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388 giugno 2023


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EDITORIALE | Diffidate delle tariffe leggerissime

Ricordo che qualche anno fa, nel corso di un’intervista concessa all’indomani dell’approvazione dell’articolo 83 bis – quello celeberrimo sui costi minimi della sicurezza –...

Il punto sulla riforma degli interporti

Sarebbe troppo lungo riepilogare i numerosi tentativi di riforma della ormai desueta legge 240/1990, denominata «Interventi dello Stato per la realizzazione di interporti finalizzati...

La settimana enigmistica (del cabotaggio)

Come approfondito nel numero di aprile, il cabotaggio stradale consiste nella fornitura di servizi di trasporto all'interno dei confini di uno Stato membro da...

Ecobonus 2023: c’è ma è come se non ci fosse

L’impostazione manichea basta sul «solo l’elettrico è bello» sta vacillando anche a livello UE, sotto i colpi di una logica stringente, quella secondo cui...

Riposo intermedio e lavoro notturno: fuori i dubbi

Iconducenti professionali, nonché le aziende di trasporto, oltre al rispetto dei tempi di guida e riposo previsti dal Regolamento CE 561/2006, devono tenere conto...

L’autotrasporto nel decreto Lavoro (approvato il 1° maggio). Arrivano i nostri (fondi)

Sbloccati i 285 milioni stanziati per il caro gasolio: si potranno recuperare con il credito d’imposta, ma bisogna attendere i decreti attuativi. Anche per il 2023 c’è l’esonero del contributo ART, ma non la sua cancellazione. Moderata soddisfazione delle associazioni di rappresentanza

Arriva la e-CMR (grazie al Pnrr) anche in Italia entro il 2024

Quattordici anni dopo il varo della digitalizzazione del documento, l’Italia ha ratificato il Protocollo di Ginevra. Permetterà la dematerializzazione dei documenti di viaggio e un controllo più puntuale del cabotaggio abusivo. Ma per sbloccarla c’è voluto il Piano di ripresa e resilienza

L’annosa questione dei controlli periodici sui mezzi pesanti. Revisioni da rivedere

Dal 2019 sono state affidate anche alle officine private, sotto il controllo di un ispettore della Motorizzazione. Ma il personale è insufficiente e gli ispettori privati (formati adeguatamente, slegati dalle officine e inviati dalla Motorizzazione) stentano a decollare. Anche perché non tutti gli uffici li vogliono utilizzare. E i dipendenti del ministero sono scesi sul piede di guerra

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