Capita. Si arriva a fine giornata, con le ore di guida ormai esaurite e non c’è un parcheggio nemmeno a pagarlo oro. A quel punto che fai? Se prosegui rischi di andare oltre il consentito e quindi di esporti a sanzione; se ti fermi devi sistemare il camion così male da rischiare che qualche agente di polizia, magari di notte, venga a chiederti di spostarti.
Ecco, questo dilemma che monta, questo non riuscire a individuare una soluzione adeguata, crea una condizione d’animo che spesso chiamiamo «stress». Ma cos’è lo stress?
La prima persona a coniare questo termine (pensate, nel lontano 1936!) fu il medico austriaco Hans Selye, intendendo con esso riferirsi a una «risposta aspecifica dell’organismo ad ogni richiesta effettuata su di esso». È un discorso complicato? Non più di tanto: significa molto semplicemente che il nostro corpo, in risposta a degli stimoli provenienti dall’ambiente che lo circonda, attiva dei segnali, dei campanelli d’allarme simili a una spia che si accende, sia fisici che psichici.
Quali possono essere dei fattori stressanti?
Un esempio lo abbiamo già fatto. Ma pensate anche al contesto di emergenza sanitaria con tutte le difficoltà, le incertezze, le inedite procedure a cui costringe. Ma lo stress può provenire anche da eventi della vita quotidiana, sia piacevoli (per esempio, la nascita di un figlio o un matrimonio), sia spiacevoli (un trasloco o un divorzio), da fattori ambientali (per esempio, lavorare in ambienti rumorosi, inquinanti, eccessivamente caldi, a rischio contagio, appunto), da fattori lavorativi, sia piacevoli (come una promozione), sia spiacevoli (ritmi e richieste eccessive). Infine, un serbatoio cospicuo di stress è determinato dai problemi di salute.
Come faccio a capire se sono stressato?
Il nostro corpo ci può mandare diversi segnali, in grado di investire quattro livelli (anche contemporaneamente):
- fisico (per esempio, si può accusare mal di testa, mal di schiena, mal di stomaco, vertigini, insonnia, stanchezza, ipertensione arteriosa, ecc);
- comportamentale (per esempio, si può manifestare un aumento del consumo di tabacco o alcool, fame compulsiva o altre alterazioni dell’appetito, ecc);
- emozionale (per esempio, nervosismo, ansia, scoppi di pianto, umore depresso, sentirsi sul punto di esplodere, sbalzi di umore, ecc);
- cognitivo (come difficoltà a concentrarsi o a portare a termine dei compiti, difficoltà nel prendere decisioni, maggiore predisposizione a dimenticare le cose, ecc).
Quanto può durare lo stress?
Dipende. L’evento che il nostro corpo etichetta come stressante può essere suddiviso in due categorie in base alla sua durata: acuto, quando si verifica in un’unica occasione ed è limitato nel tempo; cronico, quando al contrario è prolungato nel tempo. È quest’ultimo che, a lungo andare, può portare a degli effetti negativi, in quanto può provocare importanti alterazioni psicofisiche nell’organismo.
Come posso intervenire sullo stress?
Un livello elevato di stress può essere ridotto lavorando su più fronti contemporaneamente. Per esempio:
- si può ricorrere all’uso di tecniche di rilassamento (training autogeno, meditazione guidata, ecc) che hanno lo scopo di individuare e gestire al meglio le reazioni fisiologiche del nostro corpo;
- controllare l’alimentazione: fare tre pasti al giorno equilibrati è una buona scusa per concedersi del tempo per sé;
- fare delle attività che aiutino a scaricare la tensione: praticare attività sportiva, coltivare un hobby, vedere degli amici, leggere o ascoltare musica, ecc, sono tutte modalità per ricaricare un po’ delle energie. In alcuni casi, cioè, anche 4-5 giri intorno al camion fatti con costanza possono funzionare come «messa a terra».