Da novembre 2015 sui mezzi di nuova immatricolazione (con poche eccezioni) è divenuto obbligatorio il sistema AEBS, volgarmente definito «anti tamponamento». In realtà, l’obiettivo di tale dispositivo di sicurezza è di mitigare la velocità di impatto con il veicolo che precede in caso di mancato intervento del conducente e, se tutto va bene, di riuscire – molto spesso – a fermare il veicolo prima del contatto.
Non ci sono moltissimi studi in merito, ma tutti quelli prodotti concordano nel ritenere che, l’adozione e il corretto utilizzo di tale sistema sull’intero parco circolante, potrebbero ridurre fino al 50% gli incidenti mortali. Al contrario, le statistiche dal 2019 al 2021 indicano un incremento di tali incidenti del 40% rispetto al decennio precedente. Com’è possibile? Perché veicoli sono sempre più moderni e dotati di ADAS di ultima generazione provocano paradossalmente più incidenti?
La formazione dei conducenti: il tallone d’Achille
La spiegazione, purtroppo, risiede principalmente nella mancanza di formazione/informazione dei conducenti sul corretto utilizzo e funzionamento di questi dispositivi, nati per aiutare i conducenti e non per sostituirsi a loro.
Secondo uno studio tedesco, in più della metà degli incidenti con tamponamento da parte dei mezzi pesanti, il conducente aveva disponibile i sistemi di sicurezza, ma lo aveva disattivato manualmente, contribuendo così con la propria disattenzione e, lasciatemelo dire, con la propria presunzione di onnipotenza, a far lievitare i dati statistici ricordati .
Sicuramente non sono sistemi infallibili e in alcune situazioni intervengono senza un motivo apparente, ma conoscendone i principi di funzionamento, i pregi e i difetti e soprattutto la logica che sta dietro alla tecnologia, un conducente professionista può riuscire senza problemi a collaborare con questi strumenti utili alla sicurezza, in un gioco di squadra uomo/macchina sempre più importante e sempre più sottovalutato.
Superare le resistenze al cambiamento
La tecnologia, in ogni campo, sta volando davvero veloce ed è difficile rimanere al passo con i tempi soprattutto se le novità vanno a modificare – a volte radicalmente – le proprie abitudini alla guida, acquisite in tanti anni di esperienza, portandoci fuori dalla nostra comfort zone.
Una delle affermazioni più ricorrenti che sentiamo durante i corsi è «Il camion lo guido io e deve fare quello che dico io, non decidere in autonomia». È su questa base che viene giustificata la disattivazione dei sistemi di sicurezza, dimenticando una cosa, tra le tante, fondamentale: i sistemi elettronici non si stancano, sono sempre operativi h24/365 con le stesse performance dal primo all’ultimo istante, al netto di problematiche. Per un essere umano tale performance è impossibile.
Perché allora non imparare a collaborare con i sistemi di ausilio alla sicurezza dei conducenti, sfruttandone i pregi e sopperendo ai difetti grazie a una perfetta conoscenza del mezzo che abbiamo a disposizione e di tutti i suoi sistemi?
Conoscere per sfruttare al meglio la tecnologia
Sapete, per fare un esempio, che lo stesso sistema, con lo stesso nome commerciale, può avere principi e modalità di funzionamento diverse da costruttore a costruttore? In generale si parla di AEBS, ma esistono in commercio sistemi basati soltanto su radar, soltanto su telecamere o su entrambe le tecnologie? Sapete che le telecamere possono essere mono o stereo, senza riferirsi all’audio? Sapete che i radar possono avere una sola o più frequenze per riconoscere oggetti a varie distanze? Sapete che molti sistemi interagiscono tra di loro usando lo stesso hardware, ma gestito da diverse centraline con differenti logiche? Sapete che alcuni veicoli riconoscono il rischio di un frontale e altri nom pur avendo l’AEBS a bordo?
Sono solo una minima parte delle informazioni che, se mancanti, portano alla disattivazione dei sistemi di sicurezza da parte di un conducente non adeguatamente formato.
La domanda che ogni buon conducente dovrebbe farsi allora è: «Quale statistica mi piacerebbe contribuire ad aumentare? La riduzione degli incidenti mortali del 50% o l’aumento degli stessi del 40%?»
CHI È MARCO MAZZOCCO
Marco Mazzocco si è sempre occupato di sicurezza stradale, analizzando sia i modi per ottimizzare la guida, sia per accrescere la consapevolezza dei conducenti. Attualmente è CEO e master trainer di Efficiente Driving, una società che ha fondato per trasmettere know-how sulle tecniche di guida corretta utilizzando metodologie didattiche innovative. È anche stato – e lo è ancora – collaboratore di diversi costruttori di veicoli (in passato Volvo Trucks e oggi MAN Truck & Bus, Mercedes-Benz Trucks, Ford Trucks, Foton Truck) occupandosi sia direttamente della formazione degli autisti, sia di quella dei formatori. È stato istruttore per Esaminatori di Guida per la scuola nazionale Esaminatori di Guida e Docente per la Summer School M.U.S.T. (Mobility Urban Safe and Training) presso Università degli Studi di Milano – Bicocca su ADAS e nuove tecnologie alla guida. Collabora con l’Istituto di Psicologia del benessere – Scuola di formazione di Ferrara. È anche autore di alcuni testi (tra gli altri «Mobilità elettrica: falsi miti e consigli pratici» e «Siamo nati per guidare? Il nostro cervello alla guida tra capacità di attenzione, tempi di reazione e trappole mentali» editi da Efficient Driving Publishing).