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434 milioni: è l’importo dell’Iva evasa dai big della logistica, recuperata dalle indagini

Sono 13 i fascicoli aperti dalla Procura milanese dal 2021 ad oggi per indagare molte sigle della logistica e della distribuzione. Al centro serbatoi di manodopera, evasione fiscale e subvezione. Nel prossimo numero di Uomini e Trasporti in uscita nella prima settimana di aprile un’inchiesta sui meccanismi e i rischi (anche inconsapevoli) della sub-sub vezione e il racconto di BRT che sta portando avanti il piano di ristrutturazione

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Si è aperto oramai da tempo il fronte delle inchieste giudiziarie che hanno portato al sequestro di circa 434 milioni di euro di tasse e Iva evase dai big della logistica. Solo a Milano, dal 2021 ad oggi, sono state aperte 13 inchieste che hanno coinvolto grandi player logistici, tra cui Amazon, DHL, BRT, Esselunga, UPS, SDA Express Courier, GLS e FedEx, gli stessi che in questi anni hanno chiuso floridi bilanci, con utili in crescita grazie all’esplosione dell’eCommerce post-pandemia. 

In particolare, la Procura di Milano ha aperto un filone che ha visto su banco degli imputati catene di appalti e subappalti troppo lunghe che di solito finiscono in microrealtà che prestano servizi a costi bassissimi, definite “serbatoi di manodopera” perché, costrette ad accettare tariffe senza margine, sottopagando i lavoratori, non in regola con i contributi previdenziali il pagamento dell’Iva. Di solito, tutto il lavoro viene organizzato dalla multinazionale che, attraverso potenti software, è in grado di seguire il singolo lavoratore in una sorta di nuovo caporalato digitale. Al centro delle inchieste, quindi, un sistema quasi sempre uguale, basato su contratti di fornitura e false fatturazioni per evadere l’Iva e ridurre i contributi previdenziali, l’utilizzo di società esterne per l’approvvigionamento di manodopera indirizzata e controllata da software. Un sistema di appalti fraudolento, in cui si intravede anche il reato di eterodirezione dei corrieri, legati a doppio filo alle indicazioni della multinazionale. 

Le zone grigie

Molto spesso nel meccanismo alla base di queste storie c’è è l’abuso di subvezione e che comporta grossi rischi anche per chi lo accetta passivamente, come per esempio l’azienda di trasporto che copre l’ultimo miglio, a volte inconsapevole di essere il sub-sub appaltatore e che, nonostante, una normativa che vieta la molteplicità di passaggi, lascia scoperti dei passaggi (sempre normativi) in cui si insinuano storture e zone grigie.

La subvezione: storia di copertina del prossimo numero di Uomini e Trasporti

Una sistema che Uomini e Trasporti ha voluto indagare nel prossimo numero della rivista (n. 402) in uscita nella prima settimana di aprile con un’intervista in esclusiva a Stefania Pezzetti, ad di BRT che racconta il lavoro di ricostruzione del gruppo dopo l’indagine della Procura di Milano,   l’intervento di Massimo Campailla, professore di diritto dei Trasporti all’Università di Trieste che spiega i rischi della sub-sub vezione e un’intervista a Claudio Donati, Segretario generale di Assotir che spiega come la normativa italiana potrebbe essere più stringente. 

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