Nel settore industriale la connettività 5G sta rinnovando diversi settori, inclusi quello logistico. Secondo una ricerca dell’Osservatorio 5G & Beyond della School of Management del Politecnico di Milano, presentata oggi durante il convegno «5G oltre la connettività: per una strategia digitale», il settore logistico è tra i principali ambiti applicativi in Italia (con il 13% dei casi), preceduto solo dall’ambito manifatturiero (26%), dalle università e dai centri di innovazione (23%). Anche se, va rimarcato, a livello europeo la percentuale media di applicazione del 5G in ambito logistico è più del doppio rispetto al dato italiano (28% contro 13%).
In particolare, guardando al quadro europeo, le principali aree di applicazione riguardano il settore manifatturiero (34% dei casi), seguito da quello logistico (appunto con il 28%) e da università e centri di innovazione (14%). Nella logistica, le aree portuali si confermano l’ambiente più vitale, con oltre metà dei casi a livello europeo. «In questi contesti – spiega l’Osservatorio – la copertura 5G consente l’uso di servizi digitali che altre tecnologie di rete non riescono a supportare, ad esempio il monitoraggio degli spazi portuali con telecamere intelligenti per garantire la sicurezza delle persone o il telecontrollo di asset mobili e fissi».
La ricerca ha fornito anche uno sguardo allargato alla spesa in 5G industriale (reti private e dedicate e, in alcuni casi, applicazioni specifiche) delle aziende italiane. La spesa per il 2024 è stimata intorno ai 14,5 milioni di euro, in crescita del 70% rispetto al 2023. Ma, in realtà, si tratta di una crescita modesta in valore assoluto a causa di diverse barriere. «Su tutte – spiega l’Osservatorio – la difficoltà a giustificare il ritorno sull’investimento, la concorrenza di altre tecnologie di connettività considerate soddisfacenti e, non da ultimo, un contesto normativo frammentato e in contrasto con le esigenze industriali delle imprese, soprattutto multinazionali».