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23,39 è l’indice di frequenza infortunistica nel trasporto, superiore solo a sanità e gestione rifiuti

Nel 2023 il settore ha contato 125 vittime sul lavoro, 17 in meno rispetto al 2022, ma si posiziona come uno dei contesti lavorativi più a rischio, secondo solo alle costruzioni. In calo gli infortuni che coprono però il 12% del totale. La fotografia scattata dalla relazione 2023 dell’Inail presentata questa mattina in Parlamento

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Si chiama indice di frequenza infortunistica il valore con il quale l’Inail mappa le conseguenze di un incidente sul lavoro ogni 1000 addetti. In questa classifica, il trasporto e il magazzinaggio è al terzo posto con un indice di 23,39, dopo Sanità (42,95) e gestione rifiuti e forniture d’acqua (32,15), ma molto sopra la media del macrosettore Industria e servizi che per il triennio 2019-2021 fa registrare un indice di 15,26. A renderlo noto è la relazione annuale dell’Inail, presentata questa mattina in Parlamento, con una fotografia del 2023 con ancora con luci ed ombre per il trasporto che risulta uno dei settori più colpiti per infortuni e morti sul lavoro. L’indice di frequenza infortunistica per il 2023 per il trasporto e magazzinaggio è determinato da un valore pari a 21,24 per l’invalidità temporanea, 2,07 per l’invalidità permanente e lo 0,08 per la mortalità, un dato – quest’ultimo – superiore solo in agricoltura (0,15) e nelle costruzioni (0,09). 

A livello generale, le denunce di infortunio nel 2023 sono state oltre 590mila, in calo del 16,1% rispetto alle circa 704mila del 2022 (113mila casi in meno) e dell’8,4% rispetto alle quasi 645mila del 2019. Gli infortuni con esito mortale denunciati sono stati 1.147, ovvero 121 in meno (-9,5%) rispetto ai 1.268 del 2022 e 95 in meno (-7,6%) rispetto ai 1.242 di cinque anni prima. A influenzare il calo degli infortuni in complesso nel 2023 è stata l’effetto finale della pandemia, ancora molto presente nel 2022 in termini di contagi professionali denunciati. La riduzione reale, al netto dell’effetto Covid, si attesta infatti al -0,6%. 

Tra i più colpiti, il trasporto e magazzinaggio. Nella gestione degli infortuni, il settore ha determinato il 12% degli incidenti e arriva dopo la manifattura che evidenzia un quarto degli eventi, la sanità (14%) e le costruzioni (13%). Mentre sul fronte dei decessi, i trasporti sono al secondo posto con 125 decessi nel 2023, 17 in meno rispetto al 2022, e arrivano solo dopo le costruzioni che contano 176 casi, in linea con i 175 del 2022. 

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