Veicoli - logistica - professione

Home Blog Pagina 1473

Ecco i codici tributo per il differimento dell’Irpef

L’Agenzia delle Entrate ha istituito con la risoluzione n. 117/E i codici tributo per l’utilizzo in compensazione, tramite modello F24, del credito d’imposta derivante dal differimento dell’Irpef previsto dal D.P.C.M. del 21 novembre 2011. I codici tributo istituiti sono:
– “1797” denominato “CONTRIBUENTI MINIMI”
– “1844” denominato “CEDOLARE SECCA”

Inoltre è stato anche rinominato il codice tributo “4035”, istituito con risoluzione n. 234/E del 15 dicembre 2009, nel seguente modo:
 – “4035” denominato “IRPEF”.  

Tali codici quando si va a compilare il modello vanno esposti nella sezione “Erario”, in corrispondenza delle somme indicate nella colonna “Importi a credito compensati”, con l’indicazione, quale “anno di riferimento”, dell’anno d’imposta cui si riferisce il credito, espresso nella forma “AAAA”.

Spazio ai Commerciali nello stand Volkswagen al Motor Show

0

Debutto italiano per il nuovo Amarok (anche se lo vedremo su strada fra circa un anno) con la sua versione più potente: il 2.0 TDI biturbo 180 CV con cambio automatico a 8 rapporti e il Caddy 4Motion.
Grazie alla nuova trasmissione e alla versione del quattro cilindri 2 litri con due turbocompressori, l’Amarok si identifica come un perfetto compagno di lavoro con doti da fuoristrada e comfort da berlina ben rifinita.
Parco nei consumi nel suo segmento (7,6 litri di gasolio per 100 km nel ciclo combinato) e nelle emissioni (199 g/km CO2) offre buone prestazioni: i 180 CV e la coppia di 420 Nm spingono il pick-up da 0 a 100 km/h in 8,5 secondi.
Attività di test drive verranno svolte nell’area esterna 47/2 dove i protagonisti sono l’Amarok 2.0 TDI 163 CV con trazione integrale inseribile e un Caddy 4Motion che farà altrettanto su uno specifico percorso mettendo in luce le doti della trazione integrale con sistema Haldex.

La soluzione Mercedes-Benz per il trasporto ad emissioni zero

0

Il marchio della Stella è presente a Bologna con l’intera gamma di veicoli elettrici, dalla terza generazione di smart electric drive al Vito E-Cell, dalla Classe A E-Cell all’anteprima italiana della Classe B E-Cell Plus, la prima Mercedes elettrica con Range Extender che, grazie alla combinazione di trazione elettrica e motore a benzina, consente di percorrere fino a 100 km a zero emissioni con un’autonomia di 600 km.
Grazie al sistema di propulsione a emissioni zero il MB Vito E-Cell è l’ideale per l’impiego nei centri urbani e nelle zone particolarmente eco sensibili dove circola silenziosamente, a emissioni zero, mantenendo inalterate le proprie caratteristiche, senza limitazioni in termini di volume di carico e portata. Entro fine anno Vito E-Cell verrà introdotto sul mercato in una serie limitata di 100 veicoli, la cui produzione è già stata avviata; presto si prevede di produrre altre 2.000 unità.

L’Actros TOY 2012 al Motorshow

0

Nel nuovo MB Actros l’innovazione incontra l’emozione: ecocompatibile come nessun altro, si presenta oggi come il migliore Truck sul mercato in termini di comfort, dinamica di marcia, costi di esercizio più bassi in assoluto e grande affidabilità grazie alle oltre 2.600 ore di messa a punto nella galleria del vento, 50 milioni di chilometri di sperimentazione dei motori sui banchi prova e in marcia e 20 milioni di chilometri di prove su strada. Il nuovo Actros Mercedes-Benz è stato studiato e realizzato pensando esclusivamente alle esigenze del trasporto di linea dove copre tutti i settori di impiego (coperti sinora da due serie distinte, Actros e Axor) offrendo una gamma di ben 6 cabine.

In ritardo con la PEC? Per ora niente sanzioni

Da ieri, 29 novembre, tutte le imprese dovevano dotarsi di una casella di posta elettronica certificata (PEC) e notificarne gli estremi alle Camere di Commercio. Pena sanzioni non proprio leggere: da 132 a 1.032 euro.
Oggi però, 30 novembre, arriva almeno in parte un contrordine. Nel senso che il Ministero dello Sviluppo Economico, con circolare n. 224402, invita le stesse Camere di Commercio a non applicare le sanzioni alle imprese che non hanno comunicato l’indirizzo di PEC, in quanto le domande di nuovi indirizzi sono state tante e tali, da rendere impossibile ai gestori dei server di crearli tutti nei tempi di legge. Ma siccome a questo punto il ritardo non sarebbe imputabile alle imprese, viene meno l’elemento soggettivo (il dolo o la colpa) sulla cui base è possibile sanzionare qualcuno. E quindi, almeno per ora, i ritardatari senza colpa non pagano.

Accesso alla professione: in vista del 4 dicembre arriva un decreto tampone

C’è un regolamento comunitario che ridefinisce le condizioni per l’accesso alla professione di autotrasportatore. Un regolamento che sarebbe dovuto entrare in vigore lo scorso 4 dicembre, poi slittato di un anno per calibrare meglio le questioni connesse. Ormai quel 4 dicembre è vicino, ma decreto attuativo non sono stati emanati, né (visto la contingenza attuale della politica) sembra essere la priorità. Ma quel regolamento comunitario in ogni caso entra in vigore. E così il Dipartimento dei trasporti terrestri del ministero dei Trasporti ha cercato di colmare la lacuna, tramite un decreto  – il n. 291/25.11.2011, in via di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale – con cui si forniscono istruzioni di massima per l’applicazione del regolamento. Soltanto che, siccome gli Stati membri avevano la possibilità di entrare nel merito di alcune questioni (come per esempio l’estensione dell’ambito d’applicazione o soprattutto la possibilità di elevare il limite minimo per l’idoneità finanziaria), il capo del Dipartimento in una nota allegata al decreto chiarisce che sono stati tralasciati gli aspetti politici, rinviandoli alla definizione di un governo in carica.
Quindi cosa accade di fatto? In pratica accade che dovrà soddisfare i requisiti per l’accesso alla professione richiesti dall’Europa soltanto – almeno per ora – le imprese che la esercitano con veicoli di massa superiore a 3,5 tonnellate, in quanto quelle con tonnellaggio inferiore possono iscriversi con la sola onorabilità. Rispetto all’idoneità finanziaria, in mancanza di una presa di posizione, rimane l’indicazione comunitaria, quella che la fissa nel limite minimo di 9.000 euro per impresa attiva con un solo autoveicolo, più 5.000 euro per ogni autoveicolo supplementare.
Inoltre, viene istituito un Registro elettronico nazionale delle imprese che esercitano l’attività di autotrasporto, che in pratica assomma i dati dell’Albo dell’Autotrasporto rispetto alle imprese iscritte, e quelli della Motorizzazione Civile rispetto alle imprese autorizzate all’esercizio della professione avendo veicoli immatricolati. Le imprese già esercenti l’attività di autotrasporto – e questo è il punto essenziale – possono essere autorizzate all’iscrizione soltanto in via provvisoria fino alla verifica della sussistenza dei requisiti previsti dal Regolamento in esame entro 6 mesi dalla sua entrata in vigore (cioè fino al 4 giugno 2012). In pratica chi finora esercitava la professione potrà continuare a farlo – e quindi anche le imprese attive con veicoli di tonnellaggio inferiore alle 3,5 tonnellate, con betoniere, spurghi e compattatori, vale a dire chi non doveva fino al 4 dicembre dimostrare i requisiti di capacità finanziaria e professionale – anche se dovranno un domani adattarsi ai requisiti sulla base di un successivo decreto, da emanarsi entro 60 giorni dall’entrata in vigore del decreto in pubblicazione. È chiaro che laddove continuasse a persistere una situazione di non rispondenza ai nuovi requisiti, l’impresa inadempiente verrà cancellata dall’Albo e quindi inibita dal continuare a esercitare la professione. In ogni caso, la verifica per tutte le imprese della sussistenza dei requisiti che consentono in base alle norme europee di esercitare l’attività (compresa quella di avere una sede effettiva e stabile per l’esercizio dell’attività) dovrà avvenire entro 6 mesi dal 4 dicembre 2011, e cioè entro il 4 giugno 2012.
Sul decreto si registrano le prese di posizioni critiche di alcune associazioni – in particolare Confartigianato Trasporti – secondo le quali si sta andando verso una liberalizzazione della fascia dei vettori che operano con automezzi fino a 3,5 tonnellate e una penalizzazione del resto dell’autotrasporto, se non si introduce la fascia di capacità finanziaria di 20.000 euro per i veicoli isolati e di 50.000 per quelli pesanti, così da definire una maggiore articolazione delle garanzie da fornire.

Ciaccia viceministro alle Infrastrutture, Improta sottosegretario ai Trasporti

Si completa la squadra del governo Monti. Per quanto riguarda il ministero delle Infrastrutture e Trasporti è Mario Ciaccia a diventare viceministro dello Sviluppo Economico, ma con delega alle infrastrutture. Si tratta dell’ad e direttore generale di BIIS (Banca Infrastrutture Innovazione e Sviluppo), società controllata di IntesaSan Paolo (l’istituto bancario cioè fino alla settimana scorsa guidato dal ministro a cui risponderà direttamente). Ha alle spalle un passato di magistrato della Corte di Conti, Capo di Gabinetto vicario del Ministro delle Poste, Capo del Dipartimento Riforme Istituzionali presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, Capo di Gabinetto del Ministero per i Beni e le Attività culturali.
Come sottosegretario al ministero, invece, è stato scelto Guido Improta, responsabile delle relazioni pubbliche di Alitalia. Un uomo di marketing, al servizio di una società di trasporto aereo, poco addentro alla movimentazione delle merci.

Treno settimanale tra Jesi e Milano

0

L’interporto Marche è sempre più attivo nell’intermodale. Dopo aver chiuso la positiva esperienza estiva, quando il terminal di Jesi è servito come centro nevralgico per smistare dalla gomma al ferro 40 mila tonnellate di barbabietole prodotte nella zona della Vallesina e indirizzate allo Zuccherificio di Termoli, adesso inaugura un altro servizio, un treno settimanale che collega Jesi a Milano. In pratica ogni mercoledì un treno arriva nell’interporto Marche, scarica e poi viene ricaricato con merci dirette, via Bologna e Milano, alla Germania, al Regno Unito e ai porti del Tirreno.
Il treno è composto da 22 vagoni, ma rispetto a composizione e frequenza a Jesi sono intenzionati a valutare il tipo di reazione del mercato ed eventualmente a correggere il tiro in base alla domanda.

IRPEF: riduzione di 17 punti dell’acconto in scadenza il 30 novembre

Un decreto del presidente del Consiglio dei Ministri Ministero pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 275 del 25 Novembre 2011, dispone una riduzione degli acconti in scadenza il prossimo 30 novembre, che passano così dal 99% all’82%, con il differimento del versamento stesso a giugno 2012. Più precisamente nel decreto si precisa che:
– chi ha già effettuato il pagamento dell’acconto nella misura del 99% ha maturato un credito d’imposta pari alla differenza pagata in eccesso, da utilizzare in compensazione con il modello F24;
– per chi si è avvalso dell’assistenza fiscale, i sostituti d’imposta tratterranno l’acconto applicando la nuova percentuale dell’82%. Qualora sia stato già effettuato il pagamento dello stipendio o della pensione senza considerare tale riduzione, i sostituti d’imposta provvederanno a restituire nella retribuzione erogata nel mese di dicembre le maggiori somme trattenute. Nel caso in cui i sostituti d’imposta non siano in grado di riconoscere la riduzione dell’acconto sulle retribuzioni erogate nel mese di dicembre 2011, gli stessi dovranno comunque restituire le maggiori somme trattenute nella retribuzione successiva.

TirHotel: una catena di aree di sosta esclusive per autotrasportatori

L’idea è nuova, almeno in Italia: creare una catena di aree di sosta interamente dedicate ai camion e agli autotrasportatori. Ad averla è stata una “coppia”: Fai Service, costola operativa di Conftrasporto, e Irgenre, società di sviluppo immobiliare. Ma non è soltanto un’idea. C’è già un nome – Tir Hotel – e soprattutto un progetto da realizzare in quattro anni. In tutto infatti le aree saranno cinque, ognuna di 40.000 mq, ognuna soprattutto dotata, oltre alla sosta, di assistenza non stop al veicolo, una pompa “bianca” per carburante scontato, trattoria, market, aree relax e camere, tintoria, internet wi-fi e infomobilità. In più sarà garantito un servizio di sorveglianza per autoarticolati e relativi carichi. 
Previste anche le ubicazioni possibili – tutte situate in punti strategici della dorsale Nord-Sud dell’Italia – per le cinque aree. Si parte entro la fine 2012 con quella da realizzare presso il casello di Santa Maria Capua Vetere (CE) della Milano-Napoli, seguita da quella vicina allo svincolo Bologna-Modena e da quella all’uscita Valdichiana.
L’accordo delle due società promotrici del progetto prevede la creazione di una società ad hoc, partecipata al 55% FAI Service e al 45% Irgenre, la gestione delle strutture, mentre l’acquisto e la realizzazione delle aree sono in capo alla sola Irgenre. L’investimento previsto si aggira intorno ai 5 milioni di euro.

close-link