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94,7%: è il tasso di disparità di genere tra gli autisti di mezzi pesanti

Nel settore del trasporto e magazzinaggio le donne rappresentano il 21,8% della forza lavoro, ma tra gli autisti la percentuale scende drasticamente al 2,6%. Nonostante un lento miglioramento negli ultimi anni, il divario occupazionale resta ancora elevato

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L’occupazione femminile nell’autotrasporto è ancora un’eccezione più che una regola. I più recenti dati di fonte Istat, contenuti nel decreto pubblicato lo scorso 30 dicembre dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, confermano una realtà nota da tempo: sebbene le donne rappresentino il 21,8% degli occupati nel comparto del trasporto e magazzinaggio (pari a 233.000 unità su un totale di 1,069 milioni), quando si considera la sola categoria dei conduttori di veicoli, macchinari mobili e di sollevamento, la percentuale crolla al 2,6%.

Un valore che tradotto significa appena 17.000 donne su 653.000 lavoratori.

Fonte: Istat, Rilevazione sulle forze di lavoro

Un miglioramento lento e incostante

Analizzando l’evoluzione degli ultimi anni, emerge un timido trend positivo, ma senza una chiara direzione di crescita. Nel settore del trasporto e magazzinaggio il tasso di disparità si è mantenuto tra il 55% e il 58%, con oscillazioni minime: nel 2016 era al 55,8%, nel 2023 è al 56,4%, lo stesso valore registrato nel 2017 e nel 2020. Nonostante alcune flessioni, il quadro generale rimane sostanzialmente invariato.

Tra i conduttori di veicoli, invece, si nota una riduzione più marcata della disparità di genere. Dal 97,7% del 2016 si è passati al 94,7% del 2023, con un calo progressivo seppur lento. Segnali incoraggianti, ma ancora insufficienti per parlare di un reale cambio di paradigma. La situazione infatti, per quanto migliorata rispetto agli anni precedenti, denota ancora un’evidente e inaccettabile discriminazione di genere nel settore.

Fonte: Istat, Rilevazione sulle forze di lavoro

Incentivi per ridurre il divario

È bene ricordare che il citato decreto, in attuazione del Regolamento UE 651/2014, individua i settori in cui il divario di genere supera del 25% la media nazionale e prevede incentivi per favorire l’occupazione femminile nel 2025.

In questi casi infatti, le aziende che assumono lavoratori appartenenti al genere meno rappresentato possono beneficiare di una riduzione dei contributi previdenziali. Un’opportunità che ovviamente riguarda in pieno l’autotrasporto, dove il disequilibrio occupazionale tra uomini e donne resta ancora tra i più elevati.

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