Davanti all’ennesimo blocco di un magazzino logistico verificatosi oggi nell’area di Padova da parte di un sindacato autonomo, Fiap chiede un intervento normativo a garanzia delle aziende di autotrasporto e degli autisti.
Un piccolo gruppo di circa 25 lavoratori ha aderito a uno sciopero organizzato – si legge in una nota diffusa dall’associazione guidata da Alessandro Peron – con modalità che hanno impedito l’accesso e l’operatività del sito. Il magazzino, che impiega oltre 350 dipendenti e gestisce quotidianamente il flusso di circa 150 autisti, si è trovato paralizzato a partire dalle 4:30 del mattino.
Il blocco ha causato il fermo di oltre 30 veicoli all’interno del sito, mentre altri 120 mezzi sono rimasti incolonnati nella zona industriale, senza accesso ai servizi essenziali. I 320 dipendenti presenti in sede non hanno potuto proseguire le loro attività, con evidenti ripercussioni sulla produttività e sulla sicurezza dell’area.
A rischio la sicurezza
“Oltre al danno economico, queste situazioni generano rischi concreti per la sicurezza dei lavoratori, in particolare degli autotrasportatori – sottolinea Peron –. I conducenti bloccati sono costretti a riorganizzare i loro turni nel rispetto delle normative sui tempi di guida e riposo, con il rischio di dover prolungare i loro viaggi e restare lontani da casa per giorni. Inoltre, situazioni di esasperazione potrebbero portare a tensioni e incidenti, come già accaduto in passato in episodi simili”.
Il rispetto delle regole
FIAP evidenzia come il ripetersi di queste azioni metta a rischio la continuità aziendale. Se non si troveranno soluzioni adeguate a garantire il rispetto delle regole, il rischio concreto è la chiusura di aziende con la perdita di centinaia di posti di lavoro diretti e dell’indotto legato al trasporto merci.
“La libertà di sciopero è un diritto fondamentale e deve essere tutelata – prosegue Peron – ma non può trasformarsi in uno strumento di ricatto che penalizza imprese e lavoratori. È urgente un intervento normativo che garantisca un equilibrio tra il diritto a manifestare e il diritto degli altri a lavorare, senza subire blocchi illegittimi che compromettono l’attività produttiva e la sicurezza”.