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Autisti, 260 euro di aumento in busta paga. Intesa sul Ccnl, revocato lo sciopero del 9 e 10 dicembre

Accordo nella notte dopo quattro giorni di trattative intense tra associazioni datoriali e sindacati confederali. Gli aumenti in busta paga vanno da 230 euro per il personale non viaggiante a 260 euro per gli autisti livello 3B. Tra le altre novità, l’indennità professionale (EPA), contrasto dell’assenteismo e nuova disciplina sull’orario di lavoro

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Accordo nella notte, dopo quattro giorni di trattative intense, per il rinnovo del contratto collettivo nazionale del trasporto merci e logistica. Revocato lo sciopero indetto per il 9 e 10 dicembre.

Dopo nove mesi di negoziati e quattro giorni di trattative ininterrotte – si legge in una nota delle associazioni datoriali, tra cui Anita, Confetra, Fiap e Conftrasporto – tutte le organizzazioni datoriali e sindacali hanno raggiunto un’intesa che offre risposte concrete alle esigenze di lavoratori e imprese del settore.

Aumenti in busta paga

Sul fronte economico, il rinnovo prevede aumenti salariali a regime di 230 euro per il personale non viaggiante (livello 3S) e di 260 euro per il personale viaggiante (livello 3B), con l’introduzione dell’Elemento Professionale d’Area (EPA), che valorizza le competenze del personale.

Revocato lo sciopero

L’accordo, valido fino al 31 dicembre 2027, ha portato al ritiro dello sciopero da parte delle organizzazioni sindacali precedentemente previsto per il 9 e 10 dicembre.

Assenteismo nel mirino

Tra le principali novità, un aggiornamento delle regole e condizioni sul lavoro; contrasto all’assenteismo; ammodernamento dei profili professionali; nuove norme per il lavoro agile, la disconnessione, la sicurezza sul lavoro e il contrasto alle discriminazioni di genere; gestione degli appalti e qualificazione della filiera; e la conferma della disciplina sull’orario di lavoro e la discontinuità per il personale viaggiante. «Il nuovo contratto – conclude la nota – coniuga il recupero salariale, necessario per contrastare l’erosione del potere d’acquisto, con una maggiore flessibilità normativa che permetterà alle aziende di affrontare le sfide operative». 

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