Trasporti ha firmato due protocolli grazie ai quali il Fondo di Garanzia al credito per gli autotrasportatori potrà intervenire per le fideiussioni bancarie a cauzione del regolare pagamento delle quote di pedaggio autostradale fatturate al raggruppamento di imprese (consorzio o cooperativa) così come per l’ecobonus (autostrade del mare).
Il fondo di Garanzia ha già ammesso 2.500 aziende e ha già agevolato 300 milioni di euro a queste aziende. Adesso il suo raggio di azione potrà ulteriormente allargarsi.
Non solo auto al Motorshow 2011
Tra molte conferme, qualche defezione (come Bmw, Citroen, Peugeot) ma anche graditi ritorni (come Honda, Mahindra e Mazda); ecco dove trovare i marchi automobilistici.
Nel Quadriportico e al padiglione 16 il padrone di casa è Volkswagen Group anche con la sua divisione Veicoli Commerciali.
Bandiera tricolore in bella vista al padiglione 19: con tutti i brand del gruppo Fiat
Al padiglione 21 Renault, Dacia e DR.
Il padiglione 22 Hyundai, Isuzu e i ritorni di Mahindra e Mazda.
Debutto al padiglione 25 per l’iniziativa inedita Innovation Hall ‘powered by Autostrade per l’Italia’, realizzata in collaborazione con Anfia, Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica, e dedicata alle tecnologie all’avanguardia riguardanti l’ambiente, la sicurezza, l’infomobilità, l’infotainment e le infrastrutture capaci di accoglierle. Innovation Hall ‘powered by Autostrade per l’Italia’ sarà inserita all’interno di un padiglione scenografico, contraddistinto dalla autostrada… del futuro.
Al padiglione 26 Honda, Mitsubishi, Tata e Volvo, oltre alla novità Blow Car.
Al padiglione 29 il gruppo Daimler, con i brand Mercedes-Benz dalla piccola Smart sino al rinnovato Actros. sempre al 26 anche Ford, Land Rover, Kia.
Il padiglione 30 si conferma il regno dell’elettrico con Electric City ‘powered by Enel’, l’iniziativa dedicata alla mobilità elettrica che porterà all’interno del padiglione una pista indoor riservata ai test drive delle vetture di questo segmento.
Una novità di questa edizione anima il padiglione 31. Icon Cars, realizzato in collaborazione con Asi, Automotoclub Storico Italiano, è uno spazio dedicato alle auto icona che hanno fatto la storia dell’automobilismo sportivo: l’iniziativa è stata inserita nell’ambito delle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia e ha ottenuto il patrocinio della Presidenza della Repubblica.
Il padiglione 35 viene riservato come da tradizione al paddock tecnico della Mobil 1 Arena, che ospita gare, eventi sportivi ed esibizioni in programma in questa edizione 2011 del Motor Show.
Infine, è dedicato al Paddock Show ‘powered by Doctor Glass’ il padiglione 36: lo speciale luogo d’incontro tra i team Racing, presenti con i loro motorhome, gli operatori e il pubblico della manifestazione avrà La Gazzetta dello Sport come media partner.
4 dicembre: Licenza Comunitaria per i trasporti oltre le 3,5 ton
Il 4 dicembre entra in vigore un Regolamento europeo, il n. 1072/2009, che consente una liberalizzazione dei trasporti merci effettuati con veicoli che non superino la massa complessiva (rimorchio compreso) di 3,5 ton. Fino a oggi, invece, il limite entro il quale si poteva trasportare merci riguardava i veicoli il cui peso totale non superasse le 6 ton. Non si tratta soltanto di numeri: chi rimane in mezzo a questi tonnellaggi, chi cioè fino a oggi viaggiava a 6 ton in maniera libera, domani dovrà munirsi di una Licenza Comunitaria. È un documento che non si compra dal tabaccaio, ma richiede tempi di rilascio che a volte possono superare il mese. Chi si trovi nella situazione descritta sarà il caso che cominci a fare i suoi calcoli.
A rischio i 400 milioni per l’autotrasporto
Qual è la frase più abusata di questo squarcio di 2011? È facile: siamo sull’orlo del baratro. Perfetto e per fare un passo indietro l’Europa ci chiede di approvare delle misure. Sì, quelle della famosa lettera inviata dal governo a Bruxelles e che dovrebbe essere attuata con la legge di Stabilità in approvazione in Parlamento. Cosa c’entra tutto questo con l’autotrasporto? C’entra perché nella legge di Stabilità, per decisione del Consiglio dei ministri di qualche settimana fa, erano anche previsti i 400 milioni che lo Stato stanziava per il sostegno del settore. Gli stessi dello scorso anno a dire il vero, ma quest’anno con i tempi che corrono pesano molto di più. Ebbene, è stato approvato un emendamento a questa legge, che vede firmatari cinque senatori del PD (Ferrante, Della Seta, De Luca, Di Giovan Paolo e Muzzucconi) che di fatto trasferirebbe la cifra stanziata per l’autotrasporto al trasporto pubblico locale.
Evitiamo commenti, che magari qualche pendolare potrebbe male intendere, e andiamo al nocciolo politico della vicenda. È certo infatti che lo Stato ha bisogno di soldi e che saranno richiesti sacrifici a tutti, a prescindere da chi sarà l’inquilino di Palazzo Chigi. Ma esiste una qualche correlazione tra l’approvazione dei costi minimi di sicurezza e questo emendamento? O per meglio dire, è possibile che domani il Parlamento, sulla base di una normativa che ormai garantisce gli autotrasportatori rispetto a operazioni di dumping, non possa essere indotto a chiedere a questi stessi autotrasportatori un sacrificio in più? Domande lecite, soprattutto di questi tempi. Ragion per cui, a maggior ragione, i costi minimi vanno considerati non un’opportunità, ma una necessità. Lo dice la legge, ma in fondo lo dicono anche i bilanci. Oggi e forse ancor più domani.
Nissan promuove l’NV200
La Nissan per il suo NV200 punta sugli interessi a tasso zero su un finanziamento in quattro anni. Per l’NV200 in versione Van Easy 1.6 Euro 5, si tratta di versare un anticipo di 2.100 euro, e quindi pagare 48 rate di 235 euro al mese. TAN 0, TAEG 2,17%. La promozione è valida sino al 30 novembre.
Opel taglia gli interessi
La Casa del “Blitz” – in attesa di avere a disposizione il nuovo Combo, previsto nelle concessionarie a febbraio 2012 – sollecita il mercato proponendo finanziamenti a tasso zero su tutta la gamma. Per esempio, il Vivaro furgone L1H1 CDTI 90, che di listino (“chiavi in mano” IPT esclusa) costa 25.106 euro si può acquistare pagando un anticipo di 5.406 euro e quindi con 48 rate da 416,67 euro. Il che significa un interesse TAN pari a zero che con le spese previste dà luogo a un TAEG dell’1,07%. La proposta è valida sino al 30 novembre.