Parliamo di e-commerce. Prima del lockdown c’erano 29 milioni di italiani abituati ad acquistare on line. Durante invece sono diventate 30,3 milioni. Tant’è che la crescita di questa modalità di acquisto se a inizio 2020 si attestava su crescite settimanali tra il 38 e il 46%, a partire dal 21 febbraio ha fatto segnare un ragguardevole +56%, per schizzare poi del 162% nella settimana tra il 23 e 29 marzo. Sono numeri che stamattina ha snocciolato Massimo Marciani, presidente del Freight Leaders Council, intervenendo al convegno «Mobilità e Trasporti sostenibili», organizzato all’interno della Settimana della mobilità sostenibile. Ma soprattutto da questi numeri ha fatto discendere la necessità di fare qualcosa di più per garantire la mobilità sostenibile all’interno delle aree urbane e questo di più si chiama essenzialmente «sistema integrato», in cui «ogni attore faccia la propria parte (operatori logistici, enti locali, cittadini e operatori commerciali)», anche grazie allo sviluppo di «politiche ad hoc» da parte dei Comuni «da sviluppare all’interno dei PUMS, i Piani Urbani della Mobilità Sostenibile».
Insomma, l’e-commerce è stata sicuramente un’opportunità, un traino eccezionale ha spiegato Marciani, in particolare in settori come «l’alimentare, il delivery e il farmaceutico» e comunque in grado di essere «uno dei settori che crescerà di più nell’economia mondiale: fino al +55%». Però è ovvio che su tutto questo «gli amministratori delle nostre città dovranno confrontarsi in termini di impatto ambientale, sociale ed economico». Più precisamente – ha proseguito il presidente del FLC – «gli enti locali dovranno mettere in campo le regole, quanto più possibile armonizzate su un territorio vasto, in grado di integrare il servizio di consegna delle merci con tutte le altre modalità di trasporto considerando la ripresa del traffico già in atto. Gli operatori logistici saranno chiamati a una maggiore sostenibilità introducendo, per esempio, l’utilizzo di mezzi a basso impatto. Infine, le nuove tipologie di consegna quali l’instant delivery (le consegne immediate, ndr) stanno portando alla ribalta nuovi modelli di business che, grazie a un ricorso sempre più massiccio alle nuove tecnologie, rendono di fatto possibile oggi quello che sembrava impensabile solo qualche anno fa».