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Trasportounito punta il dito sulla committenza: «Uso irregolare del Durc»

L’associazione guidata da Maurizio Longo ha denunciato con una lettera inviata al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e alla Guardia di Finanza diversi casi di irregolarità messi in atto per aggirare le norme sulla corresponsabilità nei trattamenti contributivi, previdenziali, assicurativi, oltre a eventuali violazioni del Codice della Strada

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Secondo Trasportounito diversi committenti aggirerebbero la normativa sulla corresponsabilità con il vettore usando Durc positivi, ma postumi rispetto alla prestazione. La denuncia, che arriva in presenza di un moltiplicarsi dei casi, è stata inviata con una lettera a tutte le controparti istituzionali, dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti alla Guardia di finanza. Il dito è puntato sul ripetersi di “casi – si legge in una nota – in cui vengono totalmente violate le norme in materia di Dura (Documento unico di regolarità contributiva) nel settore dell’autotrasporto in cui non vengono applicate le disposizioni di legge”.

Cosa prevede la norma e come viene aggirata

La norma infatti prevede una verifica preventiva del Durc da parte della committenza e, in presenza di un documento positivo (ovvero in regola), non scatta la corresponsabilità in caso di mancato pagamento degli oneri previdenziali per i dipendenti o altre violazioni. Secondo Trasportounito molti committenti non osserverebbero queste norme e “approfittano dei servizi svolti e nel caso di un successivo DURC negativo, non rispondono in solido con l’autotrasportatore ai trattamenti contributivi, previdenziali nonché assicurativi, oltre alle obbligazioni fiscali e addirittura alle violazioni del Codice della Strada”.

Tutelare le imprese senza esporle

“Su questa materia – ha evidenziato il Segretario Generale di Trasportounito, Maurizio Longo – non solo abbiamo chiesto a tutte le istituzioni coinvolte di attivarsi seguendo le normative mediante una corretta metodologia sulle istruttorie avanzate in quanto, fra Durc e tempi di pagamento, a livello associativo, stiamo tutelando ogni singola impresa, senza esporla, e quindi, ove possibile, senza rischiare di farle perdere il rapporto professionale”.

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