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Pensa che ti passa: gli editoriali di UeT

EDITORIALE | Se l’attesa cancella la dignità

Il titolo di copertina è: «Quel poco che resta del giorno». Avrebbe funzionato ugualmente «Quel tanto che già se n’è andato». Due punti di...

EDITORIALE | Il vaccino dei costi di riferimento

Tutti avrebbero voluto che il decreto Rilancio avesse dedicato a loro stessi una pagina di articoli ricolmi di euro. Ma non può essere così....

EDITORIALE | Eroi a chi?

Diffidate di chi vi chiama eroi. L’eroismo è la pretesa, rivolta agli altri, da parte di chi ha consapevolezza di avere mancanze. Bertold...

EDITORIALE | Il valore collettivo della distanza

Avevo pensato di scrivere del sito di Uomini e Trasporti, che da aprile si rinnova dopo tanti anni. E delle due sezioni inedite che ospita, due community tra persone unite dal trasporto: una dedicata a tutti i possibili comportamenti con cui incoraggiare la sicurezza stradale, l’altra a far lievitare la troppo striminzita presenza femminile nel settore. Poi la vita è cambiata e le cose preventivate sono scivolate via.

EDITORIALE | Pane e dignità, il prezzo di un autista

Sono anni che raccontiamo della mancanza di autisti. Ma d’altra parte avremmo dovuto sapere che, a causa della contrazione demografica, saremmo divenuti meno, più anziani e con ampie lacune occupazionali. Invece, solo con colpevole ritardo sono partite timide azioni per avvicinare i giovani alla professione. Per di più non hanno funzionato. Personalmente, da queste pagine, ho fatto rilevare come fosse necessario, dopo gli anni di corsa al ribasso indotta dall’apertura del mercato all’Est e dal ricorso ai meno costosi conducenti distaccati, valorizzare questa impegnativa professione pagandola in modo adeguato.

EDITORIALE | Autotrasporto liberista e stato interventista

Esiste il liberismo e l’intervento statale in economia. Ma ci sono casi in cui questi distinti approcci economici vengono frullati in modo in parte contraddittorio. Prendiamo l’autotrasporto italiano. Da anni questo settore, seppure svolga un ruolo essenziale per la produzione e il commercio, sopravvive perché lo Stato lo sostiene con fondi pubblici funzionali a restituire una parte di pedaggi e accise, a concedere deduzioni per le spese non documentate, ad alleggerire le contribuzioni Inail e poco altro.

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