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Unem: «Gasolio più caro di 13,5 centesimi al litro con le misure del Governo»

L’associazione aderente a Confindustria che rappresenta i maggiori produttori di carburante ha calcolato le ricadute di un possibile intervento nella legge di Bilancio e chiede al Governo di procedere a una revisione complessiva della fiscalità dei carburanti in base all’impronta energetica, valorizzando con la leva fiscale i biocarburanti

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Sul possibile aumento delle accise sul gasolio, ventilato dal Governo in vista del varo della Legge di Bilancio che sta già facendo agitare le associazioni dell’autotrasporto, interviene anche Unem, l’associazione che rappresenta i maggiori produttori di carburanti. “Nell’ipotesi estrema in cui l’allineamento delle attuali aliquote – si legge in una nota – si traducesse nell’equiparazione dell’accisa sul gasolio a quella della benzina, l’effetto sarebbe un aumento immediato dei prezzi al consumo del gasolio di 13,5 centesimi di euro al litro, includendo la componente dell’Iva (pari al 22% del prezzo industriale maggiorato delle accise)”. 

Un carico fiscale che già attualmente – riferisce l’Unem – è già tra i più alti tra i 27 paesi europei. Sulla benzina la somma tra accise e Iva è di 1,041 euro/litro (di cui 0,313 di Iva) pari al 60% del prezzo al consumo, mentre sul gasolio di 0,909 euro/litro (di cui 0,292 di Iva) pari al 56%.

Valorizzare i biocarburanti

L’associazione chiede che seguendo le raccomandazioni della Commissione europea in materia di sussidi ambientali dannosi (SAD) in base alle quali  vengono considerati negativi i vari sussidi introdotti a sostegno di particolari categorie professionali, come gli agricoltori o gli autotrasportatori, il Governo possa procedere a una revisione complessiva della fiscalità sui carburanti. 

“In tale quadro – chiede l’Unem – si auspica che l’intervento del Governo sia complessivo e riveda la fiscalità di tutti i prodotti energetici in base alla loro impronta carbonica, intervenendo anche sulla fiscalità dei prodotti rinnovabili, quali i biocarburanti, oggi ancora sottoposti alla stessa accisa dei prodotti fossili (benzina e gasolio) che vanno a sostituire. È infatti ormai riconosciuto dal nostro Governo il ruolo essenziale dei biocarburanti nella transizione energetica e prevedere un riallineamento per tutte le fonti energetiche che incidono sul trasporto anche in funzione dell’impatto carbonico è sicuramente una revisione necessaria a guidare ed incidere su un lungo processo di decarbonizzazione dei trasporti”.

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