Inclusione di alcuni settori del ferroviario nel contratto di lavoro dell’autotrasporto e della logistica con un ampliamento del Ccnl che lo porterebbe a diventare uno dei più “affollati” e diffusi tra i lavoratori dipendenti, attenzione alla parità di genere con misure ad hoc per camioniste e magazziniere, impegno per il cambiamento culturale con l’obiettivo di mettere la persona al centro e documenti di valutazione dei rischi aggiornati ai cambiamenti climatici che, in particolare nel periodo estivo, incidono sulla sicurezza e sulla salute dei lavoratori. Sono queste le tematiche affrontate nella riapertura del confronto tra i sindacati (Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti) e le associazioni datoriali dopo la pausa estiva. Le trattative, che vanno avanti da novembre 2023 e hanno toccato vari punti relativi ai diritti e gli indennizzi, non hanno ancora affrontato le rivendicazioni economiche (che ammontano a un aumento complessivo del 18% come riportato in uno dei nostri articoli precedenti) e sono ripartite in salita con tempi troppo lunghi rispetto alle aspettative iniziale dei sindacati che puntavano a chiudere l’accordo entro la fine del 2024. Ora si attendono i prossimi appuntamenti, fissati per il 1° e il 9 ottobre, per capire come procedere e se, eventualmente, andare verso la proclamazione dello stato d’agitazione.
Il Ccnl esteso al cargo ferroviario
Il contratto di lavoro nazionale dell’autotrasporto e della logistica, per ammissione del Cnel, interessa circa 600mila addetti (ma forse la stima è al ribasso) e si colloca già come uno dei più ampi nel panorama dei Ccnl. La proposta, presentata dalla parte datoriale, è quella di ampliarlo maggiormente fino ad includere anche alcuni rami del trasporto ferroviario, ovviamente per le aziende che trasportano merci sui binari o prestano servizi inerenti all’intermodalità e aziende che fanno traslochi, trasporto e montaggio di mobili.
Attenzione per le camioniste e magazziniere
La parità di genere entra nel contratto dell’autotrasporto e della logistica. Il no alla violenza di genere è sancito con un articolo ad hoc nel Ccnl per dire sì a “un clima di lavoro improntato al rispetto e alla reciproca correttezza, ritenendo inaccettabile qualsiasi comportamento indesiderato basato sul sesso e lesivo della dignità personale”. Bandite le molestie sessuali che possono essere denunciate anche all’interno delle aziende, è riconosciuta l’astensione dal lavoro per tre mesi per le vittime della violenza di genere. Inoltre, un altro elemento a favore dell’integrazione femminile è il riferimento alle attrezzature da lavoro (DPI) che dovranno tenere conto della diversità di genere.
La persona al centro
In generale il contratto vuole fare un salto culturale e generazionale, mettendo al centro dei processi la persona, in linea con le scuole di pensiero più recenti nell’ambito dell’HR. Si parla di tutela e valorizzazione delle diversità, inclusione e benessere organizzativo.
Più sicurezza e salute considerando anche il meteo
I cambiamenti climatici entrano nel contratto in particolare per autisti e magazzinieri: il documento di valutazione dei rischi (DVR) dovrà tenere conto delle temperature e predisporre misure adeguate per i periodi più caldi o freddi dell’anno che verranno identificate con la contrattazione di secondo livello.