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11,6%: è la crescita registrata a settembre dai soli veicoli pesanti

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Eppur rimbalza. Si udiva ancora nell’aria il lamento estivo prodotto dalla drastica flessione del mercato dei veicoli pesanti, ma già a settembre è arrivata un’aria più frizzante che spinge le immatricolazioni dei mezzi da trasporto a 1.710 unità, vale a dire il 6,5% in più rispetto ai 1.605 veicoli dello stesso mese del 2023. Lo stima il Centro Studi e Statistiche dell’Unrae, basandosi su dati ministeriali, specificando che il mezzo trainante in questo frangente è essenzialmente il veicolo pesante sopra le 16 ton, grazie a un balzo in avanti dell’11,6%, che in termini assoluti vale 1.535 immatricolazioni. Più in basso in termini di tonnellaggio si registra il tonfo dei medi tra le 6 e le 15,99 e il calo netto del 12,2% dei leggeri fino a 6 ton.

Ma la notizia buona è che, con questo rimbalzo, il dato complessivo delle immatricolazioni registrate nei primi nove mesi del 2024 diventano 22.501, il 2,2% in più rispetto al 2023.

Per il Presidente della Sezione Veicoli Industriali di Unrae Paolo A.Starace, però, questo dato non è sufficiente a fugare i cattivi pensieri. «La contrazione registrata nei mesi estivi – nota – ha eroso gran parte della crescita accumulata nel primo semestre e il recente segnale di ripresa appare fragile e temporaneo. Alla luce di queste tendenze, stimiamo che il calo proseguirà nei prossimi mesi e che il mercato si attesterà a fine anno su valori simili a quelli del 2023, con una chiusura prevista tra le 28.500 e le 29.000 unità».

Una mano potenziale al mercato potrebbe arrivare da quei 25 milioni di euro concessi dallo Stato per rinnovare il parco, anche tramite rottamazione. Ma Starace non ci crede: «Il provvedimento non sembra rispondere adeguatamente alle reali necessità del settore, con uno schema che dispone di risorse insufficienti. Di fatto, il contributo aggiuntivo sosterrà l’acquisto di meno di 200 veicoli e il meccanismo di prenotazione confermerà, verosimilmente, i limiti legati al sistema del click day»

Guardando più al contesto generale, Starace suggerisce di «considerare il calo della produzione industriale e le previsioni macroeconomiche poco favorevoli per il Paese» e proprio per questo auspica «che il Governo adotti misure più lungimiranti per il futuro», quali per esempio l’istituzione «al più presto di un Fondo straordinario dedicato al rinnovo del parco veicolare».

Infine, guardando a quanto sta accadendo a Bruxelles, il presidente Unrae ricorda che «i target di decarbonizzazione per le Case rimangono ad oggi invariati e l’orientamento della Commissione Europea sulla transizione ecologica non sembra destinato a subire cambiamenti significativi. Temiamo, pertanto, che il mancato raggiungimento degli obiettivi possa portare a sanzioni gravose per i Costruttori, che si troveranno a sostenere interamente i costi della transizione».

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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