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Accise, niente aumenti per chi già percepisce i rimborsi. Ma l’autotrasporto non si fida

Sia il ministro Giorgetti, sia il viceministro Rixi hanno chiarito che l’allineamento tra accise sul gasolio (più basse) e quelle sulla benzina (più alte) non toccherà l’autotrasporto. O meglio, non toccherà chi opera con veicoli sopra le 7,5 ton e da euro 5 in su. Ma Unatras vuole capire meglio la misura e per questo attende la convocazione del governo, senza la quale non mette da parte la prospettiva di un fermo. Assotir, invece, la ritiene una mossa per spaccare la categoria e che comunque colpisce una parte maggioritaria dei veicoli. Semaforo verde, invece, dalla Corte dei Conti: «Trattare in modo agevolato il gasolio non trova alcuna giustificazione»

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La polemica sulle accise non si placa. Non è bastata la rassicurazione del viceministro alle Infrastrutture Edoardo Rixi che l’autotrasporto non sarebbe stato interessato dalla misura, né quella fornita dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, che ha spiegato a chiare lettere che «l’allineamento delle accise non dovrebbe toccare il mondo dell’autotrasporto giacché gode di «una disciplina specifica». Il famigerato allineamento di cui parla Giorgetti «è un obbligo – sono sue parole – che deriva da impegni europei rispetto ai sussidi ambientalmente dannosi. Significa che probabilmente ci sarà una diminuzione delle accise sulla benzina e un aumento di quelle sul gasolio». Tradotto in numeri vuol dire che la forchetta tra il livello dell’accisa sul gasolio, pari a 0,617 centesimi al litro, e quello riferito alla benzina, di 0,728 centesimi, dovrebbe stringersi spingendo in alto il gasolio. Ma la misura non dovrebbe interessare – il condizionale è usato dallo stesso Giorgetti – l’autotrasporto, almeno quello che si muove tramite veicoli pesanti sopra le 7,5 tonnellate e di classe ambientale Euro 5 ed Euro 6. Detto altrimenti, quello che già percepisce i rimborsi delle accise di 21 centesimi al litro. Per gli altri, quindi, il rischio rimarrebbe.

il viceministro ai Trasporti Eodardo Rixi

Unatras in attesa della convocazione. E Uggè smentisce Giorgetti

Il presidente di Unatras Paolo Uggè

Una ricostruzione che non piace propriamente a Unatras, il raggruppamento unitario di molte delle associazioni di categoria di settore. In un comunicato si spiega infatti che, seppure «le parole rassicuranti del Governo sicuramente alleggeriscono le preoccupazioni della categoria sulla questione accise», rimane ferma comunque «la convocazione del proprio Comitato Esecutivo per il 17 ottobre, in attesa che il Ministero dei Trasporti convochi apposita riunione per chiarire nel dettaglio le misure della manovra, dare le risposte sugli impegni assunti nel cosiddetto tavolo delle regole, attuare interventi per dare stabilità e sostenibilità economica, anche in materia di investimenti per la transizione ecologica».

E il presidente Paolo Uggè rincara addirittura la dose perché per un verso non coglie dietro le dichiarazioni del ministro «un quadro chiaro di quelle che sono le scelte del governo», ma soprattutto smentisce quando sostenuto da Giorgietti sottolineando che «non è vero che tale decisione discenda da un obbligo imposto dall’Unione europea. La responsabilità ricade interamente sul governo italiano che aumenta le tasse su una categoria fondamentale per l’economia nazionale. Questo non è accettabile».

Assotir: «Un inaccettabile tentativo di spaccare la categoria»

Il segretario nazionale di Assotir Claudio Donati

L’alleggerimento prodotto dalle parole di Giorgetti e Rixi non viene percepito, invece, da Assotir, associazione che vede dietro le puntualizzazioni fornite una sorta di tentativo di «spaccare» il settore, avvantaggiando qualcuno a scapito di altri. Cosa che – ha fatto notare la presidente Anna Vita Manigrasso – «crea ulteriori tensioni tra gli operatori» e sembra adombrare l’ipotesi di riservare trattamenti diversificati all’interno della stessa categoria». Ipotesi, questa, definita «inaccettabile» dal segretario generale Claudio Donati, che fa i conti e ricorda c«he i veicoli esclusi dai rimborsi, e quindi potenzialmente esposti a subire l’allineamento, «rappresentano oltre la metà del parco veicolare nazionale». «È tutto il settore che soffre – ha specificato Donati – qui non ci sono né extraprofitti aziendali, né aree su cui raschiare il fondo del barile per fare cassa. C’è un settore imprenditoriale in fortissima sofferenza che non può accettare ulteriori balzelli». Da qui la richiesta al governo, anche da parte di Manigrasso, di una convocazione urgente.

Consumatori su due sponde

La prospettiva delle accise a due velocità, con autotrasportatori in parte graziati, divide il fronte dei consumatori. Perché mentre Codacons, appurato che chi trasporta è esentato ne trae la conseguenza «che gli unici ad essere interessati dalla misura rischiano di essere gli automobilisti, i quali dovranno fare i conti con rialzi dei prezzi dei listini alla pompa e aggravi di spesa per i rifornimenti», l’Unc parla al contrario di «un’ottima notizia» in quanto i paventati aumenti delle accise di cui sarebbero stati gravati gli autotrasportatori «sarebbero stati traslati sul prezzo finale dei prodotti trasportati, ossia sarebbero stati pagati dai consumatori, con effetti deleteri sull’inflazione».

Per la Corte dei Conti il gasolio non va in alcun modo agevolato

Una nota preoccupante per l’autotrasporto arriva invece dalla Corte dei Conti e dal presidente Guido Carlino. L’organo di controllo, infatti, chiamato a esprimere un proprio parere in argomento considera positivamente l’allineamento delle accise e, nella relazione dedicata, ribadisce che il gasolio comporta maggiori costi esterni rispetto alla benzina, in quanto produce maggiore inquinamento in termini di particolati, PM, ossidi di azoto e ozono. Di conseguenza, trattare in modo agevolato il gasolio non troverebbe alcuna giustificazione. Anzi, la stessa Corte aggiunge «anche altre agevolazioni per i carburanti non appaiono giustificate alla luce degli obiettivi di decarbonizzazione del trasporto»·

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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