Qual è stato l’evento più significativo dell’anno che volge al termine? Semplice: la diffusione del virus e tutte le difficoltà che in seguito ha generato. Però, se almeno restringiamo il campo al trasporto merci e alla logistica, sicuramente nel corso di questo tormentato 2020 si sono verificati altri eventi che comunque meritano di essere ricordati o sui quali conviene in ogni caso riflettere. Quali sono questi eventi?
Abbiamo chiesto di rispondere a diversi rappresentanti di associazioni di categoria. Nell’ordine, al presidente di Conftrasporto, Paolo Uggè; al direttore generale di Confetra, Ivano Russo; al presidente di Federtrasporti, Claudio Villa; al presidente della sezione veicoli industriali di UNRAE, Paolo A. Starace; al presidente di CNA-Fita, Patrizio Ricci. E, tranne qualche ripetizione, ognuno di loro ci ha fornito almeno tre possibili risposte. Qualcuno si è concentrato sulla Brexit, che peraltro proprio in questi ultimi giorni dell’anno sta creando difficoltà e criticità considerevoli nei transiti alle frontiere, amplificate dall’insorgere della variante inglese del coronavirus. Qualcun altro ha enfatizzato la coesione ritrovata tra molte associazioni di categoria dell’autotrasporto. Qualcun altro ancora si è concentrato sulle “montagne russe”, vale a dire su quell’andamento tutto altalenante e sempre un po’ incerto delle tendenze economiche che si sono manifestate nel corso dei mesi. In tanti hanno enfatizzato l‘inedita attenzione che l’autotrasporto ha conquistato nella considerazione dell’opinione pubblica o anche la centralità della logistica nelle dinamiche economiche e geopolitiche su scala mondiale.
Fatto sta che tutte le risposte insieme finiscono per comporre un puzzle molto ricco, variegato e interessante, con cui è possibile ripensare in modo diverso a questo pazzo pazzo 2020. E allora, nell’attesa che termini, non ci rimane che augurarvi buona visione e, soprattutto, buon anno nuovo. Nella speranza che possa essere migliore. Ci vuol poco, vero?
I video presenti nel programma sono stati registrati prima dell’emergenza Covid-19