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Controlli stradali sul tachigrafo, ora l’aiuto dall’azienda è legge

Il decreto legge «Salva-infrazioni» è stato convertito nella legge n.166/24, che ha mantenuto la modifica per cui gli autisti potranno chiedere durante il controllo le prove mancanti che dimostrano l'uso corretto del tachigrafo alla sede centrale dell’impresa, al gestore dei trasporti o ad altre entità competenti

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Il decreto legge «Salva-infrazioni» (n.131 del 16 settembre 2024) è diventato legge a tutti gli effetti. Il provvedimento è stato infatti convertito nella legge n.166 del14 novembre 2024 e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Il provvedimento è destinato a sanare alcune procedure di infrazione mosse nei confronti dell’Italia da parte UE.

Il Parlamento ha confermato, senza modifiche, tutte le misure, compreso quella più interessante per il trasporto, ovvero l‘integrazione dell’art. 6 del decreto legislativo n.144/2008, attraverso il comma 1-bis, che avevamo annunciato due mesi fa.

Ricordiamo che la modifica autorizza un autista di camion sottoposto a un controllo su strada «ad acquisire, anche tramite la sede centrale, il gestore dei trasporti o qualunque altra persona o entità, prima della conclusione del controllo, le eventuali prove mancanti a bordo, idonee a documentare l’uso corretto delle apparecchiature tachigrafiche».

Perciò, fermo restando che al conducente rimane comunque l’obbligo «di garantire l’uso corretto delle apparecchiature tachigrafiche», egli potrà rivolgersi, prima del termine del controllo e per dimostrare che il tachigrafo è stato usato correttamente, alla centrale operativa dell’impresa o comunque a qualcuno in ufficio che gli possa fornire le prove della regolarità dell’utilizzo.

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