Veicoli - logistica - professione

HomeProfessioneFinanza e mercatoCargo ferroviario in caduta libera: nel 2024 persi quasi un milione di treni/km

Cargo ferroviario in caduta libera: nel 2024 persi quasi un milione di treni/km

Secondo le stime di Fermerci il traffico è in calo del 5,5% rispetto al 2021, anno di ripresa dopo la pandemia. Tra le novità in arrivo l’aumento dello stanziamento per il Ferrobonus disposto dalla legge di bilancio che porta a 30 milioni la dotazione per il 2025 e 2026. Via libera anche agli incentivi per le manovre nei porti. Il 2025 sarà in salita per i tanti cantieri sulla rete e l’aumento dei costi energetici

-

Continua la crisi del trasporto ferroviario delle merci. Il traffico nel 2024 è calato di quasi un milione di treni-chilometro rispetto al 2023, portando la riduzione complessiva, rispetto al 2021 – l’anno di ripresa post-pandemica – del 5,5%. Da allora, sono stati persi circa 3 milioni di treni-chilometro, a testimonianza di una progressiva contrazione del settore. I dati sono stati diffusi da Fermerci, l’associazione che rappresenta le aziende del cargo ferroviario che, per risollevare le sorti del settore nel 2025, ha chiesto al Governo ulteriori inventivi e certezza delle norme per contrastare le difficoltà che provengono dai tanti cantieri ancora aperti sulla rete e dall’innalzamento dei costi energetici. 

Più risorse per il Ferrobonus e per le manovre nei porti

Secondo il segretario generale, Giuseppe Rizzi, “nonostante le difficoltà, due azioni politiche introdotte dal Governo a fine 2024 offrono segnali di incoraggiamento per le imprese del comparto”. Si tratta dell’incremento del “Ferrobonus” per il periodo 2025-2027 disposto dalla legge di bilancio che ha stanziato 10 milioni per ciascuno degli anni 2025, 2026 e 2027, elevando quindi a 30 milioni all’anno per il 2025 e 2026.  A questo si aggiungono gli incentivi alle manovre ferroviarie nei porti nazionali con una norma consente alle Autorità di Sistema Portuale di sostenere le manovre ferroviarie nei porti nazionali. 

Un 2025 difficile per il cargo ferroviario

“Le previsioni per il 2025 – ha proseguito Rizzi – indicano ancora interruzioni ferroviarie per realizzare le opere previste dal PNRR. Inoltre, l’andamento dei costi energetici, in base alle ultime stime, mostra ulteriori aumenti, e il contesto economico europeo rimane instabile. Le imprese di logistica ferroviaria operano in un mercato caratterizzato da incertezza e sfiducia, aggravata dal taglio dell’incentivo loco e carri nella legge di bilancio”.

A conferma di questa criticità, Rizzi ha sottolineato che i dati relativi agli investimenti effettuati nel periodo 2021- 2023 mostrano cifre importanti: circa 700 milioni di euro destinati all’acquisto di 196 nuove locomotive. “Questi investimenti destinati a potenziare il parco mezzi del trasporto ferroviario merci – ha proseguito – rischiano di subire un freno a causa di un taglio di circa 70 milioni di euro all’incentivo locomotive e carri, con un impatto economico potenzialmente devastante per le imprese del settore che avevano già sostenuto investimenti. Per garantire un rilancio stabile e duraturo – ha concluso Rizzi – è fondamentale investire in modo strutturale sulle infrastrutture e sui servizi logistici, sostenendo chi ha scelto di puntare sull’innovazione e sulla sostenibilità.”

close-link