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Inchiesta Amazon Transport, Diamante (Fit-Cisl): “Limitare il subappalto, lo staff leasing non serve”

Il segretario nazionale del sindacato impegnato nel rinnovo del contratto nazionale dell’autotrasporto interviene nel dibattito aperto da Uomini e Trasporti all’indomani dell’inchiesta della Procura di Milano sul caporalato digitale. Riattivare il tavolo della legalità, riqualificare i committenti e pensare a come usare (bene) l’intelligenza artificiale, tra le proposte per cambiare rotta nella logistica

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No allo staff leasing, sì alla riattivazione del tavolo della legalità, al divieto del subappalto o comunque alla filiera logistica il più possibile corta, alla riqualificazione dei committenti e all’avvio della riflessione su come applicare correttamente l’intelligenza artificiale nel settore. È questa la ricetta Maurizio Diamante (nella foto sotto), segretario nazionale della Fit-Cisl, che interviene nel dibattito aperto da Uomini e Trasporti dopo il caso giudiziario di Milano che ha coinvolto Amazon Transport, con il sequestro di 121 milioni di euro per frode fiscale e l’accusa di caporalato digitale. 

No allo staff leasing

In primis, Diamante boccia la proposta avanzata nel dibattito da Umberto Ruggerone, presidente di Assologistica di introdurre lo staff leasing, ovvero la somministrazione di lavoratori a tempo indeterminato, con lo scopo di dare maggiore flessibilità alle imprese. “Lo staff leasing è uno dei punti che discuteremo al tavolo del rinnovo del contratto nazionale (Ccnl autotrasporto e logistica, ndr) – esordisce Diamante – ma implica diversi aspetti negativi, occorre valutare bene. Invece sono altre le priorità per riqualificare il settore”.

Filiera più corta

Tra le misure da attuare, secondo l’organizzazione sindacale che siede al tavolo per il rinnovo contrattuale che vede impegnate 25 sigle della controparte, c’è il divieto del subappalto. “Già ora l’articolo 42 del Ccnl – spiega Diamante – prevede soltanto due passaggi per gli appalti nella logistica. Secondo noi, stringere ancora di più aiuterebbe trasparenza e legalità”. 

Committenti qualificati

Un altro tassello importante per il sindacato è rappresentato dalla qualificazione dei committenti attraverso certificazioni, già oggi obbligatorie in alcuni contesti e accordi aziendali, come per esempio la compliance aziendale, la certificazione antimafia, il rating per la sicurezza sul lavoro basato sulla frequenza degli infortuni e altre certificazioni che possano dare una base solida ai datori di lavoro. 

Tavolo della legalità

“Si tratta di temi che nel 2017 avevamo cominciato a trattare al tavolo della legalità, istituito presso il Ministero delle Imprese e del made in Italy con la partecipazione di altri ministeri, tra cui Mit e Interno, ma che poi con la caduta del governo è stato abbandonato. Riattivarlo – propone Diamante – potrebbe essere importante per trovare un punto di incontro su regole certe da inserire nel codice degli appalti” che tra l’altro è in revisione in questi mesi.  

L’AI e la logistica

Infine, nell’agenda dei sindacati anche la riflessione sull’avvento di tecnologie disruptive come l’intelligenza artificiale. “Sul caporalato digitale – conclude Diamante – la magistratura faccia il suo corso, ma noi dobbiamo cominciare a riflettere sull’uso di queste tecnologie, anche alla luce delle situazioni che stanno emergendo”. Nella trattativa in corso sul contratto il tema non entrerà, ma è già pronto per la prossima tornata. 

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