Gli ospedali italiani sono impegnati a migliorare la logistica dei farmaci con progetti volti a supportare l’arrivo delle forniture, la gestione degli stock, la distribuzione interna e il monitoraggio dei flussi. Il 93% degli addetti percepisce la logistica come un’attività strategica per l’organizzazione delle attività cliniche e l’83% dei poli ospedalieri sta investendo (o lo farà nei prossimi 3-5 anni) in soluzioni tecnologiche e digitali a supporto, con un impegno quasi raddoppiato se si considera che in passato meno della metà delle strutture ha investito su questo aspetto (48%).
I dati, che emergono da una ricerca condotta dall’Osservatorio della Contract Logistics del Politecnico di Milano in seno al tavolo di lavoro Logistics Healthcare coordinato da Maria Pavesi, presentano un settore che sta cambiando faccia e che, anche sulla scia dell’entrata in vigore in Italia del Regolamento FMD per la serializzazione del farmaco, sta cercando soluzioni a una serie di criticità cronicizzate.
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Tra le criticità emerse dalla ricerca che ha sondato 55 tra le strutture ospedaliere più importanti del Paese, aspetti di tipo fisico come magazzini difficilmente raggiungibili e con scarsa accessibilità, spesso allocati in spazi non dedicati o troppo limitati.
Altre limitazioni rilevate invece sono di tipo tecnologico come criticità nella raccolta di informazioni e tracciabilità, con buchi nella conoscenza delle giacenze e nella rendicontazione e, in generale, una scarsa visibilità dei flussi interni ed esterni.
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Tra le soluzioni che le strutture stanno mettendo in atto, che realizzeranno nel giro di un quinquennio, svetta l’apporto tecnologico con l’83% dei poli che ha progetti in itinere, seguito da soluzioni volte alla centralizzazione della logistica con il 57% dei progetti attivi.
Anche qui si scorge uno stop all’esternalizzazione: quella totale (tutte le attività logistiche) rimane ferma al 17% (come in passato), mentre l’outsourcing di alcune attività si riduce: dal 26% passa al 14%, mentre sale l’interesse a internalizzare figure con competenze specifiche come l’ingegnere logistico: dal 13% del passato al 17% attuale.
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