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La Commissione UE è contraria all’esenzione dai pedaggi autostradali tedeschi per i camion LNG

La normativa approvata dalla Germania per togliere il pedaggio ai camion a gas metano è contraria alla direttiva Eurovignette, perché va oltre la fine del 2020. Così Bruxelles chiede a Berlino di ritirarla. Ma ovviamente montano le polemiche

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La cancellazione dei pedaggi approvato dal parlamento tedesco non piace alla Commissione europea. Anzi, secondo quanto riporta il quotidiano economico tedesco Handelsblatt, l’organo di governo comunitario trova la normativa in questione approvata dal Bundestag nello scorso maggio contraria alla direttiva Eurovignette (Eurobollo). La motivazione sarebbe di natura temporale, nel senso che il beneficio era ammissibile soltanto fino alla fine del 2020 e non invece fino all’intero 2023, come ha invece previsto il parlamento di Berlino.

La preoccupazione delle aziende

Inutile dire che la notizia crea una qualche preoccupazione in tutte quelle aziende di autotrasporto che hanno acquistato veicoli alimentati con LNG. E se in Italia sono tante, anche in Germania stanno crescendo. Stando alle cifre riportate dallo stesso quotidiano le vendite di questa tipologia di camion nel segmento lei trattori sono addirittura quadruplicate. E anche per questo l’associazione di categoria BGL ha spiegato che la misura in questione è estremamente importante perché costituisce l’unica maniera per compensare il maggior costo di acquisto di questi veicoli.

Quanti sono i camion LNG

In base a fonti governative in Germania all’inizio del 2020 c’erano 8.191 camion alimentati a gas e di questi a poter essere esentati sarebbero 4.450. Soltanto che, aggiunge la BGL, da allora almeno ci sarebbero stati almeno 1.300 nuovi ordini di acquisto di camion a gas. 

Le polemiche di Daimler Trucks

Ma ovviamente, oltre alle logiche comunitarie, sul fondo di questa vicenda ci sono anche polemiche di altra natura. L’approvazione dell’esenzione, infatti, in Germania era stata accompagnata da un coro di voci contrarie, espresse da associazioni ambientaliste e dalla lobby del trasporto ferroviario. Accanto a questi si era schierata anche Daimler Trucks. Il suo CEO, Martin Daum, era arrivato anche a scrivere al ministro dei Trasporti tedesco, Andrea Scheuer, per spiegare che i vantaggi in termini di emissioni di CO2 dei veicoli LNG rispetto a quelli diesel sarebbero di appena il 7% e che quindi distraendo così tanti soldi in una tecnologia con così pochi benefici si impediva ad altre tecnologie più pulite di svilupparsi in modo adeguato. Le tecnologie più pulite a cui faceva riferimento Daum è ovviamente l’idrogeno, tant’è che proprio ieri Daimler Trucks (che, contrariamente a Iveco, Scania e Volvo Trucks non ha mai creduto all’LNG) ha chiarito di essere ormai in condizione di iniziare i test con un veicolo a celle a combustile, capace di beneficiare di un’autonomia di 1.000 chilometri, già nel 2023 e che a partire dalla seconda metà del decennio sarà in grado anche di produrlo in serie

Ovviamente non tutti sono d’accordo con Daum: i fautori del metano, per esempio, parlano di un risparmio di un veicolo LNG rispetto a un camion diesel Euro VI, del 15% per quanto riguarda le emissioni di CO2, dal 60 al 70% per quelle di ossidi di azoto e del 90% per il particolato.

A questo punto la palla passa al ministero dei Trasporti tedesco che ha già in programma di consultare le associazioni la prossima settimana. 

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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