Riordino normativo, semplificazione per il trasporto dei RAEE, accesso al noleggio di mezzi pesanti senza conducente, ma soprattutto digitalizzazione e dematerializzazione. Sono queste le sfide nel futuro (prossimo) dell’Albo nazionale gestori ambientali che ieri a Ecomondo ha festeggiato i primi 30 anni di attività con un convegno dal titolo emblematico: “Orizzonte 2050, a Prova di Futuro”.
Tra i tanti cantieri aperti il più importante si chiama RENTRI, ovvero il sistema di tracciabilità che ha l’obiettivo di digitalizzare e semplificare la gestione e il trasporto dei rifiuti, pericolosi e non, nato dalle ceneri del SISTRI (con il decreto-legge 14 dicembre 2018, n. 135, convertito legge 12/2019) e arrivato alla vigilia dell’operatività con la scadenza del 15 dicembre prossimo quando si aprirà la fare di iscrizione per le aziende con oltre 50 dipendenti che avranno tempo fino al 13 febbraio 2025 (vedi le indicazioni anche nel decreto del MASE), mentre per le altre l’iscrizione partirà dal 15 giugno fino al 14 agosto 2025.
Un’App per i controlli e l’autorizzazione nel Qrcode
Il gran grande sforzo tecnologico, che permetterà la tracciabilità dei rifiuti, non è isolato. Infatti, l’Albo gestori ambientali ha avviato negli ultimi anni diversi progetti di innovazione tecnologica, sostenuti dal sistema camerale italiano che fin dalla fondazione, nel 1994, ha seguito l’organizzazione territoriale dell’ente vigilato dal ministero dell’Ambiente. “Ci siamo trovati al centro di una riorganizzazione – ha detto durante l’evento a Ecomondo Marco Conte, Vice segretario generale di Unioncamere – e abbiamo puntato sulla digitalizzazione per unificare i servizi su tutto il territorio nazionale”. Un pilastro fondamentale riconosciuto anche da Laura D’Aprile, Capo dipartimento sviluppo sostenibile Ministero dell’Ambiente, intervenuta nel dibattito. “Abbiamo affidato all’Albo – ha detto D’Aprile – un percorso di alto livello perché costituisce l’unica presenza del Mase sul territorio. La coesione territoriale passa quindi anche attraverso la digitalizzazione che ci fornisce la quantificazione dei flussi e delle catene del valore”.
Negli ultimi anni l’Albo ha fatto molti passi avanti in questo senso. Basti pensare che la metà delle 171.000 imprese iscritte (con 781.000 veicoli) già hanno dematerializzato i documenti dell’iscrizione e viaggia portandosi dietro solo un Qrcode al posto di ingombranti faldoni. “Perché solo il 50%? – si chiede Daniele Gizzi, Presidente dell’Albo nazionale gestori ambientali – Perché il lavoro sulla formazione e comunicazione è iniziato dopo la pandemia, ma va completato: le aziende ancora non comprendono a pieno i benefici della tecnologia”. In questi anni, inoltre l’Albo ha messo in campo una App che si chiama AGEST SMART ad uso e consumo delle forze dell’ordine per arrivare all’altro obiettivo: intensificare i controlli per ridurre illegalità ed evasione. Le forze di polizia, solo attivando l’App e puntandola contro una targa, sono in grado di capire in tempo reale se il veicolo è in regola con l’iscrizione all’Albo, a quale categoria è iscritto e una serie di dati utili ai controlli che in un paio d’anni sono passati da 8.000 a 89.000 su tutto il territorio nazionale.
RAEE e noleggio in cantiere
Riordino normativo, semplificazione e locazione dei veicoli sono gli altri fronti su cui l’Albo sta lavorando. “Abbiamo avviato molti gruppi di lavoro – ha detto Gizzi – tra cui, quello per la revisione normativa in particolare per quanto riguarda la figura del responsabile tecnico. Abbiamo allo studio una serie di semplificazione per le iscrizioni in particolare per il settore RAEE, mentre lavoriamo per capire come rendere possibile l’accesso alla locazione dei veicoli senza conducente e per ampliare la geolocalizzazione”. Insomma, molto futuro nei prossimi 50 anni.