122,25 milioni di euro. A tanto ammontano le risorse stanziate dal ministero dei Trasporti da destinare a quelli che in genere vengono riferiti al capitolo «Investimenti» e che a tutti gli effetti servono a costituire un fondo finalizzato a favorire il rinnovo del parco veicolare nel prossimo biennio. Chiariamo subito che si tratta di uno stanziamento superiore a quelli del passato, ma è comunque il primo step di una procedura, che esordisce con la promulgazione del decreto – che in questo caso porta la data del 12 maggio 2020, n. 203 – e che quindi procede con la pubblicazione dello stesso atto dalla Gazzetta Ufficiale (non ancora avvenuta), decisamente importante perché è da quel momento che gli acquisti di veicoli diventano effettivamente finanziabili. Il terzo step concerne l’emanazione di un decreto dirigenziale che contiene in genere la modulistica e le condizioni pratica per poter accedere al finanziamento. Il quarto step, finalmente, è quello più atteso – nel senso che spesso scivola anche molto avanti nel tempo – perché coincide con il momento in cui le risorse stanziate entrano nella concreta disponibilità delle imprese di autotrasporto regolarmente iscritte al Registro elettronico nazionale e all’Albo dell’Autotrasporto.
Intanto però si sa come vengono distribuiti gli oltre 122 milioni
Quali categorie di veicoli vengono finanziate?
– 46.400.000 euro (il 38% della torta) servono a finanziare chi acquista, anche tramite locazione finanziaria, veicoli nuovi per trasporto merci con massa complessiva pari o superiore a 3,5 tonnellate alimentati tramite metano CNG, gas naturale liquefatto LNG, ibrida (diesel/elettrico) ed elettrica (Full Electric) oppure dispositivi per convertire i veicoli a motore termico in elettrico;
– 44.100.000 euro (il 36% del totale) servono a finanziare due tipologie di acquisti:
a) quelli che servono ad acquisire veicoli euro VI a partire da 7 ton rottamando in precedenza un veicolo pesante di massa pari o superiore a 11,5 tonnellate;
b) quelli che servono ad acquisire veicoli commerciali leggeri euro 6 D TEMP di massa compresa tra le 3,5 e le 7 tonnellate con contestuale rottamazione di veicoli della stessa tipologia.
– 29.290.624 euro (il 24% del totale) servono a finanziare chi acquista rimorchi e semirimorchi, nuovi di fabbrica, per il trasporto combinato ferroviario (UJC 596-5) e per il trasporto combinato marittimo dotati di ganci nave (normativa IMO) o di dispositivi innovativi volti a conseguire maggiori standard di sicurezza e di efficienza energetica nonché per l’acquisizione di rimorchi e semirimorchi o equipaggiamenti per autoveicoli specifici superiori a 7 tonnellate allestiti per trasporti in regime A TP, rispondenti a criteri avanzati di risparmio energetico e rispetto ambientale
– 2.465.000 euro (il 2% del totale) servono a finanziare l’acquisizione di casse mobili e rimorchi o semirimorchi porta casse.
Quanto percepisce la singola impresa?
Le somme percepite dalle singole imprese sono fissate una volta per tutte. Vale a dire che, contrariamente a quanto avvenuto in anni passati, i soldi destinati ai singoli acquisti sono quelli e vengono distribuiti fino a esaurimento delle risorse. Di conseguenza quando terminano anche le domande non saranno più accettate. Quindi chi prima arriva meglio alloggia.
I massimali di contributo rispetto ai singoli acquisti sono così determinati:
– 20 mila euro per i veicoli a trazione alternativa (LNG) di massa superiore a 16 ton, che viene incrementato di 2 mila euro se contestualmente all’acquisto si dimostra la rottamazione di veicoli obsoleti;
– 15 mila euro per ogni veicolo euro VI di massa superiore a 16 ton.;
– 10% del costo di acquisizione dei rimorchi e semirimorchi per il combinato per medie imprese, che sale al 20% quando l’acquisto viene effettuato da piccole imprese, con un tetto di 5 mila euro per ogni rimorchio/semirimorchio; per le grandi imprese euro 1.500 per ogni rimorchio/semirimorchio;
– 8,5 mila euro per ogni gruppo di 8 casse mobili e 1 rimorchio/semirimorchio.
I commenti
Amedeo Genedani, Presidente di Confartigianato Trasporti, dopo aver ricordato che la sua associazione lavora da due anni a questo progetto, giudica «sicuramente positivo l’incremento della dotazione degli incentivi» e soprattutto sottolinea come «finalmente si vede realizzare la proposta di istituzione di un fondo nazionale per il rinnovo delle flotte, a cui sarà importante dedicare risorse anche in futuro, per traguardare la transizione ecologica nel settore dell’autotrasporto».