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+150%: è la crescita delle aziende di autotrasporto aderenti a contratti di rete dal 2019 al 2024

Crescono soprattutto nel Lazio dove la Regione ha stanziato 15 milioni di euro a sostegno delle reti nel triennio 2022-2024 dando anche la possibilità di acquistare veicoli a basso impatto ambientale e colonnine per la ricarica di mezzi elettrici. Seconda in classifica è la Lombardia, seguita dalla Campania e dal Veneto. Il trend di crescita nel settore è molto superiore all’andamento nazionale dove la logistica conta circa 2.500 imprese in rete

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L’autotrasporto scopre la rete. Secondo le rilevazioni di Infocamere, le aziende che fanno parte di un contratto di rete sono aumentate del 150% in 5 anni (dati al 31 dicembre 2019 – 31 dicembre 2024) passando a 385 a 963 in termini assoluti. Alcune regioni triplicano la crescita e rappresentano quasi un quarto del totale: è il caso del Lazio, prima regione in assoluto, che vanta 223 aziende retiste con un incremento del 384,8% rispetto alle 46 del 2019. Al secondo posto spicca la Lombardia con 176 aziende retiste e un incremento del 225,9% rispetto alle 54 del 2019. Terzo posto alla Campania con 90 aziende e un incremento del 181,3%, seguita dal Veneto con 85 aziende (+73,5% rispetto al 2019). 

Fonte: elaborazioni InfoCamere su dati https://contrattidirete.registroimprese.it

Trasporto di merci su strada

Imprese aderenti a contratti di rete per regione al 31 dicembre 2014 e 2024

REGIONE Anno 2024 Anno 2019 Variazione Percentuale
PIEMONTE 56 27 107,4%
LOMBARDIA 176 54 225,9%
TRENTINO – ALTO ADIGE 23 20 15,0%
VENETO 85 49 73,5%
FRIULI – VENEZIA GIULIA 26 6 333,3%
LIGURIA 16 8 100,0%
EMILIA – ROMAGNA 54 18 200,0%
TOSCANA 24 20 20,0%
UMBRIA 8 4 100,0%
MARCHE 23 5 360,0%
LAZIO 223 46 384,8%
ABRUZZO 42 39 7,7%
MOLISE 4 4 0,0%
CAMPANIA 90 32 181,3%
PUGLIA 49 31 58,1%
BASILICATA 9 2 350,0%
CALABRIA 9 4 125,0%
SICILIA 24 9 166,7%
SARDEGNA 22 7 214,3%
ITALIA 963 385 150,1%

📌 Fonte: Elaborazioni InfoCamere su dati contrattidirete.registroimprese.it

Il trend nazionale: + 50% dal 2019 al 2023

Che cosa è successo? Si tratta di un exploit dell’autotrasporto oppure di un trend nazionale? Secondo l’ultimo rapporto Rapporto dell’Osservatorio Nazionale sulle Reti d’Impresa, a cura di InfoCamere, RetImpresa e Dipartimento di Management dell’Università Ca’ Foscari Venezia, presentato un anno fa su dati del 2023, le imprese impegnate in un contratto di rete in Italia erano 47.000, il 4,8% in più rispetto all’anno precedente, mentre rispetto al 2019 l’incremento si aggira intorno al 50%. Lo stesso rapporto indica 2.475 imprese retiste nel comparto trasporti e logistica, con una quota del 5,2% rispetto al totale con settori come l’agroalimentare (21,8%) e le costruzioni (13,9%) in testa. La crescita è dunque da considerarsi sicuramente vivace, ma rallentata rispetto agli anni 2013-2015, quando lo Stato aveva previsto incentivi a livello nazionale per questo tipo di aggregazioni tra le aziende.

Dall’indagine è emerso che il contratto di rete si conferma comunque uno strumento particolarmente utile alle aziende di piccole dimensioni (il 75% delle imprese in rete ha meno di 10 dipendenti) per aumentare il potere contrattuale (35%), condividere spese per acquisti/forniture/tecnologie (24%) e partecipare a bandi e appalti (24%). «Uno dei principali vantaggi competitivi – si legge nel rapporto – del contratto di rete è la possibilità, per le aziende aderenti, di beneficiare dei vantaggi della grande impresa pur non perdendo l’identità, l’autonomia e la flessibilità tipica delle PMI».

L’exploit nell’autotrasporto sulla scia di incentivi regionali

Il caso che salta agli occhi dal grafico con i dati di Infocamere è quello del Lazio. Il primato della regione per aziende di autotrasporto retiste si spiega anche con il bando che ha stanziato 15 milioni per il triennio 2022-2024 a sostegno dell’aggregazione in rete delle aziende, puntando, tra le altre cose, sulla logistica. Infatti, la macro area 4 del bando, indica tra gli i progetti finanziabili «interventi concernenti il sostegno di nuove iniziative di rete come per esempio il piano della logistica, della piattaforma consegne/magazzino, dell’interfaccia web». Mentre tra le attrezzature acquistabili con i fondi compaiono anche «mezzi per la mobilità, funzionali all’intervento di valorizzazione della rete; nel caso di mezzi motorizzati, esclusivamente a metano, elettrici o ibridi; installazione colonne di ricarica elettrica». 

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