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15.000 euro: è l’addebito massimo trattenuto in busta paga per i danni al camion 

Esonero per i drivers al primo incidente, franchigia al 65% per il secondo e dal terzo in poi l’addebito non potrà superare i 5.000 euro. La nuova versione sui provvedimenti disciplinari riscritta nel Ccnl interviene sull’annosa questione dei risarcimenti richiesti dalle aziende agli autisti dell’ultimo miglio particolarmente colpiti nel traffico delle città. Il nuovo articolo 32 introduce un meccanismo premiante per i virtuosi, ma anche obblighi anche per i datori di lavoro che devono rendere trasparenti i premi assicurativi e istituire un comitato di vigilanza interno.

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Può arrivare fino a 15.000 euro l’addebito in busta paga per un autista alla guida di un veicolo con massa superiore ai 35 quintali che provoca un danno al mezzo in un incidente in cui ha colpa. Il nuovo contratto collettivo nazionale per l’autotrasporto e la logistica, chiuso nelle scorse settimane e attualmente all’esame delle assemblee territoriali (fino al prossimo 25 gennaio), riscrive l’articolo 32 sui provvedimenti disciplinari intervenendo sull’annosa questione degli addebiti per danni ai mezzi, particolarmente sentita dai drivers alla guida di veicoli sotto i 35 quintali, impiegati nelle consegne dell’ultimo miglio nel traffico delle città e quindi più esposti a incidenti e danneggiamenti dei veicoli. 

Primo esonero per i drivers

Per questi, l’ultima versione del testo introduce una sorta di meccanismo premiante per i virtuosi, eliminando l’addebito in busta paga per il primo danno, abbassando la franchigia al 65% dell’importo del danno per il secondo episodio, mentre dal terzo l’addebito arriva al 100% per i danni sotto i 1.000 euro, mentre per quelli più consistenti si ferma al 75% per un massimale di 5.000 euro. Il conto va fatto nell’ambito dell’anno civile, ovvero dal 1° gennaio al 31 dicembre. Un’esenzione che potrà essere conservata dai conducenti virtuosi anche negli anni successivi a patto che non superino i 3 incidenti nei 12 mesi precedenti. 

Autisti, cifre ritoccate al ribasso

Per gli austisti al volante di un veicolo con massa superiore alle 3,5 tonnellate è stato ridotto a 3.000 euro (precedentemente era di 3.500 euro) il tetto di addebito al 100% in caso di indicenti lievi, ovvero nei quali i danni non superano questa cifra. Se il danno è superiore potrà essere richiesto il 75% dell’importo fino massimo a 15.000 euro, 5.000 euro in meno rispetto ai 20.000 richiesti in passato. 

Per il personale a terra è stato ridotto a 1.000 euro (da 3500) l’importo massimo richiedibile al dipendente, mentre se il danno è superiore a 1.000 euro potrà essere richiesto il 75% del valore fino a un massimo di 5000 euro.  

Fonte: Uomini e Trasporti

Per applicare le franchigie e gli addebiti in busta paga però le aziende devono comunicare al personale ogni anno le caratteristiche delle assicurazioni, mentre per il risarcimento, oltre all’avvio di un procedimento disciplinare e dell’adozione almeno del rimprovero scritto, l’azienda deve presentare un preventivo per riparazione e/o di intervento. Senza questi due passaggi vincolanti, il provvedimento è nullo e non sarà possibile richiedere risarcimento. Inoltre, non sarà consentito addebitare al dipendente franchigie e incrementi di polizza dovuti a RCA, mentre in caso di RCT con franchigia potrà essere richiesta la sola franchigia e in caso di Kasko sarà addebitabile l’importo inferiore tra danno da collisione e franchigie. Rimangono totalmente a carico dell’azienda danni addebitabili a incuria segnalati dal dipendente. Inoltre, l’articolo del Ccnl, indica come deve essere disposto l’addebito in busta paga: si potrà rateizzare e ogni addebito non potrà superare un quinto della retribuzione base lorda mensile. Infine, un comitato composto da parti aziendali e sindacali avrà il compito di monitorare l’applicazione della nuova regolamentazione analizzando i dati sui sinistri, sul valore dei danni, i premi assicurativi e gli indennizzi. 

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