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Anche gli stranieri hanno diritto di ottenere il bonus patente

Un paio di anni fa un autista ecuadoriano che voleva prendere le patenti europee superiori chiede il relativo bonus concesso dalla normativa. Ma gli viene risposto che è riservato soltanto agli europei. Così presenta ricorso e il Tribunale di Torino gli dà ragione. A quel punto il ministero cambiato il decreto originario, concedendo per i prossimi bandi – e il primo in ordine temporale è per inizio 2025 – il diritto anche agli stranieri di attingere ai fondi per il bonus. Anche se contestualmente ha presentato appello contro la sentenza

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Anche gli stranieri residenti in Italia possono accedere al bonus patenti. La premessa a questa notizia era presente nella nostra attenta rubrica sulle sentenze, pubblicata ogni mercoledì, che lo scorso maggio riferiva di un ricorso presentato dall’ASGI (Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione) e da un autista ecuadoriano che non aveva potuto beneficiare del bonus patenti concessi dallo Stato, ritenendo l’esclusione illegittima e ingiustificata. E in effetti lo il tribunale di Torino (con sentenza 149/2023) aveva dato ragione all’associazione e aveva stabilità il diritto dei cittadini extracomunitari di poter richiedere il buono patente autotrasporto. A quel punto aveva anche richiesto al ministero di modificare il decreto in materia (per la precisione il decreto legge 10 settembre 2021, n. 121, convertito con legge 156/2021) «eliminando il requisito della cittadinanza italiana o europea e consentendo l’accesso alla prestazione a tutti i cittadini stranieri regolarmente residenti che ne facciano richiesta, fermi tutti gli altri requisiti».

E così, dal 2025 questa disposizione viene effettivamente attuata, seppure in maniera particolare. Dopo la sentenza, infatti, il ministero dei Trasporti, seppure ha dato attuazione alla sentenza, ha comunque presentato appello. Nell’attesa del giudizio, però, ha sottoscritto un accordo con l’ASGI per modificare i criteri di accesso ai futuri bandi del contributo patente, rimuovendo il requisito della nazionalità.

L’accordo prevede in particolare che, nei bandi successivi al 2024 – e il prossimo è in effetti previsto per l’inizio del 2025 – tutti i richiedenti possono accedere al contributo laddove siano titolari di un regolare permesso di soggiorno e degli altri requisiti stabiliti dal ministero. Ovviamente, se l’appello presentato dal ministero dovesse giungere a conclusioni differenti la stessa materia tornerebbe potenzialmente cambiare.

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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