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Caos Rentri, confusione e ritardi pesano sugli autisti. Mase: già 32mila trasportatori iscritti

Il ministero dell’Ambiente che gestisce il nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti ignora la proroga approvata nel Dl Milleproroghe e tira dritto: “Rentri regolare con un incremento del 100% degli iscritti”, ma le aziende scontano le incertezze dovute allo switch tra sistema cartaceo e digitale con l’aumento delle incombenze per gli autisti che si ritrovano a compilare formulari più lunghi che richiedono più tempo e informazioni

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Il ministero dell’Ambiente tira dritto sul Rentri, nessun passo indietro dopo il maldestro tentativo di proroga da parte del Senato la scorsa settimana, ma il nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti, partito ufficialmente il 13 febbraio scorso, con all’attivo già 32mila trasportatori su un totale di 79mila imprese iscritte, sta diventando un macigno per le aziende, travolte da messaggi contraddittori, poca trasparenza, ritardi nell’interoperabilità dei software e tempi che si triplicano per la compilazione dei formulari sempre più spesso a carico degli autisti per i servizi di trasporto dei rifiuti.

I numeri della prima settimana

Secondo il Ministero dell’Ambiente il nuovo sistema sarebbe partito con regolarità, facendo registrare un incremento degli iscritti del 100%. All’attivo ci sarebbero già 153.000 le unità locali, appartenenti a 79.000 operatori economici, di cui 32.000 sono trasportatori. In poco più di 7 giorni – secondo quanto riferito dal Mase in una nota – sono già stati vidimati digitalmente tramite il Rentri circa tre milioni di formulari e 94.000 registri di carico e scarico, per complessive 180.000 movimentazioni comunicate al portale. La gran parte dei soggetti iscritti al nuovo sistema, gestito dal Ministero dell’Ambiente con il supporto tecnico operativo dell’Albo Nazionale dei Gestori Ambientali e di Unioncamere, sono imprese ed enti produttori di rifiuti, tra questi sono 32.000 le unità locali che svolgono attività di trasporto, circa 16.000 gli impianti di recupero e smaltimento, 3.700 i centri di raccolta urbani e 6.700 gli intermediari  per un totale di 194.000 unità locali considerando che ogni unità locale può svolgere diverse attività. Secondo il Ministro Gilberto Pichetto quella del Rentri “è una partenza incoraggiante, anche considerando che nei successivi scaglioni di iscrizioni ci attendiamo l’arrivo nel sistema delle imprese sotto i cinquanta dipendenti, che rappresentano un’ampia fetta del nostro tessuto produttivo”.

Il ministero ignora la proroga

Non la pensano così le aziende travolte da incertezze sui tempi di entrata in vigore dopo che il 14 febbraio scorso, il giorno dopo la scadenza dei termini per l’iscrizione delle aziende con più di 50 dipendenti, il Senato ha approvato alcuni emendamenti presentati dalla Lega Nord con l’obiettivo di posticipare di 2 mesi questa scadenza, chiedendo al ministero dell’Ambiente un decreto ministeriale per il posticipo dei termini (già entrati in vigore). Il ministero guidato da Pichetto Fratin, anche sollecitato da Uomini e Trasporti, non ha reso note le intenzioni rispetto alla proroga, preferendo tirare dritto, comunicando i dati sull’entrata in vigore del sistema (e di fatto ignorando gli emendamenti). 

Autisti alla prova del Rentri

Seppure i produttori e i trasportatori stiano scontando ritardi e disagi anche su altri fronti. In primis, l’interoperabilità con software non ancora rilasciati dai fornitori per mancanza di aggiornamenti e formulari che richiedono sempre più tempo per la compilazione (anche digitale). “Succede sempre più spesso – racconta Paolo Moggi, responsabile QSA e Formazione di Federtrasporti – che le aziende chiedano al trasportatore di farsi carico della compilazione del formulario che è stato allungato: da una pagina siamo arrivati a 3 se contiamo anche l’allegato. Così l’autista si ritrova un compito più complesso che richiede più tempo e spesso non si hanno a disposizione tutte le informazioni necessarie”. Insomma, una semplificazione che per il momento sta complicando la vita quotidiana di chi è al volante. “In più – continua Moggi – molti si sono messi in regola all’ultimo momento; quindi, ci troviamo nella situazione per cui un cliente usa il digitale, un altro ancora il cartaceo. Insomma, oltre i tempi anche per le modalità stiamo scontando ancora molta confusione”. 

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