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Il treno conquista il parmigiano: GranTerre testa l’intermodalità fino in Germania

La cooperativa modenese ha effettuato un test nel mese di luglio mettendo sui binari bilici a temperatura controllata dall’interporto di Bologna diretti in Germania. L’operazione, condotta in collaborazione con il gruppo Stef e Kuehne Nagel, ha dato buoni risultati. “Un modo per superare le criticità dei cantieri stradali e dare concretezza alla sostenibilità”, spiega il responsabile della logistica Niccolò Passerini

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Il parmigiano e il prosciutto salgono sul treno. Quando il gioco si fa duro sulla strada a causa dei mille cantieri e interruzioni e la sostenibilità guida le scelte, anche i trasporti a temperatura controllata possono diventare intermodali. Lo sta dimostrando GranTerre, la realtà cooperativa nata dall’unione di Grandi Salumifici Italiani e Parmareggio e che oggi distribuisce marchi molto noti come Casamodena, Teneroni e Senfter

Il test in piena estate

Durante il mese di luglio, il gruppo con sede a Modena, ha testato un carico ferroviario tra l’interporto di Bologna e la Germania con a bordo salumi e formaggi stagionati. L’operazione è stata gestita in collaborazione con il gruppo Stef, leader della logistica a temperatura controllata, già partner di GranTerre per il trasporto su strada, che ha portato i bilici fino all’interporto emiliano dove sono stati sganciati e ricollocati sui binari. Da qui sono partiti diretti al sud della Germania dove l’operatore logistico Nagel, anch’esso già partner di GranTerre, li avrebbe presi in carico per la distribuzione capillare in Germania, anche attraverso un hub a Colonia. In realtà, questa seconda parte non ha fatto parte dell’esperimento estivo perché già collaudata e presente nella strategia distributiva del marchio modenese in Germania.

Nello “stress test” di luglio invece le merci sono ritornate a Modena per essere valutate dagli esperti della cooperativa. “Abbiamo voluto condurre il test in un momento molto caldo – spiega Niccolò Passerini, responsabile della logistica di GranTerre – proprio per verificare la validità del trasporto ferroviario su merci deperibili e il controllo delle temperature”.

Quali sono stati i risultati?

Bene la temperatura, bene la stabilità del carico, bene la tracciabilità, bene il livello di carburante dell’unità frigo, unico imprevisto un ritardo di 12 ore sulla linea tedesca. “Al netto di questo ritardo, – interviene Passerini – siamo soddisfatti dell’esperimento in particolare per la tenuta delle temperature che sono rimaste costanti durante tutto il viaggio, mentre riusciamo comunque a tagliare i tempi di spedizione”.  Si tratta di un primo passo per la cooperativa modenese, messo in atto anche in vista dalla chiusura del Ponte Lueg in Austria a partire da gennaio 2025 che potrebbe rendere ancora più difficoltoso il passaggio dei Tir verso la Germania. “Abbiamo anche dei target di sostenibilità da osservare, quindi se l’intermodale ferroviario funziona per gli alimenti, metteremo in cantiere anche altre tratte per altri mercati”, conclude Passerini.

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