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85% è la percentuale di tempo risparmiato dai trasportatori che usano l’eCMR 

Il dato, elaborato dal Politecnico di Milano, è stato presentato durante un webinar organizzato da Uniontrasporti per l’avvio di un progetto che intende accompagnare le aziende di logistica e autotrasporto verso la digitalizzazione dei documenti di viaggio. L’iniziativa, cofinanziata dall’IRU e da Unioncamere, con il sostegno di molte associazioni di settore, prosegue il percorso avviato nel 2020 con un pilota per l’implementazione dell’eCMR

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Da 20 a 3 minuti. È la riduzione del tempo impiegato per i documenti di viaggio da parte dei trasportatori che decidono di digitalizzare. A calcolarlo è l’Osservatorio B2B Digital del Politecnico di Milano in una ricerca (condotta in collaborazione con l’Osservatorio Contract Logistics) presentata nell’ambito del webinar organizzato da Uniontraporti, nell’ambito del progetto “Paving the way for digitalization of the road transport documentation in Italy”, cofinanziato dall’IRU e da Unioncamere (con il supporto tecnico di Uniontrasporti), e sostenuto da molte associazioni di categoria (Anita, Assotir, Confartigianato Trasporti, Conftrasporto, Fai, Fedespedi, Fiap, Cna Fita e Trasporto Unito), con l’obiettivo di accompagnare le aziende e gli stakeholders della logistica e del trasporto di merci su gomma nel processo di digitalizzazione. Un’iniziativa che arriva dopo un pilota condotto nel 2020-2021 che ha portato cinque player della logistica nazionale a provare sul campo l’eCMR. “Le Camere di commercio – ha detto Marco Conte, Vicesegretario generale di Unioncamere aprendo l’incontro online a cui hanno partecipato più di 500 persone – sono in prima linea nella digitalizzazione delle aziende”.

La svolta digitale della logistica

E la logistica si trova a un punto di svolta molto importante in questo senso: dal 26 settembre scorso è operativa anche in Italia la lettera di vettura digitale, la cosiddetta eCMR, frutto dell’adesione del nostro Paese a un protocollo internazionale (come altri 39 Stati nel mondo). Il che vuol dire che le autorità di controllo sono obbligate a riconoscere il documento digitale che assume lo stesso valore, per le finalità di legge, a quello cartaceo. Un passo importante per le aziende che coinvolge l’intera filiera: dal produttore al cliente, passando per il trasportatore. “L’eCMR è fondamentale – ha detto Enrico Finocchi, presidente dell’Albo degli autotrasportatori intervenendo al webinar – anche nella direzione di una maggiore regolarità delle aziende, ma occorre accompagnare il settore costituito da molte piccole realtà che faticano ad adeguarsi alla tecnologia”. Tanto più che la rivoluzione non si ferma alla digitalizzazione dei documenti, ma sembra investire l’intero processo, anche in vista del bando per la digitalizzazione delle aziende, annunciato da RAM anche durante l’incontro online, che dovrebbe arrivare nel primo trimestre del 2025 a supportare con il 40% di cofinanziamento l’up-grade tecnologico. “Questo progetto – ha spiegato Luca Zanetta, responsabile area Bul e 5G di Uniontrasporti – ha tre obiettivi: informare le aziende sulle possibilità offerte dal digitale, facilitare il networking, identificare ostacoli all’adozione e suggerire soluzioni attraverso un confronto tra gli operatori”. Un percorso che Uniontrasporti sta portando avanti (anche con un sito ad hoc www.ecmritaly.it) e che sfocerà in una serie di webinar e incontri programmati nei prossimi mesi.

L’approccio alla digitalizzazione

Solo il 6% degli operatori logistici, trasportatori e committenti oggi dispone di un sistema completamente digitalizzato per i documenti di viaggio. Questo è l’altro dato interessante che emerge dalla ricerca presentata da Paola Olivares, direttrice dell’Osservatorio B2B Digital, durante il webinar di Uniontrasporti. Il 48% si basa ancora sul modello tradizionale, ovvero cartaceo, mentre esiste un 46% che adotta una procedura mista, dove per esempio la conservazione dei documenti è stata digitalizzata. Insomma, un sistema quasi all’anno zero, nel quale però il Politecnico è riuscito a quantificare i benefici dei passaggi da un sistema all’altro. Per esempio, i tempi si tagliano in media dell’80% tra un approccio tradizionale e uno digitale, mentre la sostenibilità aziendale cresce del 60% con l’introduzione del digital e la tracciabilità migliora al 40%.

Ma vediamo nello specifico il risparmio di tempo. Nel ciclo tradizionale l’emissione e la circolazione di documenti cartacei comporta il dispendio di 64 minuti totali così suddivisi: 21 minuti per il fornitore, 20 minuti per il trasportatore, 23 minuti per il cliente finale. Nella fase intermedia mista, i tempi per i fornitori si riducono del 43%, mentre i clienti tagliano le tempistiche del 48%. Sorpresa: per i trasportatori non cambia nulla. La riduzione vera arriva solo con la digitalizzazione dell’intero processo: 3 minuti per il fornitore e altri 3 per il trasportatore, mentre al cliente finale serve solo un minuto per gestire i documenti che accompagnano la merce. Con una riduzione totale che va dal 75 al 92 per cento e che fornisce la misura di quanto sia impattante il salto nel digitale. 

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