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Apocalisse a Calenzano, esplode un deposito Eni con autobotti al carico

Bilancio provvisorio drammatico: 2 morti, 3 dispersi e 26 feriti. La fortissima esplosione si è verificata alle 10.30 di mattina. Secondo una prima ricostruzione, lo scoppio sarebbe avvenuto a seguito della perdita di liquido durante le operazioni di ricarica delle autobotti. Prima vittima identificata è un autotrasportatore di 51 anni, Vincenzo Martinelli

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Scene da apocalisse a Calenzano (Firenze) alle 10.30 di stamane. Una fortissima esplosione – con una magnitudo equivalente pari a 0.9, registrata dalla Rete sismica nazionale dell’Ingv – è avvenuta in una raffineria Eni. Il bilancio, ancora provvisorio, è gravissimo: 2 morti, 26 feriti (di cui 17 fortunatamente in condizioni non critiche) e 3 dispersi. La prima vittima identificata è purtroppo un autotrasportatore di 51 anni, Vincenzo Martinelli, residente a Prato e padre di due figlie, che si trovava con la sua autobotte al momento dell’esplosione proprio nella zona di carico. Tra i feriti invece c’è un 51enne della provincia di Livorno (Collesalvetti) che risulta particolarmente grave e uno dei 5 componenti di una squadra di una ditta di Viggiano (Potenza) giunta a Calenzano per un’attività di manutenzione. Il ferito – un operaio di Villa D’Agri, nel Potentino – risulta gravemente ustionato e ricoverato all’ospedale Cisaniello di Pisa. Altri due componenti della stessa squadra – un operaio nato in Germania e residente a Sasso di Castalda e un altro di Gorgoglione (Matera) – risultano dispersi. Gli altri dispersi sono uno di Catania e uno di Novara.

La violenta deflagrazione è stata avvertita anche in centri molto lontani e ha provocato una colonna di fumo visibile anche dai Comuni vicini.

Secondo una prima ricostruzione, lo scoppio sarebbe avvenuto a seguito della perdita di liquido durante le operazioni di ricarica delle autobotti. Tutto è partito nella zona dove si trovano nove silos pieni di carburante per il rifornimento dei mezzi. Questa mattina c’erano sette autocisterne in fila per fare appunto rifornimento. Sull’innesco dell’esplosione non c’è però ancora chiarezza. La Procura di Prato ha già aperto al riguardo le indagini.

I vigili del fuoco, accorsi sul posto insieme al sistema regionale di emergenza sanitaria e alle forze dell’ordine, sono riusciti a domare le fiamme. Il Comune di Calenzano e l’Arpa hanno comunicato sui social che non ci sono rischi per la salute.

Quindici aziende nei dintorni del drammatico evento sono state evacuate a scopo cautelativo e hanno subito danni.

Cgil Firenze, Cisl Firenze Prato e Uil di Firenze hanno proclamato uno sciopero generale provinciale di 4 ore, a fine turno, per mercoledì 11 dicembre, con manifestazione dalle 14.30 alle 16.30 in una area a Calenzano da definire. «Esprimendo dolore per la tragedia, cordoglio per le vittime, vicinanza ai feriti e ai familiari e gratitudine verso i soccorritori – hanno detto le organizzazioni sindacali – constatiamo con rabbia che siamo di fronte all’ennesima tragedia sul lavoro con dimensioni e risvolti ancora da capire su vari fronti. Quello che è successo è inaccettabile, attendiamo le conclusioni degli inquirenti per fare luce sulle modalità di quanto accaduto».

Solidarietà alle famiglie è stata espressa dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e dal ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, mentre Nicola Fratoianni di Avs ha commentato duramente: «Basta stragi sul lavoro». Anche l’Eni si è detta vicina «alle famiglie delle persone coinvolte» e decisa a dare «piena collaborazione alle autorità».

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