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Mercato trainati in continua discesa: -6,5% a maggio (-17% da inizio anno)

Il centro studi e statistiche di Unrae non rileva alcun cenno di ripresa per il comparto e, in assenza di misure strutturali del governo, faticherà a riprendersi

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Il mercato dei veicoli trainati non accenna mostrare segni di ripresa, chiudendo il mese di maggio in calo del -6,5% rispetto allo stesso periodo del 2023. L’immatricolato, secondo il centro studi di Unrae, stimato su dati MIT, in questo mese ha contato 1.370 mezzi; 5.781 nei primi cinque mesi dell’anno, ben 1.184 in meno rispetto allo stesso lasso di tempo del 2023 (-17,0%).

«A meno di imprevisti stravolgimenti, dobbiamo constatare che il 2024 si delinea come un anno di crisi per il nostro settore. L’attuale quadro contingente è reso ancor più critico dal fatto che il mercato dei trainati ha registrato flessioni in quattro degli ultimi sei anni: un fattore che ha contribuito a raggiungere un’età media del parco circolante italiano di 17,3 anni», è il commento di Michele Mastagni, coordinatore del Gruppo Rimorchi, Semirimorchi e Allestimenti di Unrae che sottolinea come «le difficoltà del comparto impattano negativamente sull’intera filiera dell’autotrasporto: veicoli obsoleti, infatti, compromettono la sostenibilità ambientale, la sicurezza stradale e la qualità dei servizi» ritenendo «non più tollerabile veder circolare sulle nostre strade mezzi immatricolati decine di anni fa, che non rispettano i moderni standard antinquinamento e di sicurezza».

E, secondo Unrae, in assenza di misure strutturali del governo, il settore dei veicoli trainati faticherà a riprendersi. Motivo per cui Mastagni auspica l’attivazione di un «Fondo pluriennale di 70 milioni di euro destinato a incentivare l’acquisto di veicoli trainati di ultima generazione» oltre al superamento del «vulnus normativo che non consente la circolazione di autoarticolati di lunghezza fino a 18,75 m» in sede di revisione del Codice della Strada. Una «contraddizione normativa, che si protrae da tre anni, crea una situazione ancor più grave alla luce della recente estensione di deroga riservata ai complessi veicolari rientranti nel c.d. “Progetto Diciotto”, che determina una palese discriminazione tra i 330 complessi veicolari ammessi a circolare con lunghezza di 18 m sul territorio nazionale senza vincoli temporali e i restanti veicoli a cui continua ad applicarsi il limite di 16,50 m.».

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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