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Sicurezza, trasporti in controtendenza: aumentano gli infortuni sul lavoro, ma calano i decessi

Secondo i dati dell’Inail gli incidenti nel settore del trasporto e del magazzinaggio sono aumentati dell’8,08% nel primo semestre di quest’anno. Sui decessi dati in linea con quelli Aci-Istat, ma interviene TrasportoUnito: “Carichi a rischio ribaltamento, serve una normativa ad hoc”

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Trasporto e magazzinaggio in controtendenza per la sicurezza sul lavoro. Se a livello nazionale gli infortuni aumentano solo dello 0,9% nel primo semestre 2024, il settore dei trasporti è tra quelli più a rischio con un incremento dell’8,08%. In salita del 4,5% anche gli infortuni alla guida di un mezzo durante le ore di lavoro, mentre arriva una buona notizia per i decessi: se a livello nazionale crescono passando da 450 a 469 (+4,2%), nei trasporti e magazzinaggio si rileva una diminuzione consistente: dai 50 decessi nei primi sei mesi del 2023 ai 34 registrati tra gennaio e giugno 2024 (-32%), anche se sembra in arrivo un’inversione di tendenza con giugno 2024 che ha fatto registrare 3 decessi, triplicando il dato di giugno 2023. In calo le morti anche alla guida di un mezzo di trasporto durante le ore di lavoro: si è passati dai 58 decessi del primo semestre 2023 ai 49 dello stesso periodo di quest’anno con un calo del 15,5%. 

Alto rischio

La fotografia scattata dall’Inail indica comunque i trasporti come uno dei maggiori settori a rischio per la salute degli addetti insieme alla sanità e assistenza sociale (+22,1%), il noleggio e servizi di supporto alle imprese (+16,8%), le costruzioni (+14,7%), le attività dei servizi di alloggio e di ristorazione (+14,6%), e il Commercio (+8,0%). 

TrasportoUnito chiede più sicurezza per i carichi

I dati sui decessi invece si attestano positivi, in linea con il miglioramento della sicurezza delle persone indicate anche nel recente rapporto Aci-Istat sulla sicurezza stradale. Su questo inteviene TrasportoUnito puntando il dito contro il fissaggio del carico inadeguato che dall’inizio dell’anno avrebbe provocato il ribaltamento di 130 Tir sulle strade italiane. “Il lieve miglioramento – interviene il segretario generale dell’associazione Maurizio Longo in una nota – nei livelli di sicurezza dei Tir che viaggiano sulle autostrade e strade italiane, è solo fumo negli occhi. I problemi che creano le premesse per incidenti sono tutti irrisolti e tendono ad aggravarsi”. Longo punta il dito contro “il grande problema, posto dall’Ue, relativo al fissaggio del carico dei mezzi pesanti. Nel nostro Paese la disposizione europea non è stata trasformata in obbligazioni e responsabilità dei centri di carico, in conoscenze e controlli visivi da parte dei conducenti dei veicoli industriali o di specifiche autorità addette ai controlli”. Inoltre, secondo Longo altri rischi sarebbero legati alla mancata formazione professionale e alle normative che incidono sui contratti e sulle tariffe che le aziende devono praticare. “Una vera e propria schiavitù finanziaria con riflessi immediati sulle condizioni operative spesso spinte ai margini della legge”, conclude Longo.

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