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10 minuti: è il tempo per ricaricare un camion a batteria solida (se la tecnologia mantiene le promesse)

Le batterie a stato solido sono spesso definite il «Sacro Graal» della mobilità elettrica. Promettono maggiore densità energetica, tempi di ricarica ridotti e anche un peso inferiore fino al 30% rispetto alle tradizionali batterie agli ioni di litio. Questo potrebbe rappresentare una svolta per i camion elettrici, dove il peso della batteria influisce direttamente sull'autonomia e sulla capacità di carico. Ma quando questa tecnologia sarà davvero disponibile su larga scala?

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Immaginate un camion elettrico in grado di percorrere centinaia di chilometri con una batteria più leggera e ricaricabile in meno di dieci minuti. Sarebbe una rivoluzione per la logistica, eliminando una delle principali criticità dell’elettrificazione del trasporto pesante: i tempi di fermo.

Questa promessa tecnologica, però, deve ancora superare diverse sfide prima di diventare una realtà industriale a tutti gli effetti.

Cosa sono le batterie a stato solido e che vantaggi hanno?

Partiamo da un concetto fondamentale: le batterie a stato solido funzionano secondo lo stesso principio di quelle agli ioni di litio, ma con una differenza chiave: se nelle batterie tradizionali il materiale che permette il passaggio dell’energia all’interno della batteria è un liquido, in quelle a stato solido è, appunto, un materiale solido (polimeri, ossidi e solfuri).

Cosa cambia? Che con questo tipo di soluzione è possibile immagazzinare più energia nello stesso spazio, il che significa batterie più piccole e leggere, ma con maggiore autonomia per i camion. Il punto chiave di questa tecnologia è infatti proprio la velocità di ricarica: mentre oggi un camion elettrico richiede diverse ore per una ricarica completa, le batterie a stato solido potrebbero abbattere drasticamente i tempi di fermo, scendendo sotto i 10 minuti per un pieno di energia (fonte: IEEE). È evidente che ciò rappresenterebbe un cambiamento epocale per il settore dell’autotrasporto, che basa la propria efficienza sulla riduzione al minimo delle soste non operative.

Un altro vantaggio risiede nel peso. Alcune fonti parlano del fatto che le batterie a stato solido possono garantire fino al 30% di riduzione del peso rispetto a quelle agli ioni di litio. Questo aspetto è particolarmente rilevante per i camion elettrici, in cui il peso della batteria influisce direttamente sulla capacità di carico e sull’autonomia complessiva del veicolo.

I limiti attuali

Nonostante i vantaggi, le batterie a stato solido devono ancora superare alcuni ostacoli prima di diventare una realtà su larga scala. Secondo Bob Galyen, ex dirigente del colosso cinese Catl, uno dei principali problemi è rappresentato dalla difficoltà di produzione in grandi volumi e dai costi elevati rispetto alle attuali batterie agli ioni di litio. Anche Toyota, uno dei produttori più avanzati in questo settore, ha ammesso che il processo di fabbricazione è complesso e richiede materiali innovativi e nuove tecnologie produttive per garantire una durata accettabile nel tempo​.

È per questo motivo che la produzione su larga scala non è attesa prima del 2030 per la maggior parte delle aziende, anche se alcuni produttori – come Toyota stesso – promettono i primi modelli dotati di questa tecnologia già nel 2027-2028​.

Chi sta investendo sulle batterie a stato solido?

Oltre a Toyota, anche altri colossi del settore automotive stanno mettendo sul piatto importanti investimenti nello sviluppo di queste batterie, come Bmw e QuantumScape, con promesse di una produzione industriale a partire dal 2027-2028. Anche Byd, il colosso cinese dei veicoli elettrici, sta puntando su questa tecnologia, sfruttando la sua esperienza nelle batterie al litio-ferro-fosfato (LFP) per sviluppare soluzioni più avanzate e accessibili.

Secondo il CTO della divisione batterie dell’azienda, Sun Huajun, un primo impiego dimostrativo di queste batterie è previsto per il 2027, con prototipi che entreranno in fase di test in quel periodo. Tuttavia, per una produzione su larga scala e l’integrazione nei veicoli di serie, bisognerà attendere almeno fino al 2030.

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