Veicoli - logistica - professione

HomeCentonumeriAutotrasporto, crescono le aziende con flotte oltre i 100 veicoli: gestiscono il 30% del parco circolante

Autotrasporto, crescono le aziende con flotte oltre i 100 veicoli: gestiscono il 30% del parco circolante

Ad oggi sono 961 le aziende iscritte all’Albo Autotrasporto con una flotta di oltre 100 mezzi. Dal 2020 al 2023 sono aumentate del 15,5%. Rappresentano lo 0,95% delle realtà, ma detengono il 30,5% del parco veicolare (260.338 su 853.937 mezzi)

-

Più di un terzo delle aziende che operano nel trasporto merci su strada è una società di capitale. Meno dell’1% delle realtà iscritte all’Albo degli Autotrasportatori oggi detiene oltre il 30% del parco mezzi. Il valore della produzione nei bilanci delle aziende è aumentato in media del 13,3% dal 2012 al 2022, il valore aggiunto del 32,75% e il ROI è passato dall’1,4% al 5,26%, segno di redditività degli investimenti nel settore, ma anche di sostenibilità economica e maggiore efficienza della gestione. Appaiono lontani i tempi in cui il trasporto delle merci era dominato dai padroncini: un veicolo e un autista, quasi sempre con un unico cliente.

La spinta verso l’aggregazione e la rete con la ricerca di forme societarie più strutturate, già osservata da diverso tempo fin dalla prima edizione dei «100 Numeri per capire l’autotrasporto» (2017), sembra essere stata accelerata dall’onda pandemica che più di altro ha messo in rilievo l’importante ruolo svolto dal settore al servizio dell’economia. Così, dopo lo shock del Covid, a cui si sono aggiunte due guerre in atto nel mondo, che stanno ridisegnando le rotte internazionali, le aziende rimaste sul mercato hanno dovuto introdurre strategie nuove che ne hanno cambiato radicalmente la fisionomia. Vediamo come.

In dieci anni in Italia sono scomparse 21.248 aziende di autotrasporto. Più precisamente, dal 2013 al 2023 il totale delle imprese, secondo i dati di Unioncamere, è diminuito del 20,8% passando da 101.935 a 80.687 unità. Allo stesso tempo, però, si intravede una grossa spinta verso forme societarie più strutturate. Infatti, le società di capitali in questi dieci anni sono quasi raddoppiate (+46,3%) e oggi rappresentano il 32% del totale con 26.458 realtà. Sono le uniche a vantare un incremento, tutte le altre tipologie sono in calo, in particolare le imprese individuali. Generalmente identificano i padroncini monoveicolari o comunque le realtà molto piccole che, pur rappresentando il 46% del contingente, passano da 61.900 del 2013 alle 37.206 del 2023 con una riduzione del 40%. Si assottigliano anche le società di persone (-28%) e le cooperative e i consorzi (-5,3% e -3,8%).

Ma per leggere meglio il trend dietro ai numeri, occorre aggiungere un altro dato proveniente da una fonte diversa. Secondo l’Albo degli Autotrasportatori – che ha estratto il valore in esclusiva per questa pubblicazione – oggi in Italia abbiamo 961 aziende con un parco mezzi superiore ai 100 veicoli. Dal 2020 al 2023 sono aumentate del 15,5%. Rappresentano lo 0,95% delle aziende operanti sul mercato, ma gestiscono 260.338 camion, ovvero il 30,5% dell’intero parco con targa italiana. Insomma, le aziende di autotrasporto e logistica del 2024 appaiono più forti, strutturate e sostenibili anche economicamente rispetto al panorama di 10 anni fa.

La conferma arriva anche dai bilanci. Secondo i dati elaborati da Infocamere, in esclusiva per questa pubblicazione, attraverso l’esame di circa 15mila bilanci di aziende di autotrasporto depositati negli archivi delle Camere di commercio, emerge che gli indici della produzione e della redditività del settore negli ultimi dieci anni (2012-2022) sono cresciuti, a volte a doppia cifra. La tendenza è evidente dal ROI che identifica il rendimento di tutti gli investimenti: passa da 1,4% a 5,26% a significare un incremento del ritorno del capitale investito in questo settore dai soci o da finanziatori terzi, dovuto all’efficientamento della gestione economica, che si riflette su altri indicatori: cresce del 42,7% il valore della produzione (totale dei bilanci esaminati), arrivando a quasi 50 miliardi nel 2022, mentre si registra un balzo del 67,2% del valore aggiunto totale cresciuto fino a 12,7 miliardi, quando la media per azienda è di 820mila euro (che è comunque in crescita del 32,7% rispetto al 2012).

In incremento anche il ROE, che misura il rendimento del capitale versato dai soci integrato dalle riserve. Il passaggio dal -2,12% al 10% indica che i soci non hanno portato fuori i capitali, pagandosi dei dividendi, ma li hanno lasciati in azienda con l’obiettivo di contribuire a stabilizzare e strutturare le aziende. Per onore di cronaca, va detto che il settore da anni beneficia di contributi statali a parziale rimborso di spese e costi sostenuti per un ammontare complessivo, stimato dall’Autorità per la regolazione dei trasporti (ART), di circa 1.600 milioni di euro all’anno tra spese correnti e in conto capitale nel periodo 2018-2021.

Redazione
Redazione
La redazione di Uomini e Trasporti

close-link