Il tachigrafo registra. Ma per farlo funzionare bisogna inserire nel dispositivo una carta, che permette anche di individuare chi lo sta usando: conducente, autorità di controllo, officina o azienda proprietaria del veicolo. Per richiederla, fino a ieri, bisognava avere una patente di guida di categoria appropriata al veicolo da condurre ed essere italiano. Sono soltanto alcune semplici considerazioni eppure servono a sollevare alcuni dubbi. Quelli che avete espresso in questa batteria di domande.1. È obbligatorio in ogni caso essere in possesso della carta tachigrafica?2. Entro quanto tempo l'Autorità deve rilasciarne una nuova?3. La carta può essere rilasciata anche ad autisti non europei?
Per ragioni di sicurezza l'attività di guida è limitata in un lasso di tempo massimo. Per essere certi che non lo si superi si registra il tutto. Ma poi cosa si fa di queste registrazioni? Chi e per quanto tempo le conserva? E l'autista interessato ha diritto a visionarle? Sono alcuni dei quesiti che abbiamo messo insieme nella "batteria" di domande odierna. Se volete aggiungerne altre è sufficiente chiedere...Qual è il periodo massimo entro cui i dati delle carte dell’autista e del tachigrafo vanno scaricati?Per quanto tempo l’impresa deve mantenere le registrazioni relative ai dati del tachigrafo? E se un autista è interessato a visionarli può farne richiesta?
Da un po’ di tempo soffro di una fastidiosa infiammazione alle mani che, secondo il dermatologo a cui mi sono rivolto, è una dermatite da contatto. Contatto da che cosa però non lo si è ancora capito e le cure sono praticamente nulle… Può consigliarmi su come affrontare la cosa?
La normativa sui tempi di guida è rigida. Ma concede, per fortuna, qualche piccolo margine di flessibilità. Lo si capisce dalla risposta a questa domanda di un conducente "fresco" (lo dice lui) di patente.Come mi posso regolare per calcolare il periodo di guida massima settimanale? M.P.
Sembra un po' il paradosso del mestiere di autista. Per molti non è tanto impegnativo o snervante l'attività di guida, quanto il momento in cui la normativa impone degli stop più o meno lunghi. In alcuni casi li chiama "interruzioni". Abbiamo messo insieme alcune vostre domande proprio su questo argomento. Se ne avete altre non avete che chiedere...Cosa si intende per interruzione? E quali interruzioni deve rispettare il conducente alla guida? C.V.
La giornata lavorativa. In genere per tutti è di 8 ore. Per i conducenti di veicoli pesanti è di 9 ore. Ma in qualche caso può arrivare a 10. E qui ci fermiamo. Se non dopo aver risposto su questo argomento ad alcune vostre domande. Se ne avete altre non vi resta che chiedereQuando inizia e quando termina il periodo di guida giornaliero? E, soprattutto, quanto può durare al "massimo"? S.R.Quando posso usare le due giornate di 10 ore? È possibile sfruttarle in giorni consecutivi. D.P.
È una bella cosa il database sulla regolarità delle aziende di autotrasporto, utile a tagliare fuori mercato chi non rispetta le regole. Oggi però ci scrive un amico di un autista (lui evidentemente non se la sente) che lavora con regolare contratto di 20 ore. E quindi la ditta, versando contributi per 20 ore, è regolare. Peccato che poi costringe lo stesso autista, dietro minaccia di licenziamento, ad andare oltre. Sia del tempo di lavoro indicato nel contratto, sia delle ore di guida fissate dalle legge. Leggete e diteci la vostra
Per fortuna anche chi fa le leggi non crede negli assoluti. E ammette che in casi particolari si possa "sforare" per raggiungere un luogo di sosta adeguato. Ma giustamente un nostro lettore si preoccupa di come comportarsi di fronte a una tale eventualità. Se avete altri dubbi sull'argomento non vi resta che chiedere.In quali casi è possibile derogare dai periodi di guida? E come bisogna comportarsi per restare in regola? A.G.