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-15% è la riduzione dei viaggi a vuoto con la logistica collaborativa. Al via il confronto tra operatori e committenti in tutta Italia

Un roadshow partito da Roma (con tappe nelle maggiori città italiane) per facilitare il confronto tra operatori e committenti sulla logistica collaborativa. È l’iniziativa avviata da Unioncamere con il supporto di Uniontrasporti e dell’Osservatorio Transport Compliance Rating (TCR) per diffondere il nuovo approccio in grado di tagliare del 15% i viaggi a vuoto che rappresentano il 25% dei costi per le aziende di autotrasporto

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La logistica collaborativa, ovvero il mix di coordinamento e cooperazione tra gli attori coinvolti, preservando la competitività di ciascuno ma costruendo un modello di business più sostenibile, resiliente e competitivo nel mercato globale, sarebbe in grado di sviluppare a pieno regime benefici per oltre 10 miliardi di euro per l’economia nazionale. Ma a livello di gestione aziendale potrebbe tagliare del 15% i viaggi a vuoto che rappresentano il 25% de costi di gestione. La stima è condivisa dell’European Logistics Association (ELA) e riportata nel Quaderno 30 del Freight Leaders Council. È anche alla base del confronto aperto dal sistema camerale italiano che, con il supporto tecnico di Uniontrasporti e dell’Osservatorio Transport Compliance Rating, ha avviato un confronto nazionale sul tema, partito la scorsa settimana dalla Camera di commercio di Roma e che nei prossimi mesi toccherà le Camere di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di diverse città italiane, tra cui Firenze, Bologna, Milano, Napoli e Bari.

“La parola d’ordine della logistica collaborativa è coopetizione: un mix di cooperazione e competizione – ha commentato Antonello Fontanili, direttore di Uniontrasporti – Facile a dirsi, meno a concretizzarsi senza un dialogo e un confronto trasparente tra le imprese che il sistema camerale italiano, con questa iniziativa, intende promuovere. L’obiettivo è abbattere diffidenze e timori e condurre il settore a una crescente efficienza e flessibilità con una riduzione dei costi operativi, una maggiore competitività generale e un conseguente aumento dei ricavi, ma anche con significativi benefici sociali e ambientali.”

10 miliardi di risparmi per tutta la filiera

Condividere informazioni e dati tramite piattaforme digitali e sistemi di gestione integrata per prendere decisioni più rapide, coordinate ed efficaci; ottimizzare, condividendole all’occorrenza, le risorse o il loro utilizzo: magazzini, hub di distribuzione, mezzi di trasporto e personale, con l’obiettivo di contenere i costi e aumentare la produttività, utilizzando al meglio le infrastrutture e migliorando efficienza e competitività. C’è tutto questo alla base della logistica collaborativa, un sistema che presuppone anche la realizzazione di partnership tra imprese di produzione, distributori, fornitori di servizi logistici e clienti per una pianificazione coordinata e ottimale delle attività e una gestione sostenibile e agile delle risorse. A regime, questo innovativo approccio potrebbe condurre a benefici economici a tutta la filiera quantificabili in oltre 10 miliardi di euro, con un risparmio sui costi operativi fino a 3 miliardi e una crescita di ricavi, per maggiore efficienza e capacità di esportazione, stimabile tra i 5 e i 10 miliardi. 

Una supply chain più sostenibile e competitiva

“La logistica collaborativa rappresenta il futuro di una supply chain più sostenibile, efficiente e competitiva – ha commentato Massimo Marciani, Segretario generale dell’Osservatorio TCR – L’obiettivo è creare un ecosistema virtuoso, dove imprese di produzione, distribuzione e trasporto lavorano insieme condividendo informazioni, risorse e infrastrutture. In questo contesto, il sistema di rating del Transport Compliance Rating svolge un ruolo fondamentale, favorendo la creazione di fiducia e trasparenza tra i vari attori del settore. Solo così possiamo ridurre i costi operativi, diminuire l’impatto ambientale e migliorare la qualità della vita nelle aree urbane. Questa iniziativa è un passo concreto verso un futuro in cui innovazione digitale e pianificazione condivisa rendano il settore logistico italiano un modello di riferimento per l’Europa”

La capacità di collaborare efficacemente tra i vari attori delle filiere recherebbe anche benefici ambientali e sociali per un controvalore economico complessivo che potrebbe raggiungere, a livello nazionale, i 6/7 miliardi di euro. Razionalizzare il settore aumentandone l’efficienza ridurrebbe infatti la congestione stradale (fino a un 15% in meno di mezzi circolanti nelle aree urbane), le emissioni di gas climalteranti e il tasso d’incidentalità, con tutti i relativi costi esterni, non ultimi quelli sanitari e assicurativi. La necessaria realizzazione, introduzione e gestione di sistemi digitali avanzati, piattaforme collaborative e operazioni centralizzate richiederebbero specifiche professionalità con la creazione di posti di lavoro per 20/30 mila nuovi impieghi nel medio termine. In ultimo produrrebbe una maggiore accessibilità ai beni, perché la logistica collaborativa può ridurre i costi di trasporto per i consumatori, migliorando così l’accesso ai beni di prima necessità, soprattutto nelle aree meno servite.

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