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-17,5% è il calo delle vendite di rimorchi e semirimorchi ad agosto. Unrae: “Anno nero. Serve un fondo ad hoc”

Nei primi 8 mesi del 2024 le immatricolazioni sono calate del 12,1%. Secondo l’associazione dei costruttori stranieri i fondi a disposizione non sono sufficienti, servirebbero almeno 70 milioni da approntare nella legge di Bilancio. Le aziende di autotrasporto non sarebbero altrimenti in grado di rinnovare le flotte senza incentivi

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Un nuovo passo indietro verso il rinnovo del parco dei veicoli pesanti. Secondo i dati diffusi da Unrae le immatricolazioni di rimorchi e semirimorchi con massa totale a terra superiore alle 3,5 t sono diminuite del 3% (1.362 unità) a luglio e del 17,5% ad agosto (745 unità), con un trend di trend negativo che porta il dato consolidato dei primi otto mesi dell’anno a -12,1%, con 9.375 rimorchi e semirimorchi immatricolati contro 10.660 dello scorso anno e una perdita in volume di 1.285 unità sul 2023, già in flessione sull’anno precedente.

Le vendite ad agosto e nei primi 8 mesi dell’anno

Dopo le speranze di ripresa alimentate dai risultati di giugno – ha commentato Michele Mastagni, Coordinatore del Gruppo Rimorchi, Semirimorchi e Allestimenti di UNRAE – il calo delle immatricolazioni non si è arrestato durante il periodo estivo. Il 2024 si conferma un anno nero, con ben sette mesi su otto in flessione rispetto al 2023, che già aveva chiuso con un -7,4% sul 2022. Il quadro delineato è dunque estremamente preoccupante e, senza interventi mirati e concreti da parte del Governo, temiamo che le difficoltà del comparto non possano essere risolte in tempi brevi”. 

Un fondo ad hoc di almeno 70 milioni nella Legge di Bilancio

Unrae ritiene indispensabile agire subito “in vista della prossima Legge di Bilancio 2025 – è la proposta – l’Esecutivo valuti l’istituzione di un Fondo pluriennale ad hoc, con risorse pari ad almeno 70 milioni di euro. Solo in questo modo sarà possibile accelerare la sostituzione dei veicoli trainati vetusti, migliorando la sicurezza del trasporto merci”. Infatti, secondo l’associazione che riunisce le case straniere “molte aziende di autotrasporto non sono attualmente in grado di rinnovare le proprie flotte di veicoli trainati e lo stallo negli investimenti sta inevitabilmente aggravando l’età media del parco circolante italiano, che ha ormai superato i 17 anni”

“Nonostante la gravità della situazione, – continua Mastagni – ci auguriamo che il mercato possa reagire, anche grazie ai fondi destinati per il 2024 all’acquisto di veicoli di ultima generazione, compresi quelli per il trasporto intermodale di liquidi pericolosi in regime ADR. Tuttavia, crediamo che i 7,5 milioni di euro stanziati per il rinnovo del parco siano decisamente insufficienti, considerando che si contano oltre 450.000 veicoli trainati in Italia”.

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