Da un minimo di 1.185 euro a un massimo di 1.200 euro oscillava il prezzo di 1.000 litri di Hvo nel mercato extrarete la scorsa settimana (fino a venerdì 18 ottobre). Il prezzo, che include le accise, ma non l’Iva, è il risultato del monitoraggio condotto da Staffetta Quotidiana che da metà settembre ha inserito anche il nuovo biocarburante nella rubrica “Chiusura settimanale dei mercati”. La quotazione, prodotta dalla rivista specializzata, è da intendersi franco partenza con pagamento 30 giorni fine mese. Viene diffusa il venerdì mattina e indica una forchetta media e una punta minima e massima espressa in euro per mille litri. Trattandosi di un prodotto recente, la rilevazione non è divisa in macroaree, ma viene condotta solo su base nazionale.
Quindi dal 13 settembre al 18 ottobre scorso il prezzo dell’Hvo è cresciuto del 2,3% nella quotazione minima, passando da 1,158 a 1,185 euro per un litro, seguendo però sempre le oscillazioni del gasolio e mantenendo il prezzo più basso di almeno 20 centesimi rispetto alle quotazioni del diesel.
Questo si deve alla domanda di Hvo che in Italia rimane elevata grazie al riconoscimento dell’accisa agevolata (equiparata a quella del gasolio) per i consumi professionali e alla necessità dei produttori di immettere sul mercato quote di biocarburante non miscelato. Un obbligo normativo che incide sul prezzo (abbassandolo) quando la domanda non assorbe tutte le quote obbligatorie e i produttori sono costretti ad agire con sconti e promozioni per smaltire le scorte.
Anche un recente studio dell’IRU ha indicato l’Italia tra i paesi con un prezzo dell’Hvo più basso rispetto alla media europea. Sulla base dei dati rilevati a giugno 2024, in Europa l’Hvo è più caro del gasolio tra gli 0,04 e 0,50 euro al litro, con punte in Belgio (2,27 euro/litro) e Danimarca (1,93 euro/litro). In Italia, invece, risultava più economico di 0,04 euro al litro con un prezzo alla pompa di 1,73 euro al litro.
