Un gruppo di non più di 1.000 autisti e padroncini impiegati nel trasporto delle derrate alimentari in Campania è lo zoccolo duro della protesta partita ieri con presidi, non privi di un certo nervosismo e agitazione, in provincia di Caserta, nel Sannio e in prossimità di Marcianise. Oggi, una delegazione verrà ricevuta dal Prefetto di Napoli che ha manifestato l’intenzione di acquisire informazioni sulle motivazioni del fermo, ma nell’intenzione dell’UBS, l’organizzazione dei sindacati di base che sta supportando la protesta, i Tir dovrebbero arrivare a Roma. “Siamo intenzionati ad andare sotto i ministeri – ha detto Massimo Pedretti che segue la logistica per l’USB a Uomini e Trasporti – a portare le nostre rivendicazioni che devono essere inserite nelle trattative già in corso tra Governo e categoria”.
Il confronto già aperto tra autotrasporto e Governo
Il riferimento è al tavolo di confronto partito nei giorni scorsi con all’ordine del giorno una serie di modifiche normative, oltre che all’allocazione di extra fondi a favore dell’autotrasporto, per il quale il prossimo appuntamento è fissato per l’11 marzo. “Siamo consapevoli – dice Pedretti – che al tavolo non sono previsti i sindacati e nel caso verranno convocati quelli hanno firmato il nuovo Ccnl, ma noi siamo intenzionati a non mollare”.
La protesta nata su TikTok
Le rivendicazioni alla base della protesta sono estremamente variegate: vanno dalla richiesta di modifica al codice della strada, di coperture assicurative per evitare l’accollo all’autista dei danni al mezzo, fino all’istituzione dell’accademia per autisti, la defiscalizzazione dei costi delle patenti e al riconoscimento del lavoro usurante. Un’ampia gamma di temi che rispecchia l’eterogeneità dei partecipanti e la nascita “moderna” del movimento, venuto fuori da assemblee organizzate su Tiktok. Così dopo una fase in cui i social sono stati catalizzatori di recriminazione e rivendicazioni per meno di un migliaio di autisti e padroncini impiegati a trasportare i prodotti alimentari campani nel resto d’Italia e d’Europa, si è passati circa 10 giorni fa a una fase più concreta con la prima assemblea in provincia di Salerno dove sono stati invitati delegati dell’USB per prendere le redini della situazione. Detto, fatto. In una sola settimana sono iniziati i presidi in Campania, oggi la convocazione in Prefettura con l’obiettivo di arrivare a Roma. E già si mobilitano colleghi dalle Marche, dal Lazio nella zona del Pontino e dalla Lombardia.