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L’impossibile ricerca di autisti per una PMI: «Ho offerto 2.400 euro al mese per viaggi in giornata, ma non risponde nessuno». Così la subvezione taglia tariffe e buste paga

Parla Alessandro Bosa, padroncino figlio di padroncino nel trevigiano. Quattro camion e tre autisti: il quarto introvabile anche se il lavoro si esaurisce in giornata. “Proposte interessanti – dice a Uomini e Traporti quelle presentate al Governo da Trasportounito – ma finché avremo tariffe assottigliate dai troppi passaggi di subvezione non potremo offrire aumenti in busta paga, unica soluzione per riportare gli autisti sui camion”.

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“Proposte interessanti quelle presentate da Trasportounito al Governo per arginare la carenza di autisti, ma finché non si potranno aumentare le buste paga questo lavoro non lo vorrà fare più nessuno tenendo conto delle responsabilità, degli orari e del rischio costante che si corre. Finché non ci sarà un aumento delle tariffe e, soprattutto uno strumento chiaro per far rispettare il prezzo al chilometro, non andremo da nessuna parte. Per non parlare di come siamo trattati in giro per le aziende…”. C’è amarezza nello sfogo di Alessandro Bosa, padroncino nel trevigiano con 4 camion e 3 autisti (uno dei mezzi nella foto) perché il quarto non riesce proprio a trovarlo. “Offro 2.400 euro al mese più tredicesima e quattordicesima – dice a Uomini e Trasporti – per un lavoro giornaliero con la vasca ribaltabile. Si parte la mattina alle 5,30 e si rientra la sera alle 17,30. Ma non riesco a trovare nessuno. Questo lavoro non lo vogliono fare, qui da noi preferiscono la fabbrica”.

Si è fatto un’idea del perché?

Credo che il problema principale siano i molti passaggi che fa il viaggio singolo. Ovvero le tariffe che, se il lavoro fosse fatto direttamente, andrebbero bene. Ma si assottigliano a ogni passaggio così arrivano ai padroncini come me con prezzi molto bassi. Le aziende grandi si fanno sempre più grandi magari anche senza far girare un mezzo, mentre i padroncini soffrono.

Non è possibile trovare lavori diretti?

Ho provato, ma oggi le aziende vogliono servizi a livello di Amazon: ti chiamano la sera per la mattina e con tre camion è dura. Diverso se di camion ne hai 150. 

Avete pensato a consorziarvi?

Non ci sono molte cooperative o consorzi da queste parti. Mio papà è stato socio di minoranza di un’azienda di trasporti per molto tempo, ma ora è diverso e non ci sono molte possibilità di aggregazione.  

Tornando agli autisti merce rara, quindi la soluzione sarebbe nello stipendio?

Per quanto ne capisco io, sì. Per i ragazzi prendere la patente e la CQC è un bell’impegno economico e di tempo, se poi trovano l’azienda che offre uno stipendio basso per fare una vita dura, stare in giro di notte, spendere per il cibo, che cosa gli rimane? Con il rischio e lo stress, chi glielo fa fare? Meglio andare in fabbrica, non le sembra?

Sì, mi sembra. 

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