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-46,1%: è il calo delle immatricolazioni dei veicoli pesanti ad agosto 

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È stata l’estate dei contrasti e delle montagne russe per le nuove immatricolazioni dei veicoli pesanti. La stagione che si è appena conclusa ha visto estremi da una parte e dall’altra, a partire da un + 81,6% per le immatricolazioni dei mezzi fino a 6 tonnellate a luglio (rispetto allo stesso mese del 2023). Un risultato però unico con il segno più che fa da contraltare alle contrazioni (tutte pesanti) di agosto, mese in cui sono in calo tutti i segmenti, ma che è significativo il -46,1% delle immatricolazioni dei nuovi pesanti (superiori alle 16 tonnellate). Un risultato che incide molto sull’andamento dei primi 8 mesi dell’anno per i mezzi pesanti che si attesta a un +1,9% con 20.806 veicoli registrati.

Fonte: Unrae

Il tracollo e il trend negativo atteso per i prossimi mesi

“Gli ultimi dati di mercato dei veicoli industriali ci consegnano un quadro chiaro: la flessione di luglio e il tracollo di agosto, con rispettivamente il -9,5% e il -46,1% per i veicoli pesanti, hanno eroso in gran parte la crescita registrata nel primo semestre – afferma Paolo A. Starace, Presidente della Sezione Veicoli Industriali di Unrae – Questi segnali, già ampiamente preannunciati, lasciano intendere che il trend negativo proseguirà nei prossimi mesi, con una stima di chiusura dell’anno inferiore rispetto al totale delle immatricolazioni del 2023”.

Anche sul versante della sostenibilità il quadro non evolve. Secondo l’Osservatorio di Unrae nei primi 6 mesi di quest’anno il diesel ha dominato il mercato sostenuto da incentivi come la Sabatini green che premiano i veicoli endotermici alimentati a biodiesel e HVO. Al contrario, le tecnologie alternative faticano a decollare: l’elettrico resta fermo allo 0,1% del mercato e anche l’LNG non riesce a imporsi.

Unrae chiede la revisione delle strategie Ue per la decarbonizzazione

“In questo scenario, i costruttori non ne traggono alcun beneficio. Il biodiesel, infatti, non viene considerato nel calcolo del Vecto lo strumento che fornisce il parametro ufficiale per la decarbonizzazione degli Oem (Original Equipment Manufacture, ndr) mentre gli investimenti in tecnologie alternative – continua il Presidente della Sezione Veicoli Industriali -, come l’elettrico, faticano a trovare riscontri sul mercato, rendendone la sostenibilità economica ancora difficile. È dunque necessario un intervento del Governo per garantire stabilità e delineare un futuro certo per il settore dell’autotrasporto. Pertanto, – conclude Starace – auspichiamo l’avvio di tavoli di confronto con i Ministeri competenti, al fine di definire strategie di lungo termine da presentare in sede UE. Tra le priorità, riteniamo essenziale la revisione del metodo di calcolo del footprint di CO2 per l’utilizzo del biodiesel, così come l’adozione di misure coerenti con gli obiettivi europei, applicabili in maniera uniforme in tutti gli Stati membri, per evitare distorsioni della concorrenza”.

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