Risorse scarse per l’intermodalità e possibilità di tagli ingenti. Sono queste le preoccupazioni dell’autotrasporto in vista dell’approvazione della prossima legge di bilancio. Il primo a comunicarle in forma ufficiale, dopo la bagarre legata alla possibilità di aumento delle accise sul gasolio, è Conftrasporto che reputa positivo il superamento dell’allineamento dell’accisa, ma esprime preoccupazione sui tagli alle voci di spesa per trasporto e logistica. “Il testo della legge di bilancio arrivato alla Camera va preso come il primo passo per la costruzione del Piano strutturale di bilancio di medio-termine,” afferma Pasquale Russo, Presidente Conftrasporto-Confcommercio in una nota. A queste preoccupazioni ha risposto indirettamente il ministro Matteo Salvini intervenendo con un messaggio video all’assemblea di Anita che ha annunciato una misura di lungo periodo per il rinnova del parco mezzi. “In sede europea e soprattutto nazionale – ha detto Salvini – è allo studio una misura di lungo periodo che vedrà la luce nei prossimi giorni e che aiuterà le imprese nel rinnovo del parco veicolare con lo scopo di rendere davvero più sostenibile il settore, salvaguardandolo cioè dagli oneri previsti da Bruxelles”.
Risorse scarse per l’intermodalità
Ma le risorse risultano scarse anche per l’intermodalità. “Bene anche l’annunciato finanziamento pluriennale, nell’ottica di un inquadramento strutturale, sia del marebonus (Sea Modal Shift) che del ferrobonus, necessari per continuare il processo di riequilibrio delle quote modali, in linea con quanto avanzato nei mesi scorsi da Conftrasporto-Confcommercio – si legge nella nota – Le risorse stanziate, però, sono inferiori a quelle che andrebbero impegnate per garantire alle due misure di agevolare in maniera stabile l’intermodalità”.
Possibili tagli
Quindi Conftrasporto-Confcommercio apprezza che “il Governo abbia recepito gli impatti negativi in merito all’ipotesi di intervento sull’accisa per il diesel eliminando qualsiasi riferimento alla misura, dando anche il reale peso alle indicazioni europee in merito ai cosiddetti SAD (Sussidi Ambientalmente Dannosi), sui quali non riscontriamo previsioni normative su eventuali modifiche ai regimi attuali”, ma rimane un punto interrogativo sugli ulteriori tagli che il settore potrebbe subire a seguito della riduzione delle risorse a favore del Ministero dei Trasporti, valutati in circa 800 milioni di euro sul triennio.